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NeXT Hyper ObscureLe armature dei Romani (VIII sec. a.C.-XV sec.). Da Romolo a Costantino XI – TRIBUNUS
Su Tribunus un lungo articolo che tratta la foggia e l’evoluzione delle armature romane, da Romolo fino alla caduta di Costantinopoli. Duemila e passa anni di storia bellica vista attraverso le forme di difesa estrema del soldato, rivalutata filosoficamente nel corso dei secoli dalla cultura che ha via via permeato lo Stato romano. L’incipit:
Quando pensiamo alle armature dei soldati romani, il primo pensiero va inevitabilmente alla lorica segmentata, la corazza a piastre metalliche del legionario iconico e, come ripetiamo sempre, spesso molto stereotipato.
Tuttavia, nei loro duemila e più anni di Storia, i Romani hanno in realtà prodotto, acquisito e indossato una gran quantità di tipi di corazze diverse – e la lorica segmentata, a parte non essere stata sempre uguale a se stessa, non è nemmeno la tipologia più utilizzata.
Senza la pretesa di essere esaustivo (sarebbe impossibile parlare, in un solo articolo, di tutte le fonti disponibili sul tema), con questo articolo vedremo una panoramica delle principali tipologie di armature indossate dai soldati romani nel corso dei secoli, dalla fondazione di Roma alla caduta di Costantinopoli.
Segnale: la tredicesima uscita Strane Visioni Digital | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di Segnale, opera di Francesco Corigliano in uscita per i tipi digitali di Hypnos, nella collana diretta da Andrea Gibertoni. La quarta:
Un lavoro banale, di pochi minuti, in un vecchio, vastissimo e per metà abbandonato palazzo nobiliare da qualche parte nel sud Italia. Così, tra i numerosi e spogli saloni dagli alti soffitti, può capitare di sentire i tipici rumori delle vecchie case, tra un rimbombo e l’altro provocato da chi sta lavorando.
Non c’è proprio nulla da preoccuparsi; inoltre quest’ala del palazzo è disabitata da anni.
Nlooln / Lynch – Veer
Lascia andare ogni flusso spurio, chiudi gli occhi e ammira la deframmentazione frattale del reale.
Tentativi
Nei cerchi che si allargano verso l’indeterminato poni alcuni semi, sperando che l’espansione significhi estensione e non dissipazione.
Ritorna!
Affronti la notte ipnotizzato dalle impressioni che non puoi nemmeno definire come eterne, e senti di essere atteso, soprattutto da te stesso.
L’incanto mancato
L’incanto di un lotto psichiatrico apre le porte, le divelle, all’abisso spaziotemporale in cui nulla è più al suo posto.
Edikit presenta “La Clandestina” | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di La Clandestina, romanzo di Jasmina Tesanovic uscito per i tipi di Edikit. La quarta:
Meredith, una ragazza americana che studia in Italia, si trova a viaggiare attraverso una Torino pervasa di magia, bianca e nera. Una guerra lunga secoli tra le forze del bene e del male incarnata nel corpo di una ragazza, che ripercorre le vite, le storie e le sofferenze di una moltitudine di donne uccise, da famose regine a prostitute senza nome.
Un romanzo senza tempo e spazio, dove il reale si confonde con il fantastico, il sogno con l’incubo. Meredith scoprirà di non essere una semplice studentessa e che sarà compito suo cercare la pace per tutte le vittime che vivono dentro di lei.
Episodi non bastevoli
Non sapresti dove porre le linee trasversali della tua compressione psichica, hai problemi nel definire ogni istante come il confine del tuo essere, rimani sempre in sospeso sulla decisione di oltrepassarlo o meno: ed ecco, infine, l’illuminazione trascendentale della disincarnazione.
Ridefinizioni interiori
Qualche simbologia rimane legata ai misteri impronunciabili, vestigia quantiche di abissi cognitivi per nulla antropici e sfuggenti a qualsiasi razionalizzazione possibile dell’umanità.
Il respiro del weird
Nello specchio d’acqua interiore le forme dei sogni si arrovellano di continuo, modellando la tua psiche sulle suggestioni che intimamente sei, mai troppo manifeste.