HyperHouse aderisce alle iniziative contro le legislative liberticide USA conosciute come SOPA e PIPA. Il Disinformatico ne dà un esaustivo sunto, che diffondo integralmente, a cui immagino non sia difficile dar ragione. Se hai un sito Internet e hai a cuore la possibilità di dire la tua, comunque e sempre, non puoi che far tua questa protesta; questo blog avrà in alto a destra, di conseguenza, il banner della censorship fino al 24 gennaio. Questo blog sarà pronto a estremizzare, nel caso servisse, l’attività censoria fino a oscurarsi completamente.
Per ventiquattro ore, Wikipedia, WordPress, Reddit, BoingBoing e altri siti chiave di Internet saranno oscurati. Lo scopo del blackout è attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla stupidità delle leggi SOPA e PIPA che gli Stati Uniti stanno valutando: secondo il parere di molti tecnici, queste leggi – concepite per contrastare la pirateria audiovisiva – sarebbero in realtà del tutto inefficaci e avrebbero invece effetti collaterali devastanti sulla libera circolazione del sapere e delle idee.
Non è un problema che riguarda solo gli Stati Uniti, perché gli effetti di queste leggi si sentirebbero in tutto il pianeta. Già adesso un cittadino britannico, Richard O’Dwyer, “rischia l’estradizione negli USA per aver commesso presunte violazioni del diritto d’autore USA, nonostante viva nel Regno Unito e tutto quello che ha fatto sia avvenuto su server situati nel Regno Unito”, come segnala Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia. Una casa cinematografica USA avrebbe il potere di far chiudere o togliere dai motori di ricerca qualunque sito accusato di ospitare qualunque contenuto che (a giudizio della casa cinematografica stessa) viola il diritto d’autore. Secondo BoingBoing, per finire oscurati sarebbe sufficiente linkare un qualunque sito accusato di violazione del copyright. In altre parole, la semplice menzione dell’esistenza di Isohunt.com che state leggendo comporterebbe il blackout forzato.
Non si tratta di una protesta in difesa della pirateria, ma di richiesta di combattere la pirateria usando metodi che funzionano invece di provvedimenti dettati dal panico e dall’incompetenza tecnica. Matt Mullenweg, cofondatore di WordPress, lo dice chiaro e tondo: “gli autori di queste leggi sembrano non capire veramente come funziona Internet. La definizione di sito domestico rispetto a sito estero dimostra una deplorevole mancanza di comprensione del modo in cui si usano i domini e del modo in cui si muove il traffico su Internet.” Mancanza di comprensione talmente alta che persino l’estensore di SOPA, il membro del Congresso USA Lamar Smith, viola il copyright sul suo stesso sito, che con SOPA verrebbe quindi oscurato.
Maggiori dettagli su queste leggi sono nelle pagine apposite di Wikipedia (che restano accessibili). Il comunicato di Reddit è qui. Anche Google è contro queste proposte di legge, come lo sono Facebook, EOL, eBay, Twitter, LinkedIn e molti altri nomi fondamentali di Internet. Anche la Casa Bianca si oppone, temendo che venga minata alla base la libertà d’espressione. La MPAA liquida la protesta definendola una “sceneggiata pericolosa” e dicendo che sono in pericolo dei posti di lavoro americani.
Per quel che mi riguarda, la scelta è semplice: non è accettabile che si reprima un diritto fondamentale di tutti per salvaguardare il diritto di pochi. Se mi si costringe (senza motivo) a scegliere fra libertà d’espressione e tutela di Twilight, non faccio fatica a scegliere la prima. E lo dico come autore e creatore di contenuti. Tutto quello che si chiede al legislatore è di ascoltare le idee degli esperti invece dei piagnistei dei magnati di Hollywood. Perché è solo ai big del copyright che SOPA e PIPA danno un vantaggio: i pesci piccoli, i musicisti emergenti, gli artisti che vogliono crescere restano comunque, all’atto pratico, privi di qualunque tutela, perché non possono pagarsi eserciti di avvocati.
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La cosa è veramente pesante, Zoon… Ma sarebbe già operativa anche per i siti italiani? Cioè, questa sarebbe una legge americana, no? Come possono dall’America avere titolo a oscurare un sito registrato in Italia?
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è una proposta di legge americana, sì. divenendo legge sul territorio usa, si applicherebbe sul suolo usa, vero, ma lì c’è google, youtube, facebook, wordpress, molto del web insomma, e le ripercussioni arriverebbe fin qui, proprio perché la rete è un fenomeno globale…
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