HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per aprile 23, 2012
Sento, guardando
Il flusso arrivava direttamente dal punto di origine, e dal passato. Scrutavo le strutture murarie di difesa, il pavé intorno, le basse architetture posticce e fittizie atte a nascondere e ad abbellire ciò che è invece solo mefitico, pestilenziale, orrendo. Osservavo tutto ciò, e mi appariva terribilmente coerente; leggevo ogni passaggio storico, e lo decrittavo percependo solo la Corrente, l’energia che ha deviato l’antropizzazione.
Alienità
A fatica le strutture si accartocciano su se stesse, lasciando iati dimensionali di vita matematica remota che sviluppano anomalie, alienità estese e intense che suonano come acido in bocca, incomprensioni totali da allontanare il connubio perfetto.
Il tetto tridimensionale « HyperNext
[Letto su HyperNext – mio post]
In altri contesti (articolo riportato poi pari pari nella rubrica Zoom di NeXT 16) ho affrontato, più che altro in embrione perché solo in quel momento cominciavo a prendere confidenza con i concetti, il tema della tridimensionalità del nostro universo – nostro in quanto umani – che fa scaturire, una quantità notevole di volte, soltanto due possibilità di scelta.
Non è il caso e il luogo, questo, di riproporre il percorso cognitivo che mi ha portato a supporre vero il ragionamento, ma il concetto che mi sembra razionalmente giusto è pressappoco questo: il dominio del nostro organismo è attestato sulle tre dimensioni; noi siamo alti, larghi e profondi in una certa misura, e manipolare situazioni che possono far scaturire solo due possibilità (ovvero soluzioni bidimensionali) ci dà un notevole senso di potenza e di capacità. Aumentare di una dimensione (e quindi suggerire una terza soluzione, parametro) non fa altro che portarci sul limite delle nostre possibilità.
Ragionamento proposto similmente dal matematico ungherese George Polya, ovvero che quanto più numerose sono le dimensioni in cui ci si muove e quindi le possibilità che ci si aprono davanti, tanto maggiore è la probabilità di perdersi e di conseguenza lasciarsi assalire dallo sconforto.
L’assunto quindi è: dobbiamo stare al di sotto del limite delle nostre potenzialità per essere capaci di cavarcela. Ed è questo un fatto, alla fine, naturale. Ricordiamoci di ciò quando saremo in prossimità del postumanismo, quando le dimensioni manipolabili saranno verosimilmente più di tre.
Servizio di recensione “nugae 2.0” « N I G R I C A N T E
[Letto su Nigricante]
Recensire, dal latino rĕcensēre, “esaminare, passare in rassegna”, significa compiere un esame critico di un’opera letteraria edita, valutandola e interpretandola dal punto di vista contenutistico ed estetico. Spesso si pensa che la parola “critica” sia sinonimo di stroncatura, di valutazione negativa: la criticità del recensore è rappresentata soprattutto dalla sua capacità di rilevare nel testo analogie, collegamenti con i tempi storici dello scrittore, risorse inconsapevolmente celate, dettagli in grado di fornire nuovi punti di vista per una rilettura dell’opera. Il vero recensore utilizza l’eventuale parere negativo legato allo stile o ai contenuti come slancio evolutivo da donare all’Autore. Senza pretese. In maniera costruttiva.
La critica negativa fa più notizia perché esalta le folle: la recensione equilibrata, invece, fornisce nuove idee al Lettore e all’Autore. Il recensore è prima di tutto un lettore: un “lettore speciale” che non snocciola trame e non si limita al semplice ‘mi piace’ – riflesso condizionato e forma elogiativa a senso unico resa celebre da un certo tipo di social networking – ma che ama scavare, disseppellire riferimenti all’attualità, scoprire somiglianze con altre opere, evidenziare le influenze sociali, economiche, culturali che hanno determinato le scelte tematiche.
Per redigere una recensione c’è bisogno di tempo e di studio: tempo per leggere (non una lettura trasversale ma integrale e sequenziale), valutare, riflettere, sottolineare, confrontare, ricercare, rileggere se necessario e infine scrivere materialmente la recensione che comparirà nel web o su una pubblicazione letteraria.
Nasce con tale spirito il “Servizio di recensione” (a pagamento) in seno alla Redazione dell’e-magazine letterario aperiodico “nugae 2.0”.
I libri che recensiamo
Il servizio di recensione fornito dalla Redazione di “nugae 2.0” è rivolto ai seguenti tipi di opere (cartacee o elettroniche):
- Narrativa edita (singoli racconti; raccolte di racconti; romanzi; antologie)
- Saggistica edita (raccolte di saggi; libri di saggistica)
- Poesia edita (raccolte di Autori singoli; antologie)
- Altro (testi non letterari: manualistica, graphic novel, biografie musicali, saggistica non letteraria, testi pragmatici o d’uso, ecc.)
Maurizio “Scarweld” Landini: ESACERBO
Maurizio “Scarweld” Landini rende pubblica l’uscita della sua ultima fatica letteraria: Esacerbo. Sono venti poesie scaricabili liberamente in PDF per la MaldororPress. Queste le note di Maurizio, a cui faccio i miei complimenti:
http://maldoror.noblogs.org/archives/508). La prima volta che mi concedo un po’ più di libertà in poesia perché la poesia è libera entro i limiti dei suoi obiettivi e fuori dei limiti dei suoi destinatari, i lettori: se ti arriva alle spalle e non te ne accorgi è perché non ci senti più o non vuoi sentirci più. Forse oggi, siamo più sordi del Novecento che pure aveva un sacco di bombe nelle orecchie. E ci manca di scherzare seriamente. Abbiamo chi crea mondi per noi, chi ci crea la vita e ci occulta la morte. E purtroppo non è gente che ama scherzare.