HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per maggio 3, 2012
Sii
Il difetto si espande seguendo linee neurali, semplici estensioni psichiche che cavalcano la cresta caotica delle accelerazioni – lascia andare la concertazione, sii il mago di te stesso, sii il sonnambulo che conosce la strada senza saperla.
La mappa è una contrazione – ESTRATTO (2)
Continua, dall’estrazione precedente, la piccola demo del mio racconto La mappa è una contrazione, edito da Graphe.it, in vendita in formato eBook senza DRM qui, a 2.99 €.
“Jon, magari dico una scemenza ma, a me sembra di aver scoperto qualcosa di simile a enormi scatole cinesi”.
“Perché dici questo?”
“Guarda i vari colori: sembrano strategici, forse sottendono a qualcosa di valoriale, nulla parrebbe essere stato messo lì per caso”.
“Potrebbe, sì. Ma dobbiamo scoprire la scala e il significato di questi valori. Non credo che riusciremo a venirne a capo stanotte, forse nemmeno la prossima”.
“Osserva poi” in un lampo d’acutezza mentale, Castren continuava a sorprendere Jonix, “l’intreccio dei grafi: una città vista dall’alto, oppure una galassia; i colori potrebbero essere numeri, la loro presenza doppia e ravvicinata potrebbe significare un elevamento a potenza, n per quante file sono presenti e ravvicinate”.
“Tutto potrebbe essere, ragazzo; dobbiamo torchiare i sistemi euristici, ma dovremo programmarli bene perché la sola logica fuzzy non riuscirebbe a definire molto”.
“È una mappa tridimensionale. È almeno tridimensionale. Lasciati andare e osservala in tralice fino al momento in cui la vertigine ti coglie; cerca di afferrare l’istante in cui ti stacchi dalla visione postumana e osservati mentre ti elevi…”
Penjaga Insaf – Seimbang
Lasciami entrare. Lasciami vagare per le immense estensioni della tua psiche; lascia che esplori il corpo delle percezioni e ridisegni il continuum su altri. Lascia che non sia più umano e che sia energia, onnicomprensiva, olistica. Tutto…
Metachaos, disumanizzazione virale « HyperNext
HyperNext ospita un bel post di Oedipa_Drake su Alessandro Bavari, illustratore del prossimo NeXT 17. Lo fa usando il cortometraggio di Bavari presente in Rete (e riprodotto qui sotto) intitolato Metachaos. Vi lascio ad alcune note di Oedipa, che rendono molto bene l’idea della poesia e tematiche dell’artista.
Il cortometraggio è un’allegoria degli aspetti più atroci e corrotti della specie umana e della sua progressiva disumanizzazione (che nel quotidiano corrisponderebbero a guerra, odio, oppressione), rappresentata dalla contrapposizione tra un mondo puro, isolato e protetto da una costruzione simile a una sorta di cubo di Rubik in perenne movimento, e l’esterno, una landa desolata, mefitica, infestata da creature ostili solo apparentemente antropomorfe.
Quando questi esseri demoniaci riescono a irrompere nella fortezza, si propagano come un virus letale e, moltiplicandosi e ramificandosi in maniera incontrollata e inarrestabile, seminano rovina e disfacimento. Un crescendo di devastazione, bestialità, caos, quasi un macabro compiacimento dell’orrore di fango e sporcizia che rigurgita queste creature, man mano sempre più ibridate con rettili e simili a raccapriccianti aracnidi, deliranti in un sabba folle e frenetico che sfocia nell’esplosione finale del tutto in un magmatico e denso brodo primordiale. Due poli antitetici, quindi, benché in un certo senso entrambi estremi nella loro assolutezza, destinati ad annientarsi e autodistruggersi. Una caratterizzazione che si potrebbe far derivare per l’analoga ispirazione a Eloi e Morlock de La Macchina del tempo di Herbert George Wells.
L’impatto del video è reso innanzitutto a livello cromatico, dal contrasto tra l’ecosistema dell’ideale, in cui predominano il colore bianco e movimenti fluidi, e il mondo avverso dominato da tinte sabbia e acide, cupe, che lo rendono già alla vista claustrofobico e minaccioso. Il movimento della videocamera a spalla, il ritmo stordente e sferragliante della colonna sonora, la collisione tra architettura ed esseri viventi, la conformazione delle creature malvagie, dai connotati astratti ma al contempo modellate in una carnalità depravata e in sfacelo, rendono ancor più il senso di tragicità e rovina inesorabile.
Infine, come promesso, ecco il video:
PlayList Tersicore 2.5.12
Deathstars – Cyanide
Marlyn Manson – Kinderfeld
Ministry – Khyber Pas
Cyanotic – Deface
Necro Facility – Dogma
Nine Inch Nails – The fragile
My dying bride – The sexuality of bereavement
Burial – Where is Home
Elend – Borée
———
Kirlian Camera – Coroner’s sun
Depeche Mode – World in my eyes
Placebo – The bitter end
Marilyn Manson – If i was your vampire
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