Ascolta la furia degli elementi e decrittane ogni singolo respiro. Lascia che sia il tuo corpo a essere accarezzato, ogni vibrazione racconta di esoterismi psichici da altri continuum.
China Miéville at Picadilly Waterstones (Photo credit: Wikipedia)
Su FantasyMagazine.it la segnalazione di un intervento di China Miéville riguardo la pirateria libraria e suoe possibili soluzioni. Non dire bene perché, magari vado anche contro i miei risibili interessi, ma a me queste dichiarazioni piacciono da applauso. Le riporto:
“Le misure anti-pirateria per le opere letterarie sono in malafede, ipocrite, inutili e “artisticamente filistee” dice l’autore, e aggiunge: “Gli scrittori dovrebbero dare il benvenuto a un futuro dove i lettori remixano i nostri libri. I fan della musica remixano gli album e li postano online, così i lettori dovrebbero poter “rivisitare” un romanzo. In futuro, la risposta a “hai letto questo libro?” potrebbe essere “remixato da chi?”
Del resto, c’è già stato un assottigliamento dei confini fra scrittori, libri e lettori, con l’autoproduzione e la fanfiction.
Miéville continua affermando che l’effetto di Internet e della distribuzione digitale sulla fiction non dovrebbe essere creare ebook “potenziati” ma piuttosto aumentare l’accesso ai testi. Secondo lui, il libro originale sarà sempre ancora lì, e non verrà rubato.
Queste affermazioni hanno suscitato reazioni poco favorevoli: più di uno fra gli artisti ospiti si è dimostrato scettico di fronte alla posizione di Miéville, giudicata, nel migliore dei casi, utopistica.
Un’intervista a Roberto Bommarito, vincitore dell’ultimo Premio Short-Kipple 2012, è uscita sul blog di Ferruccio Gianola. Andiamo per estratti:
Te la senti di definirti in modo che anche i miei lettori possano conoscerti?
No, non me la sento. Scherzo. In realtà è difficile autodefinirsi, anche perché più spesso che mai sono le persone che ci circondano a prendersi il disturbo al posto nostro. Purtroppo, aggiungerei. Ma, dato che me ne dai l’occasione, quello che posso dire è che ho vissuto una vita abbastanza complessa e questo si riflette, credo, nel mio bisogno di esprimermi, di comunicare qualcosa. Scrivere è un modo di farlo. Penso anche, però, che chi scrive sia un pessimo comunicatore. Sembra paradossale, ma quello che voglio dire è che uno scrittore, secondo me, è una persona che usa valanghe di parole per dire le cose più elementari, quelle cose che tutti gli altri invece esprimono con una semplice frase. Forse proprio perché lo scrittore è estraneo a quella semplicità. Oppure perché le frasi facili troppo spesso scadono in cliché privi di significato – e scrivere è il tentativo di rimediare a questo vuoto, di ridare appunto un significato autentico alle parole. Se dovessi autodefinirmi, direi che sono un pessimo comunicatore che, malgrado ciò, cerca di dire qualcosa.
Interessante cortometraggio intessuto di presenze quantistiche; i conterranei di Giovanni “X” De Matteo alle prese con un lavoro cinematografico che per qualche verso mi ricorda La trentunesima ora e che ha spunti originali, e maestria, fermi nelle navigazioni dei flutti dell’indeterminazione: complimenti davvero.
Sul suolo l’impronta si è formata dopo che la voce è stata urlata dal nulla, dal niente, da una ferita sulla realtà che non ho mai visto né percepito. Tutto era vero, tutto era plausibile, ne continuo a sentire l’eco nel mio corridoio craniale, istante infinito di compromissione biologica.
Affaticato isterico e sterile, partorisci idee evanescenti eppure potenti, la struttura eterea si fa beffe della materia e persiste come memi, archetipi, genialità.
Mi distendo oltre il Vallo, tenendo dentro la definizione di atemporale. Mi guardo intorno e sento vibrare ogni aspetto dell’anima, ogni frangente di vita del software che sono: frammenti di un’eternità che non riescono a comporre il senso di olistico, ma lo annunciano.
Muovendo rapidamente il corpo, la comunicazione sensoriale attiva la comunicazione interdimensionale, flutti e schegge di altri spaziotempo divengono reperti taglienti di altre forme di vita, altre destinazioni che altrimenti non conosceremmo mai.
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"Scrivete quel che volete scrivere, questo è ciò che conta; e se conti per secoli o per ore, nessuno può dirlo." Faccio mio l'insegnamento di Virginia Woolf rifugiandomi in una "stanza", un posto intimo dove dar libero sfogo - attraverso la scrittura - alle mie suggestioni culturali, riflessioni e libere associazioni.
“Siamo l’esperimento di controllo, il pianeta cui nessuno si è interessato, il luogo dove nessuno è mai intervenuto. Un mondo di calibratura decaduto. (…) La Terra è un argomento di lezione per gli apprendisti dei.” Carl Sagan