Bellissima segnalazione che ho preso da Giovanni “X” De Matteo. Un compendio di nuova SF frammista ad analisi sociologiche, umane e transumane, a opera di Cristina Bellon, che trovate su FutureShockOnline.
Nell’analisi accurata e profonda c’è spazio anche per il Connettivismo, e devo dire che tra singolarità tecnologiche e derive software e firmware della razza umana, vederci inseriti lì a livello mondiale ci fa solo che piacere. Qui sotto il passo che ci descrive:
Con forza travolgente, una new wave letteraria italiana, figlia di Internet e dell’immaginario tecnologico, ci deborda nel reale dove umanità o post-umanità, la matematica del caos, la fisica quantistica e l’esoterismo trovano un filo rosso che li unisce. È il connettivismo. Senza frontiere, su web, face book e blog, sostenuto da transumanisti e neofuturisti, turba i lettori con i loro racconti post-Singolarità. Giovanni De Matteo ci propone il suo romanzo Sezione p² (premio Urania2006): un thriller ambientato a Napoli, dopo la terza guerra mondiale, in un ipotetico futuro post-Singolarità reso possibile dalla convergenza tra nano-tecnologie, computazione quantistica, genetica e intelligenza artificiale. Sulla Terra il progresso ormai fuori controllo ha esasperato la frammentazione del tessuto sociale.
È di questa frammentazione che dovremo preoccuparci. La causa principale è l’eccessivo individualismo da cui sarà afflitto l’uomo sintetico. Non siamo molto distanti da quei giorni. L’individualismo ci colpisce già nel quotidiano presente: un egoismo sfrenato che farà sorgere tante isole umane, indipendenti una dall’altra. Allora, più che di Singolarità tecnologica parleremo di Singolarità ex-umana. Addio alla solidarietà e la parola “insieme” scomparirà dai nostri vocabolari. «È la solitudine, la sensazione di non appartenere più a niente», citazione che troviamo in Distruggete le macchine (Player Piano, 1952) di Kurt Vonnegut.
Il giovane scrittore Francesco “Xabaras” Verso, Lupo Siderale connettivista, in Antidoti umani(2008) ci parla di tecnologie e strumenti ideati appositamente da una cerchia di plutocrati per la vita quotidiana, della fattibilità di connettere le menti a distanza, del poter penetrare nei sogni per meglio “educarne” le utenze, di apparati di sicurezza umani olografici, di una serie impressionante d’innesti per rendere i corpi più attraenti o per correggere alcuni problemi dell’uomo, come udito, olfatto, gusto e vista.
Fa piacere, certo, trovarsi in una simile compagnia… Anche se per l’autrice quella è la compagnia dei cattivi! 😉
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