Archivio per ottobre 14, 2012
14 ottobre 2012 alle 21:46 · Filed under Connettivismo, Cybergoth, Empatia, Energia, Experimental, Inumano, Matematica, Oscurità, Surrealtà and tagged: Application Programming Interface, Nulla senziente, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative, SCO
Destabilizzato sulle rotte estetiche del Nulla senziente, respiro i dettami matematici che vi sottendono e apro ogni mia dissertazione sulle coordinate della disincarnazione, condizione necessaria per essere.
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14 ottobre 2012 alle 18:34 · Filed under Connettivismo, Creatività, Cybergoth, Empatia, Energia, Experimental, Matematica, Quantistico, Sperimentazioni, Surrealtà and tagged: Interrogazioni sul reale, Ridefinizioni alternative, SCO
Le porte si aprono su una pletora di continuum adiacenti, eppure diversi. Il delirio di essere umani, e di non capire l’infinito inumano che si apre alle cognizioni matematiche.

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14 ottobre 2012 alle 17:11 · Filed under Accadimenti, Creatività, Cultura, eBook, Experimental, Kipple, Postumanismo, Presentazioni, SF, Sociale, Sperimentazioni, Tecnologia and tagged: ALTA, Architettura, eAvatar, Emmanuele Pilia, Francesco Verso, Ridefinizioni alternative, Transumanesimo
La prima parte di un articolo che Emmanuele “Peja” Pilia dedica alle opere di Francesco “Xabaras” Verso è comparsa sul suo blog. L’architetto Pilia mostra quale percorso architettonico hanno illustrato le fantasie futuristiche di Verso, ispirando anche il laboratorio di transarchitettura, per quando gli umani saranno trans e postumani: ALTA. È un esperimento fondato sì sulla fantasia, che apre però la strada alle interazioni di un mondo possibile con il nostro continuum, interazioni che hanno il sapore del Fantastico e degli studi avanzati, come dire che tutto ciò che è teorizzato nelle righe precedenti potrebbe davvero realizzarsi; ciò è la cifra stilistica del Connettivismo e di Verso, ciò è quello che il Transumanesimo persegue. E allora, che si vada avanti così.
Il 12 ottobre si è svolta, presso il Centro Elsa Morante di Roma, la presentazione dell’edizione in formato ebook del romanzo vincitore del premio Urania E-Doll di Francesco Verso. L’occasione è stata sfruttata da Pier Luigi Manieri, il moderatore della serata, per spaziare in altri ambiti, intessere relazioni tra immaginario tecnologico e la realtà che ci circonda. Ovviamente, io mi sono trovato a parlare dei rapporti tra immaginario fantascientifico ed architettura. Punto su cui sto insistendo con una certa energia negli ultimi mesi. Con Francesco Verso il dialogo tra i rispettivi campi di interesse è aperto praticamente da quando ci siamo conosciuti, tanto che spesso mi sono trovato a cercare analogie tra l’immaginario utopico ed i set urbani progettati da Verso nei suoi libri.
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14 ottobre 2012 alle 14:16 · Filed under Catarsi, Connettivismo, Cultura, Deliri, Disumano, Empatia, Energia, Erox, Inumano, Oscurità, Quantsgoth and tagged: Carl Gustav Jung, Dio Pan, James Hillman, Luce oscura, Nefandum psichico, Paganism
La visione di un mondo a metà strada tra il disumano e l’inumano, forse soltanto un mondo che sapeva bene quanto le forze arcaiche fossero importanti e decisive, e quanto l’umanità fosse inutile, bassa, e da bassa doveva comportarsi. Ve le lancio lì, queste frasi, le adoro.
L’amore non gioca alcun ruolo nel mondo di Pan, fatto di panico, masturbazione, stupro, o nella sua caccia alle ninfe. Queste non sono storie d’amore; non sono racconti di sentimenti e relazioni umane. La danza è rituale, non due che si muovono in coppia; la musica che risuona dagli inquietanti pifferi dal timbro mediterraneo non è una canzone d’amore. Siamo fuori anche dall’universo di Eros, al cui posto stanno sessualità e paura.
Love plays no part in Pan’s world of panic, masturbation, rape, or in his chase of nymphs. These are not love stories; these are not tales of feelings and human relationships. The dance is ritual, not a couple moving together; The music sounds the uncanny pipes of Mediterranean tones, not a love song. We are out of the cosmos of Eros altogether, and instead there is sexuality and fear. (da An Essay on Pan, p. 55)
James Hillman
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