Racconto della mia intensa estensione magica, e olistica, in ogni frangente della mia ascesi matematica ed epifanica. Controllo ogni momento torcente della vostra e nostra estasi.
Bruce Sterling continua a omaggiare noi connettivisti con una segnalazione sul suo blog che non può che farci onore. Voglio ringraziare Bruce, a nome di tutti, per averci messo in highlight; personalmente lo ringrazio anche per aver preso spunto dal mio blog per la segnalazione. A presto, Bruce!
Nel cosiddetto Impero Connettivo – uno Stato, modellato sull’esempio dell’Impero Romano, il cui dominio si estende sia sullo spazio sia nel tempo – l’imperatore Totka_II e il suo alto funzionario Sillax continuano a progettare espansioni territoriali e temporali. Le loro nuove mire si concentrano su un territorio dove i giovani Lycia e Storm interagiscono caoticamente con uno strano personaggio che si nasconde dietro movimenti apparentemente incomprensibili.
L’Impero, governato da una stirpe di alieni semieterni, causa prima dell’umanità e poi della postumanità, è davvero così florido? Che cosa accadrà, quando i percorsi di tutti i personaggi del romanzo s’incontreranno, e utilizzeranno tutti i continuum con cui verranno in comunicazione? Una splendida metropoli, asettica e algida li attende…
Questa è la quarta di copertina del mio nuovo romanzo, Olonomico, ultimo di una serie tra racconti e romanzi ambientati nell’universo dell’Impero Connettivo. L’editore in questione è la CiEsse Edizioni, casa editrice emergente che ha, come editor di riferimento per il settore del Fantastico e della SF, Luigi Milani, che ha creduto fin dall’inizio – insieme all’editore Carlo Santi – nelle potenzialità del mio romanzo.
Olonomico esce in duplice veste, in cartaceo acquistabile qui al prezzo di 15 euro, e in ebook senza DRM acquistabile qui al prezzo di 5€.
Ipnosi da rito. Nulla di subito, nulla da commentare con risolini idioti; adoro in silenzio riservato e contegno queste tenebre, osservo l’evocazione e la lascio fluire in me, la districo, la domino. Vi osservo, vi domino.
Palgrave Macmillan, ISBN: 9781137026668, 208 pages, 2012, English Il titolo di questo libro sintetizza in poche parole ma molto efficacemente un complesso ragionamento. Gere qui sta indagando come le tecnologie digitali – nonostante la loro promessa di creare spazi per la comunicazione virtuale che “riuniscano” le persone – implicitamente favoriscano “non-relazioni” e quindi “non-comunità” . L’autore sostiene che le tecnologie – in particolare i network – falliscono nel colmare il gap infinitesimale esistente tra gli esseri umani: attraverso le sue ricerche egli intende il termine “digitale” come metafora delle connessioni delle mani e delle dita (ad un certo punto citando le stesse argomentazioni di McLuhan: “tattile è lo spazio del gap, non la connessione”). La sostanziale analisi si estende a largo spettro, dall’haptocentrismo del cristianesimo medievale alle opere contemporanee di On Kawara, in cui l’artista ha inviato messaggi regolari (inizialmente cartoline e telegrammi) da luoghi remoti, dimostrando di essere ancora vivo. Il libro contiene un sacco di citazioni di Derrida – nonostante il disinteresse proprio di quest’autore, condiviso con Kawara, nell’utilizzo di tecnologie digitali – filosofo che è confermato ancora una volta nel suo seminale ruolo di nichilista, abile nella decostruzione dei mezzi di comunicazione. Il percorso che Gere segue – allora – è quello d’utilizzare il concetto di contingenza (sottolineato come proveniente dal latino “con + tangere”, o “al tatto”) come una direzione per descrivere la maniera nella quale i nuovi media sono in relazione con la comunità. Il capitolo di Luther Blissett in questo senso spiega perfettamente come l’anonimato nelle relazioni di tipo pubblico può attivare processi di riconoscimento, mistificazione e rafforzamento dell’appartenenza, infondendo il concetto che siamo permeati da identità ben differenziate.
Su RadioRosBrera è disponibile il podcast di un dibattito, ideato e orchestrato da Mariano Equizzi, che mi ha visto partecipare assieme a Ksenja Laginja sul tema delle culture sotterranee, quelle tematiche lontane dall’ufficialità del flusso spesso indottrinato e che invece costituiscono l’ossatura della cosiddetta Controcultura.Parliamo di un tema spinoso, […]
Mi sono accorto che incredibilmente mancava una pagina su questo blog, quella dedicata al mio primo racconto in assoluto, primo scritto e primo pubblicato: Il gioco, uscito per i canali quasi clandestini dei MilleLire di Stampa Alternativa, nel giugno 1993. Più di una vita fa, ormai, sfioriamo i trent’anni di storia che, ora, mi sembrano […]
Quella che vedete qui sopra è la locandina dell’AlbissolaComics, manifestazione che si dovrebbe tenere alla fine di settembre in Liguria, ad Albissola appunto. Molti gli ospiti previsti, da Lukha Kremo a Dario Tonani, da Paolo Aresi a Davide Del Popolo Riolo e molti altri ancora, ma una cosa che mi inorgoglisce è proprio la locandina […]
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"Scrivete quel che volete scrivere, questo è ciò che conta; e se conti per secoli o per ore, nessuno può dirlo." Faccio mio l'insegnamento di Virginia Woolf rifugiandomi in una "stanza", un posto intimo dove dar libero sfogo - attraverso la scrittura - alle mie suggestioni culturali, riflessioni e libere associazioni.
“Siamo l’esperimento di controllo, il pianeta cui nessuno si è interessato, il luogo dove nessuno è mai intervenuto. Un mondo di calibratura decaduto. (…) La Terra è un argomento di lezione per gli apprendisti dei.” Carl Sagan
“Quando siamo calmi e pieni di saggezza, ci accorgiamo che solo le cose nobili e grandi hanno un’esistenza assoluta e duratura, mentre le piccole paure e i piccoli pensieri sono solo l’ombra della realtà.” (H. D. Thoreau)