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NeXT Hyper ObscureArchivio per dicembre 17, 2012
Babylon Sisters ∂ Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la recensione alla pubblicazione Babylon sisters, di Paul Di Filippo, per Elara editrice.
Postumani. Esseri modificati dall’ambiente, dalla tecnologia, dalle nanomacchine, dall’evolversi del futuro, dall’effetto serra, dall’incontro con intelligenze e presenze aliene. Occhi che possono vedere il mondo nei colori e nelle forme dei grandi artisti del passato, libri mansueti e docili rinchiusi in cubicoli, ma sempre pronti a recitare il proprio contenuto, angeli ricavati dalla fusione tra umani e materia mutante di altri mondi, demoni di Maxwell che modificano continenti, biopirati alla ricerca di nuove frontiere biologiche nel continente dimenticato, pesci che risalgono la scala evolutiva per diventare semidei, assassini condannati a morte che prendono il posto di malati incurabili nella società e nelle famiglie altrui… dodici gioielli di science fiction dei nostri anni, una science fiction che ritrova finalmente l’orgoglio di inventare se stessa. Storie avvincenti, ciascuna basata su di un’idea nuova e straordinaria, ciascuna sorretta da uno stile incisivo e brillante, ciascuna con una conclusione mai banale e sempre inaspettata. Un panorama del futuro che ci aspetta scritto da uno dei più grandi e innovativi autori della nuova fantascienza.
Di Filippo è uno scrittore potente, ha attraversato indenne il periodo cyberpunk e ora continua a scrivere magnificamente di SF in modo innovativo, mantenendo la sua attenzione sulla frontiera dei tempi e delle cose. Libro da consigliare vivamente.
Paul Di Filippo, Babylon Sisters (Babylon Sisters and Other Posthumans, 1988-2001) Traduzione Armando Corridore, Maria Laura Martini, Mara Gini e Jessica Sciubba; Elara, collane Biblioteca di Nova sf* 39, pagg. 292, euro 27,00 e collana Libra fantastica, pagg. 282, euro 13,50
LETUM – Ictus
La inesorabile marcia verso la commemorazione si compie in un perfetto scenario da sudario. Mi sembra di essere leggero, invece sono soltanto affondato in un glorioso momento infinito senza requie.
Raison D’Être – The verge of somnolence
Lento come il fiume, mi siedo sulle sue rive e osservo le acque trasportare tutti i cadaveri di questo mondo: visione d’incanto, io sono tra le carcasse.
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