HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per aprile, 2013
1945
La notte in cui il nero portò via tutto. Quel nero che era stato il tratto distintivo di un regime, quel nero che aveva attinto a piene mani dalla tradizione pagana e occulta; quel nero che imponeva il rispetto dell’inumano sopra ogni cosa. Quella notte, ogni vento fu intorno al buco nero creatosi sotto il bunker, e assorbirono nelle fetide viscere della terra ogni abisso.
Ammonimenti
L’epica del mondo si riveste di notevoli somiglianze col passato. Investe l’inventiva di concrete reminiscenze antropologiche e sveste la visione dalle essenze spurie del presente. Ammonisce il futuro.
Demoniaca
Nella sabbia, nel calore infinito e secco, nella voce del vento puoi ascoltare, complementarmente, tutto lo spiegarsi della potenza oscura. Nel pieno delirio lucente.
Guardare non visti
Come in un caleidoscopio, tratto le visioni al pari di una tempesta emotiva perfetta, quando occhi non visti mi guardano operare.
Open the doors
Il richiamo del verde mi rende psichico, potente e percettivo. Apro le porte all’energia, è Beltane.
Sjellos – Struggling
La lirica del profondo siderale mi conquista, mi rende acuto e affilato fino a dismettere le osservanze delle mosse psichiche, legioni di entità occulte inumane mi guidano verso i loro antri polidimensionali.
Solitudine espansa
Verso la conflagrazione energetica. La configurazione notturna esplode messi di oscurità avvolgente, intorno solitudine espansa.
Ombre in dubbio
Il portento è aggrappato sulle barricate ultime del diniego. Mi sembra di correre verso il nulla, le definizioni felici sono ombre messe in dubbio dalla stessa logica attuale.
Epilogo
Conosci il percorso che porta all’annichilimento, conosci ogni angusto anfratto della decrescita della potenza, fino a sentirsi inerti, svuotati, privi di vitalità. In quei momenti, you know, concepisci e visualizzi il tuo epilogo.
Luuk Magazine | La sfida alle stelle di Futurguerra: un’intervista a Roberto Guerra
Intervista a Roberto Guerra il futurista su LuukMagazine. Nomen omen, Roberto si dimostra agguerrito sui temi dell’avanguardia, in perfetto stile futurista senza essere ingessato nel Futurismo storico, bensì pronto alle nuove istanze che il futuro ci sta impacchettando. Uno stralcio della chiacchierata:
Perché percepire la necessità del Futurismo nel Ventunesimo secolo?
Come ho analizzato fin dal 1991 a livello saggistico con “Il Futuro del Villaggio” (Liberty House di Lucio Scardino), “Marinetti e il Duemila” e “L’Immaginario Futurista” (Schifanoia), “Nuovi Futuristi Nuovi Umanisti” (Este Edition, eBook), non ultimo appunto per Armando editore, l’esplorazione finale con “Futurismo per la nuova umanità. Dopo Marinetti…” (2012) e – anteprima – “Gramsci e il 2000 – per un futurismo rottamatore” (La Carmelina, giugno 2013), il Futurismo tutt’oggi, aggiornato, è necessario sia dal punto di vista estetico che sociale. É una risposta possibile, creativa, sia vs l’arte contemporanea, spesso degenerata e reificata (direbbero Marx e Nietzsche) sia un baluardo alla finanzocrazia liquida, a certo ecocattofasciocomunismo incombente neoluddista, ostile a scienza, tecnologia, futuro, alle netgeneration, “scorrettamente” intese in senso neoumanistico radicale, ideale, plurale, libertario. Oggi Marinetti e Majakowskij in Italia sarebbero con Matteo Renzi e Beppe Grillo (nel mondo con… Steve Jobs, Bill Gates e i pirati – hackers più geniali).