Archivio per maggio 10, 2013
10 maggio 2013 alle 22:27 · Filed under Cerebralità, Connettivismo, Empatia, Energia, Experimental, Oscurità, Surrealtà and tagged: Demiurghi, Interrogazioni sul reale, Luce oscura, Nefandum psichico, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative, SCO
Parlando apertamente del nulla, si evoca il nulla. Parlando di estremità abissali, l’abisso si ravviva e ci circonda. Parlando, invocando, evocando, il mondo attorno a noi prende forma dal nostro interiore, e diviene ciò che desideriamo o temiamo di essere.
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10 maggio 2013 alle 18:14 · Filed under Connettivismo, Empatia, Energia, Inumano, Oscurità, Quantsgoth and tagged: Luce oscura, Nefandum psichico, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative
Relegato sul sentiero, i suoni si dissociano dalle intenzioni e le smorfie divengono proprie, a se stanti. Il rumore di fondo si aggrega e rende la percezione fine, ancore su un altro paradigma esemplificate da alberi insolitamente prossimi.

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10 maggio 2013 alle 12:16 · Filed under Connettivismo, Creatività, Cultura, Editoria, Experimental, Postumanismo, Sociale, Tecnologia and tagged: ALTA, Architettura, D Editore, Emmanuele Pilia, Transumanesimo
Emmanuele “Peja” Pilia illustra sul suo blog, in tre parti (uno, due e tre), la nuova pubblicazione della Deleyva Editore, l’appendice del laboratorio transarchitetturale ALTA: L’Architettura del Continuo di Lars Spuybroek.
La particolarità di questa pubblicazione è sintetizzata dall’incipit della completa relazione di Peja:
Nel 1982, Isaac Asimov, uno dei vati della fantascienza moderna, decise di dare nuovo respiro alla sua più fortunata serie di romanzi, il Ciclo della fondazione, con un romanzo dal titolo L’orlo della Fondazione. Nella prima parte del testo, Asimov descrive un particolare computer con cui uno dei protagonisti, Golan Trevize, avrebbe dovuto pilotare la sua astronave. Un computer che avrebbe risposto unicamente agli input del pensiero dell’operatore. Input trasmessi appoggiando le mani su un piano progettato appositamente.
Il cervello era unicamente il quadro di comando centrale, racchiuso nel cranio e lontano dalla superficie operativa del corpo, la superficie operativa era rappresentata dalle mani: erano le mani che tastavano e manipolavano l’Universo.
Gli esseri umani pensavano con le mani. Erano le mani la risposta alla curiosità intellettuale, erano esse a toccare, stringere, rivoltare, alzare, sollevare. C’erano animali dal cervello piuttosto grande, che però erano privi di mani, e la differenza era importante, molto importante.
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10 maggio 2013 alle 08:45 · Filed under Connettivismo, Empatia, Energia, InnerSpace, Inumano, Oscurità, OuterSpace, Surrealtà and tagged: Abisso, Aleister Crowley, Luce oscura, Magick, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative, Siderale, Teoremi incalcolabili, Ti cerco
Ogni uomo e ogni donna è una stella. Ogni percezione dell’abisso siderale scuote e rende profondo e inscindibile il legame che può scomparire.
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