HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per luglio 10, 2014
Sfuggente, volatile
Elencando le premesse e le opere di ridistribuzione del software craniale, sono evidenti le operazioni di oblio operate dagli eventi trascendenti, piccoli brandelli di impressioni riemergono ma sono state depurate di ogni significato profondo, sono molto meno di atti vuoti e ripetitivi.
Doglianze
Distendo le parole sulle continue recriminazioni tossiche, le significanze che usi per non affondare sono essenze di pura catarsi evocata, mai applicata.
Differenze esposte
Ti riconosci nel continuo rimestare le onde e le percezioni? Lascia che ogni iato si rivesta di consequenzialità quantistica, e che tutto si distrugga nella differenza informativa esposta nei salti dimensionali.
Deserto, calore
Continuano le sciarade interiori sulla scena del cambio temporale; si perpetuano e rimangono piccole variazioni cromatiche sull’angolo estremo del campo visivo, come ombre di sabbia quando avanzi nel deserto infuocato di demoni.
Lanfranco Fabriani: Lungo i vicoli del tempo. Intervista all’autore di Iannozzi Giuseppe | Iannozzi Giuseppe – scrittore e giornalista
Sul blog di Giuseppe Iannozzi una bella intervista a Lanfranco Fabriani, Premio Urania 2001 con il romanzo Lungo i vicoli del tempo, uscito nuovamente in queste settimane per i tipi della DelosBooks.. Persona squisita e valente autore di SF, in quest’intervista esce fuori la personalità di Lanfranco; vi allego qui sotto un sample della chiacchierata:
Dopo “Lungo i vicoli del tempo”, i progetti per il futuro: qualche anticipazione, se puoi…
I progetti sono propri dell’autore, ma il futuro non firma opzioni. In realtà c’è un secondo romanzo della stessa serie con qualche problema strutturale da aggiustare. Non perché io sia partito con un ciclo ma perché mi sono ritrovato con molto materiale a disposizione e personaggi piuttosto tignosi che non vogliono lasciarsi zittire. Il problema del secondo romanzo, il grosso problema, è che bisogna evitare che il pubblico scuota la testa dicendo: “Sì, carino, però il primo era meglio”. Sto aspettando di capire cosa è piaciuto e cosa no. Ci sarebbe poi un’idea per un terzo romanzo della stessa serie che mi sta stuzzicando da un bel po’ ma qui stiamo veramente parlando del futuro remoto.
Una domanda a carattere squisitamente politico: c’è un messaggio politico, sociale, nel tuo romanzo? E se sì, quale?
Non ci sono messaggi nel senso che non ce ne ho voluti mettere. Possiamo però dire che in parte il romanzo è giocato sulla mancanza di controllo democratico. Mentre l’Ucci vive e prospera in zone d’ombra dove il controllo non arriva, la democrazia vive e prospera se c’è controllo. E non dobbiamo mai permettere che qualcuno, chicchessia, a prescindere dalle ragioni che adduce, possa credere di potersi sottrarre ad esso.