Archivio per agosto 14, 2014
14 agosto 2014 alle 22:51 · Filed under Empatia, Energia, Experimental, Reading, Surrealtà, Versi and tagged: Infection, Luce oscura, Nefandum psichico, No more human, Ridefinizioni alternative
Sul lungomare insistono esistenze sfuggenti
ombre psichiche appena incarnate di paraventi inutili, insulsi, indifferenti.
Guardo oltre, per non affondare nella melma.
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14 agosto 2014 alle 18:16 · Filed under Connettivismo, Recensioni, Sociale and tagged: Francesco Giavazzi, Giorgio Barbieri, Lankelot.eu, Proteste
Su Lankelot una bella segnalazione che riguarda il malcostume e malaffare italiano, l’ingordigia della classe politica unita al modo rapace e spesso irregolare di condurre affari degli imprenditori: le grandi opere in Italia. Un libro tratta ciò, Corruzione a norma di legge. La lobby
delle grandi opere che affonda l’Italia, di Francesco Giavazzi e Giorgio Barbieri.
Una pubblicazione che fa accapponare la pelle, eppure cinicamente vera, l’abisso della corruzione ovunque e il vomito che sale, a getto. Eppure, sembra, in questo momento storico in questo regime economico e politico, non v’è altra strada. Un estratto:
In realtà non è la prima volta che Giavazzi, personaggio difficilmente assimilabile ad un contestatore sessantottino o ad un anarcoinsurrezionalista, mette in dubbio certi luoghi comuni sulla cosiddetta “crescita” che riempiono, come mantra, i nostri media generalisti: “L’idea che l’Italia soffra di una carenza di infrastrutture nasce dalla sovrastima dei benefici di una nuova opera rispetto ai suoi costi […] Non è quindi scontato che, calcolando correttamente i benefici di nuove opere, l’Italia soffra di una carenza di infrastrutture. Ma se anche così fosse, il nostro eventuale ritardo infrastrutturale non sembra riconducibile ad una carenza di spesa […] Il problema non è che spendiamo poco, a che spendiamo male” (pag.34-36). E poi ancora: “Qui vorremmo anteporre un’altra domanda. Non basta provare che un euro speso per costruire una nuova autostrada o per potenziare una linea ferroviaria ha effetti positivi sulla crescita. La domanda è se tali effetti siano maggiori di quelli che si potrebbero ottenere spendendo quell’euro diversamente, ad esempio, ma non solo, riducendo la pressione fiscale […] Un collegamento fra Orte e Mestre già esiste: di quanto si ridurranno i tempi di collegamento tra le due città? Diciamo un’ora in meno? Che cosa è più utile per la crescita: spendere quell’euro per costruire la nuova strada o ad esempio rendere più efficienti i tribunali civili?” (pag. 39).
Conferma come il concetto di “liberismo” sia a volte usato a sproposito, salvo tutte le legittime critiche che si potrà meritare un’idea che auspica una presenza limitata dello Stato nell’economia. Come in fondo fa capire lo stesso Giavazzi, il liberismo declinato all’italiana è innanzitutto un liberismo straccione, quello dove associazioni di furbastri, senza correre particolari rischi, si spartiscono il bottino e nel contempo socializzano le perdite. In altri termini: a loro i profitti, allo Stato e ai contribuenti il passivo.
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