Archivio per settembre 9, 2014
9 settembre 2014 alle 23:20 · Filed under Connettivismo, Empatia, Energia, Inumano, Oscurità, Quantsgoth, Surrealtà and tagged: HP Lovecraft, Luce oscura, Nefandum psichico, Olosensorialità, Polesine, Ridefinizioni alternative, Strix
Ho guidato fino a giungere altrove, l’energia così densa e forte, la percezione sembrava non finire più perché la sorgente si rivestiva di folate di nero e umore avvolgente senza soluzione di continuità.
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9 settembre 2014 alle 19:13 · Filed under Accadimenti, Creatività, Editoria, Fantastico, Interviste, Letteratura and tagged: Delos Books, Emanuele Manco, Fantasy
Intervista a Emanule “Manex” Manco, connettivista e responsabile di FantasyMagazine, su cui la chiaccherata verte. Interessante estrapolare il mood che crea la testata web che ogni giorno sforna innumerevoli e interessanti news: complimenti a Manex per lo splendido lavoro che sta portando avanti.
D: “Cosa ci vuole per lavorare nella redazione della FM?”
R: “Se per lavoro intendiamo una occupazione che possa fornire un sostentamento, FM non è un lavoro. Pertanto per prestare del proprio tempo per FM in un’attività che però è simile a quella di un lavoro pagato, serve tanta passione.
Passione, ma anche la continuità che si assicura a un qualsiasi hobby per ottenere dei risultati di qualità. L’impegno minimo per considerarsi della redazione è sapere che presti il tuo tempo a FM devi metterlo a frutto nel rispetto delle scadenze che un quotidiano impone. In caso contrario, dato che non stiamo parlando di un lavoro che dà da vivere, meglio non prendersi alcun impegno e scrivere quando si ha tempo.”
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9 settembre 2014 alle 16:38 · Filed under Connettivismo, Empatia, Energia, Inumano, Onirico, Oscurità, Quantsgoth, Surrealtà and tagged: Infection, Interrogazioni sul reale, Luce oscura, Nefandum psichico, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative
Quando ti accorgi che in stanza non c’è chi sentivi, allora capisci la potenza del travestirsi e dello spacciarsi per altro.
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9 settembre 2014 alle 14:38 · Filed under Creatività, Disumano, Letture, SF, Sociale and tagged: Alessandra Daniele, CarmillaOnLine, Infection, Proteste
Su CarmillaOnLine una delle splendide e feroci disamine sociali e poltiche di Alessandra Daniele, che dimostra di ben conoscere la SF. Incollo qui sotto la capsula, compressa e rabbiosa:
A seguire i media mainstream sembra d’essere tornati indietro di oltre un decennio: la stessa martellante propaganda adoperata ai tempi dell’invasione dell’Afghanistan e dell’Iraq replicata identica, come se non fosse già stata sputtanata come una tragica truffa da anni.
Stessi slogan, stessi cliché, stessa retorica, stesse menzogne. In tempi di crisi si ricicla tutto.
L’unica differenza sostanziale è la reazione della maggioranza dell’opinione pubblica che stavolta sembra accettare l’idea della guerra con una rassegnazione quasi apatica, come qualcosa di assolutamente inevitabile.
Come se fosse già successo.
Sembra essere morta non solo la speranza d’un futuro diverso, ma proprio l’idea stessa di futuro.
Assassinata dal cosiddetto “pragmatismo post ideologico”, cioè dal pensiero unico che nega la possibilità di qualsiasi alternativa allo statu quo, sfruttamento, precarizzazione, disgregazione sociale, e guerre coloniali comprese.
La maggioranza s’è rassegnata alla continua ripetizione d’un presente sempre più grigio e logoro come un vecchio nastro smagnetizzato, seguita soltanto dal collasso definitivo della civiltà, magari schiantata da un’infezione come un moribondo già gravemente immunodepresso.
Come sempre succede, la fantascienza rispecchia fedelmente questa condizione dell’immaginario collettivo, il 99% delle serie sf/horror in circolazione in questi anni prevedono un futuro post apocalittico: The Walking Dead, Falling Skies, The Last Ship, Z Nation, Revolution, Defiance.
Anche Doctor Who ormai, quando non si rifugia in un passato posticcio di stereotipi retrò (la Londra vittoriana, la foresta di Sherwood, l’Orient Express) ritrae cupi scenari futuri di guerra globale.
È lo stesso anche per quasi tutti i film sf. Persino il franchise di Star Trek – nato come fantascienza utopica per antonomasia – è diventato sempre più distopico, fino a descrivere una federazione iper militarizzata e continuamente assediata da minacce terroristiche interne ed esterne.
La maggior parte di queste distopie apocalittiche però non è concepita per denunciare la deriva millenarista, ma per assecondarla, spesso con toni molto reazionari. Seguire il trend per motivi commerciali.
Un trend che è stato creato per motivi commerciali.
L’idea di futuro è stata assassinata da chi ha bisogno di far credere che l’unica alternativa allo statu quo sia l’apocalisse.
Per cancellare il “sole dell’avvenire” s’è cancellato l’avvenire.
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9 settembre 2014 alle 10:38 · Filed under Creatività, Editoria, Empatia, Energia, Experimental, Fantastico, Letteratura, Passato, Recensioni, Surrealtà and tagged: Costantinopoli, Fantasy, Ridefinizioni alternative, Roma, Stella Gemmell
Su FantasyMagazine recensione a La città perduta d’avorio e d’argento, di Stella Gemmell. Non parliamo di un Fantasy stretto, bensì di un’immagine che schiaccia evocando miriadi di altre cose, e tutto appare sotto una luce trascendentale. Lascio parlare uno stralcio dell’articolo, che descrive assai meglio di me il libro in oggetto.
Una città. La Città. Enorme e decadente, nata sul mare, è stata distrutta più volte nei secoli, è ricresciuta strato su strato sulle proprie rovine e ancora una volta sta affrontando il declino. La Città ha divorato ogni cosa — dentro e fuori da sé — per sottomettere popoli, occupare terre e produrre soldati. Ha reso deserto ciò che prima era verde e produttivo, ma la sua guerra non finisce mai: tutti i cittadini, uomini e donne al compimento del sedicesimo anno di età, sono chiamati a combattere e a morire per il suo insaziabile desiderio di conquista.
Dentro la Città, chiuso nel proprio palazzo da tempo immemorabile, si annida come un ragno l’Imperatore: in pochissimi lo hanno visto di persona, forse esiste da sempre, forse è qualcosa di più che umano. Al pari della sua corte.
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