HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per settembre 17, 2014
Prerogative
Permetti? Le sonorità si espandono lungo il crinale del fuoco, segui il fumo che si sviluppa mantenendo le prerogative tridimensionali che aveva lì.
Nothing is real
Ho la gola arsa dal senso di penuria morale in cui sguazzano le parole, le definizioni, ogni complessa vicenda legata alla visione: nulla è davvero reale.
Rapprendi e crei
Conto sulle tue distinzioni mistiche per accertarmi della complessa manovra di sopravvivenza misterica. Fondi il misticismo con la matematica, rapprendi le necessità in un nuovo linguaggio.
www.posthuman.it – Lynch fotografo “industriale”
Su PostHuman la segnalazione di una mostra dedicata alle fotografie di David Lynch. Impossibile esaurire presto l’argomento linchiano, mi affido quindi ad alcune delle parole usate dall’esperto Mario “Black M” Gazzola per descrivere l’argomento:
Ora il MAST del capoluogo emiliano ci serve, fino al prossimo 31 dicembre, una mostra di 124 fotografie di lugubri impianti industriali, The Factory Photographs appunto, scattate dal Maestro tra il 1980 e il 2000 a Berlino, in Polonia, in Inghilterra, a New York City, nel New Jersey e a Los Angeles (ne vedete qualche esempio in anteprima ai lati dell’articolo).
La passione quasi ossessiva per comignoli, ciminiere e macchinari, per l’oscurità e il mistero – come recita il comunicato do presentazione – ci trasporta immediatamente in scenari che sembrano presi di peso dagli extra di Eraserhead: in un arco di tempo di oltre trent’anni, Lynch ha fotografato i monumenti decadenti dell’industrializzazione, edifici in laterizio decorati con volte, cornicioni, cupole e torri, finestre e portali imponenti, impressionanti nella loro somiglianza con le antiche cattedrali. Rovine di un mondo che va scomparendo, in cui le fabbriche restano appunto come scenografie per storie cariche di quell’aura emozionale caratteristica dei suoi film.
È come se la fuliggine, i vapori o le polveri sottili che avvolgevano quei luoghi si fossero posate sulla superficie della carta: ne risultano immagini di straordinaria potenza sensoriale, come disegni fatti a carboncino, in cui il nero carico delle linee nitide, grafiche, taglia il grigio scuro dei campi. E in cui appunto l’inconfondibile cifra del Lynch esploratore dell’incubo su pellicola a 35 mm si svela in modo suggestivo nei soggetti scelti, nelle atmosfere, nelle nuance di colore di mondi arcani e surreali, nelle sequenze oniriche.
∂| ThrillerMagazine | Biondin all’Inferno
Su ThrillerMagazine la segnalazione di un curioso libro fantastico: Biondin all’inferno, di Alessandro Girola. Un weird western ambientato nell’Italia di un secolo fa:
La banda di briganti del Biondin è in fuga.
I carabinieri del Regno d’Italia braccano i banditi da giorni, costringendoli a una fuga nelle desolate brughiere delle Baragge.
Dopo essere incappati in una banda di misteriosi predoni, comparsi dal nulla con uno strano seguito di animali impossibili e di macchinari bizzarri, i fuorilegge sopravvissuti allo scontro sono costretti alla fuga attraverso un portale dimensionale.
Ora il Biondin e i suoi uomini si trovano in un luogo che ricorda l’Inferno dantesco, braccati da automi omicidi, da gorilla volanti, da feroci centauri e da creature ancora più pericolose.
La loro unica salvezza è rappresentata da una guida d’eccezione, un novello Virgilio che pare disposto ad accompagnarli verso l’unica uscita dalla Valle del Flegetonte…
In vendita su Amazon, 1.98€. A me ha incuriosito molto.