Archivio per settembre 25, 2014
25 settembre 2014 alle 22:29 · Filed under Connettivismo, Cybergoth, Empatia, Energia, Experimental, Surrealtà and tagged: Interrogazioni sul reale, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative, Teoremi incalcolabili
Rimani qui, ad addossarti le profezie in una completa piscina immorale di cui non sai ancora renderti conto. Sembra di ascoltare la noia in formato compresso divenire viva, e restia a ogni nuova riduzione.
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25 settembre 2014 alle 21:27 · Filed under Connettivismo, Cybergoth, Empatia, Energia, Experimental, Oscurità, Surrealtà and tagged: Luce oscura, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative, Teoremi incalcolabili
Ho mascherato la tua essenza in un turbine di tormenti elegiaci, privandomi dell’estetica mi sono rivestito di essa e ora ho soltanto la bellezza dentro, il biasimo dentro di me è costantemente alimentato dal torpore mistico e trascendentale.
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25 settembre 2014 alle 18:22 · Filed under Connettivismo, Cybergoth, Empatia, Energia, Experimental, Oscurità, Surrealtà and tagged: Infection, Interrogazioni sul reale, Luce oscura, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative
Raggiungo la considerazione del luogo raschiando le parole nel comparto esterno del cadenzato, raccogli soltanto bassi consensi da non ricordare a lungo.
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25 settembre 2014 alle 17:12 · Filed under Creatività, Empatia, Energia, Letture, Sociale and tagged: Animalisti, Infection, PostPopuli, Proteste
Su PostPopuli un bellissimo scambio immaginario tra umani (in età avanzata) e gli animali, in cui l’appello a far cessare le crudeltà risuona forte e alto, con poche speranze di essere raccolto dalle nuove generazioni. Eccolo qui sotto:
ANIMALI – Vi siete messi a camminare coi piedi in cielo e la testa per terra. Noi non v’abbiamo mai contestato la caccia: anche noi mangiamo e uccidiamo. Non ve l’abbiamo contestata nemmeno quando avete cominciato a cacciare per gioco. Persino i gatti, i gatti gentili, quando afferrano la preda, ci giocano prima di ucciderla. Anche questo è natura. Ma adesso siamo diventati oggetti. Quei pulcini stritolati nel tritacarte perché in sovrannumero gridano vendetta. Cosa temete, un’invasione di pulcini? E a che vi serve questo sterminio industriale? Che ve ne fate di più carne di quanta riuscite a mangiare? Ammazzate per fare prodotti. E non solo per nutrirvi, ma per vestirvi. E non solo per vestirvi, ma per sfoggiare gli abiti che vestite, e per imbellettare donne che sarebbero più belle col loro semplice corpo. Capivamo il vestire, il vestire è un bisogno. Ma questo non è più vestire. È vivere di niente. È camminare coi piedi in cielo e la testa per terra. Perché cercate animali da compagnia se poi li buttate nell’immondizia perché vengono male in fotografia? Cercate compagnia a voi stessi o alle vostre fotografie? Sembra che v’interessi più la vita delle vostre immagini che la vostra – e che per questo siate disposti a uccidere.
VECCHI – Voi dite: vi siete messi a camminare coi piedi in cielo e la testa per terra. Ma forse dovreste dire: si sono messi. Noi non abbiamo fatto nulla contro di voi – tranne mangiarvi e vestire di voi. Nella mattanza del tonno, quando il rais dava l’ordine di attaccare, noi facevamo un massacro, ma anche noi potevamo morire. Le tonnare di mezzo Mare Nostro gridano i nomi dei rais morti nel corpo a corpo della mattanza. Vinceva il più forte, e il rais ammazzato dal tonno diventava anche lui, in un certo senso, cibo: perché il suo sacrificio aveva permesso agli altri di mangiare. Ed anche i coltivatori d’oppio della Thailandia, quando bevono il sangue del cobra dalla sua carne ancora palpitante, dalla sua carne scuoiata ancora viva, anche loro possono essere uccisi dal cobra.
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