HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per ottobre 15, 2014
Raffini le sensazioni
Lo scenario si apre sul momento torcente della notte profonda, incipiente l’istante di espansione catartica dell’ego finemente trascendentale; raccogli le parole e disegni i tuoi sentimenti, con pura angoscia olografica.
L’inizio dell’alternativo
Racconto la noiosa essenza cadenzata e trovo l’irrequietezza come simbolo di un inizio alternativo.
The Sight Below – New Dawn Fades (Joy Division Cover)
Splendida cover dei Joy Division, notevolmente evocativa, quasi industrial…
CORTE NERA, RECENSIONE: LIBRO NOIR NELLA SALERNO ANTICA
Su PostPopuli la recensione di una piccola raccolta di racconti dedicata a Salerno, Corte Nera. Libro che mi ha incuriosito, di cui riporto qualche stralcio della rece, magari interessa pure a qualche altro lettore:
Gli autori di questa che è una raccolta di racconti impastano le loro storie all’ombra dell’unico ambiente superstite del mirabile palazzo fatto edificare dal principe Arechi II, all’indomani della caduta del regno longobardo d’Italia nelle mani dei franchi di Carlo Magno. Quattro racconti di altrettanti autori suddividono l’opera che esibisce in un intrigante fil rouge, un tassello della Salerno antica che solo in parte è stato strappato alle viscere della terra. La location è Larghetto San Pietro a Corte, davanti a quanto rimane, cioè, della Reggia che Arechi II volle costruirsi quando scelse la città come Ultima Thule dei longobardi.
E a quell’epoca si rifà Tina Cacciaglia, autrice del primo racconto, “Gemma”, che prende il nome dalla protagonista, implicata suo malgrado in un omicidio della quale non è responsabile. Siamo nell’anno 785 d.C. e un mistero si cela nelle penombre dei conventi e delle mura, nel pieno della Salerno Longobarda. I nomi che il lettore incontra sono tutti rigorosamente longobardi a cominciare da ruoli dai nomi bizzarri quali archiatra, ossia il medico di corte, e il marhpais, il comandante delle guardie. Sarà quest’ultimo a morire sotto il colpo di un’arma tutta medioevale, la sagitella utilizzata per i salassi in un’epoca che non conosceva né penicillina né anestesia. Affilata e a doppia lama, la sagitella attraversa tutti i racconti di “Corte nera” vuoi come arma di un assassinio, vuoi come oggetto da collezione serbato dall’antica Scuola Medica salernitana. “Gemma” è un “noir” medioevale sul quale nulla possono né il principe Arechi né sua moglie Adelperga. La protagonista accusata di omicidio è un’allieva dell’archiatra molto pratica con le erbe e quotata nella corte longobarda di Salerno. Chi ha ucciso Lupo, il marphais del principe? E, poi, perché? Il giallo si dipana in un Medioevo che alterna buio ed ombre alla luce e vede il giudice Folco nelle vesti anche d’investigatore. Lui scoprirà la verità, ma sarà troppo tardi per la sfortunata Gemma.
Definita la sede del Consolato di Spagna e delle Terre Africane | NAZIONE OSCURA CAOTICA
[Letto su NazioneOscuraCaotica‘s blog]
Dopo circa 20 giorni di sede vacante, è stata definita la sede del Consolato di Spagna e delle Terre Africane, a Gran Canaria, che al momento corrisponde con la sede operativa della casa editrice Kipple Officina Libraria. L’indirizzo è nella pagina apposita.
Si rammenta che la sede legale rimane a Torriglia e che questa sarà una sede provvisoria, valida per qualche mese.
Il Presidente della Nazione Oscura Caotica e Console di Spagna e Terre Africane Lukha B. Kremo,
colendissimi saluti, beglosty sahha.
www.posthuman.it – Swans – confusion is sexy
Bellissima recensione apparsa su PostHuman, a firma di Mario “Black M” Gazzola, su un concerto che gli Swans hanno tenuto recentemente a Milano, band che non ho mai visto ma che ho apprezzato da lungo tempo su disco.
I toni entusiastici non fanno fatica a trovarmi d’accordo, le note di cui gli Swans son capaci sono notevoli, e a me non rimane che mordermi le mani per essermi lasciato sfuggire un live del genere; vi incollo sotto qualche stralcio della rece:
Per una volta, la frase usata dal leader per definire il suo ultimo disco (“Ci sono voluti 30 anni per realizzare ‘The Seer’. E’ il culmine di tutti i precedenti album degli Swans, così come di qualsiasi altra musica io abbia fatto od immaginato”) non suona banalmente promozionale ma esattamente la realistica: nei lunghi brani degli ultimi Swans si ritrovano distillate sotto controllo la furia noise degli esordi, le atmosfere dark, le ballad cupe alla Nick Cave… fino alla sintesi finale, che il live set rende ancor più evidente con le sue volute strumentali cosmiche. La saldatura definitiva, in quelle litanie circolari, di un cerchio, un uroboro i cui due estremi s’erano sempre considerati antipodici: la psichedelica progressiva di Ummagumma e le dissonanze chitarristiche noise dei Sonic Youth (anche quelli più sperimentali dei dischi con Jim O’Rourke), un po’ come scrivevamo qualche mese fa nell’articolo su prog e wave.
Fortunatamente, quando la nostra resistenza fisica comincia a mostrare qualche crepa, Gira e i suoi allentano un attimo la tensione: parte un brano che sa tanto d’apertura di Set The Controls For The Heart Of The Sun e, quando le sue spire si sono dispiegate nell’aria, il leader ci regala finalmente una delle sue rare performance vocali della serata: peccato, perché il timbro morrisoniano accende subito nella memoria il ricordo di una When The Music’s Over dei Doors, che è un bellissimo sentire. Ma perché così poco canto, Michael?