Su Fantascienza.com, nell’ambito del numero 169 di Delos, un bell’articolo di Roberto Paura che tratta la natura quantistica, olografica della realtà e dell’osservatore, filtrata attraverso la mistica della storia umana e della finzione cinematografica di Star Wars. Un articolo molto connettivista, quindi, da bere tutto d’un fiato. Un estratto:
Lungi dal voler contribuire a costruire un sostrato pseudo-scientifico per la ‘religione Jedi’, in questo articolo si punta a sottolineare una serie di similitudini tra l’idea della Forza e le teorie più audaci e significative della moderna fisica quantistica che secondo alcuni autori riprenderebbero le principali concezioni delle religioni orientali, in primis taoismo e buddismo. Poiché lo stesso Lucas ha più volte ammesso di essersi ispirato a queste filosofie per l’elaborazione del concetto di Forza, quest’analisi servirà a evidenziare la fondatezza dell’idea di fondo di Lucas, non certo la sua interpretazione in chiave metafisica.
Anna, storia di un palindromo di Francesco D’Isa è stata una sorpresa di spiazzante bellezza. Un libro travolgente, ipnotizzante che mi ha immerso totalmente nella storia di Ezio e Anna N e nei relativi meccanismi che ne conseguono. Un romanzo dal linguaggio ricercato, ma mai pretenzioso (nonostante possa sembrare un paradosso) che riesce in una missione per me prima d’ora impossibile: spiegare in maniera chiara il concetto di Zweisamkeit non a parole, ma illustrandone le innumerevoli e imprevedibili sfumature in maniera chiara e mai eccessiva. E ammaliando il lettore pagina dopo pagina.
Una storia brillante, originale e articolata, costruita (come suggerisce il titolo stesso) come un palindromo, si può leggere dall’inizio o dalla fine, ma continua a conservare lo stesso fascino.
Questo è il sunto ella recensione, molto bella e articolata, che è comparsa su BandadiCefali; la segnalo, perché ha sfiorato più volte l’essenza connettivista ed è rimbalzata in orbita, alla ricerca di nuove fonti di conoscenza, com’è giusto che sia.
Sulle balze matematiche si configura della materia lucente scomposta, posata a grani connettivi radioattivi, per ricoprire ogni massacro cerebrale pianificabile in questo e continuum adiacenti. Il cielo terso mostra pixel connessi tramite API.
Premediti le misure da adottare prima ancora che gli eventi si verifichino, e tu riesca a prevederne esattamente i risvolti che siu dispiegheranno. Le tue capacità euristiche sono affanno nel vento, non respiri.
Su CarmillaOnLine un altro illuminante squarcio su cosa vuol dire non avere più la protezione dell’art.18, quell’articolo di legge che tutelava i lavoratori dipendenti dai licenziamenti senza giusta causa. Un estratto:
“Vi sono periodi nei quali vengono imposte 15/16 ore di lavoro giornaliero e si resta fino a 6-7 ore senza prendere cibo e guai a chi è sorpreso a mangiare un pezzo di pane. Quando si arriva verso le ore piccole e per la stanchezza, le operaie non reggono più, vengono apostrofate con parole triviali che vanno ad offendere anche la loro moralità. Al mattino, dopo aver cessato il lavoro alle 24 o all’ 1, se il proprietario ritiene che le operaie non lavorino in fretta, sono redarguite con frasi come questa “Cosa fate alla notte, invece di dormire andate in giro per le mura”. (Rapporto sulla ditta Rapalli)
“Il padrone, in un primo tempo, pretendeva da cinque operaie la pulitura di 250 paia di scarpe al giorno. Oggi da quattro ne pretende 300, e quando un’operaia non raggiunge questa cifra è insultata con frasi come queste: “Sei una cretina buona a nulla, io ti pago per lavorare e non per tirarti le dita”. Molto spesso, oltre a questo, le operaie vengono multate per lo stesso motivo. Tutto questo è fatto per imporre un ritmo più veloce alla produzione”. (Rosa, licenziata dal calzaturificio Biemme)
“Le lavoratrici sono costrette a lavorare a contatto con le sostanze nocive e già alcuni casi gravi di intossicazione si sono verificati … “è sofferente di un notevole grado di astenia con ipotensione arteriosa spiccata, accompagnata da anemia e da disturbi del sistema endocrino. Fra questi ultimi è da notare soprattutto la mancanza dello sviluppo sessuale per ciò che riguarda le mestruazioni, sia per quelli dei caratteri sessuali secondari. Tutti i disturbi sopraelencati sono da ascriversi, potendo scartare con sicurezza altre cause, all’influenza dannosa esercitata dalle sostanze organiche usate nel lavoro”. (Rapporto sulla ditta Deisa)
“Andai sotto con un dito, perché ci facevano lavorare fino alle dieci della sera senza pause. Al sabato fino a sera, alla domenica fino a mezzogiorno… faceva in maniera di fare un bel magazzino pieno di roba. Poi dopo tre o quattro mesi ci licenziava”. (Bruna, licenziata da La Bolognese).
Era più frequente per le donne la precarietà dei contratti a termine. Le “clausole di nubilato” nei contratti individuali permettevano il licenziamento all’atto del matrimonio, mentre la lettera di dimissioni, fatta firmare in bianco al momento dell’assunzione riappariva dal cassetto della Direzione in caso di sciopero o maternità.
Ecco, questo è lo scenario che ci attende, tra nemmeno troppo tempo.
Ho dischiuso le ali solari per permettere al mio carapace di volare finalmente là dove è stato predestinato, prima della mia nascita. Oltre il postuomo, per navigare nel siderale senza respirare, senza mangiare o essiccarsi di freddo, nutrendomi di pura energia a me simile.
Il controllo è derubricato, lasciato asciugare al vento solare delle tue azioni. Le fitte che ricevi nel centro direzionale nevralgico sono esemplificazioni di cosa è accaduto altrove, cosa sta accadendo a te.
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"Scrivete quel che volete scrivere, questo è ciò che conta; e se conti per secoli o per ore, nessuno può dirlo." Faccio mio l'insegnamento di Virginia Woolf rifugiandomi in una "stanza", un posto intimo dove dar libero sfogo - attraverso la scrittura - alle mie suggestioni culturali, riflessioni e libere associazioni.
“Siamo l’esperimento di controllo, il pianeta cui nessuno si è interessato, il luogo dove nessuno è mai intervenuto. Un mondo di calibratura decaduto. (…) La Terra è un argomento di lezione per gli apprendisti dei.” Carl Sagan