Archivio per marzo 13, 2015
13 marzo 2015 alle 15:29 · Filed under Connettivismo, Deliri, Empatia, Energia, Experimental, Oscurità, Surrealtà and tagged: Infection, Isis, Luce oscura, Nazismo, Ridefinizioni alternative, Teoremi incalcolabili

I resti delle tue azioni si innalzano oltre l’ode nazista del fondamentalismo. Ricordi i deliri intrinseci alla notte? Ricordi le essenze rapprese delle percezioni dei Grandi Antichi?
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13 marzo 2015 alle 14:28 · Filed under Connettivismo, Empatia, Energia, Fantastico, Letteratura, Oscurità, Quantsgoth, Sociale, Surrealtà and tagged: Aleister Crowley, Alejandro Jodorowsky, CarmillaOnLine, Danilo Arona, H.R. Giger, HP Lovecraft, Interrogazioni sul reale, Luce oscura, Mario Gazzola, Max Gasperini, Nefandum psichico, Olosensorialità, Pink Floyd, Storia del Rock
Su CarmillaOnLine un articolo a sei mani di Danilo Arona, Mario “Black M” Gazzola e Max Gasperini che segue un’intro di qualche tempo fa. Argomento: il Rock e l’occulto, e le sue connessioni quantistiche. Un estratto:
E cosa cercava dunque tutta questa gente nei pentacoli e nelle candele nere (o nelle canne)? Cercava l’Oltre, quel trascendere le comuni barriere del pensiero razionale (le huxleyane “Doors of Perception” che appunto davano nome alla band di Jim Morrison) per accedere a una dimensione ulteriore, di conoscenza illimitata, di fusione con il cosmo e le sue energie, ditela come volete ma l’idea era quella di piantar le tende in quella che Danilo (nel succitato “Rock – I delitti dell’uomo nero”) ha ottimamente definito “Terra di Colà”. Ciò che i Pink Floyd cercavano con la loro Interstellar Overdrive (in seguito scrutando anche il “lato in ombra della luna”). Calma, voi dite, qui ti sposti dal dominio dell’occulto a quello della fantascienza: sono due generi diversi. Adesso, perché il marketing culturale così li ha impacchettati, ma… allora no. Non quando Lovecraft scriveva i suoi racconti, fondamentali per entrambi i generi. né appunto nell’epoca della ricerca dell’Altrove sconfinato, l’epoca in cui gli Hawkwind si ispiravano al fantasy maturo di Michael Moorcock o ai fantamisticismi indianeggianti di Roger Zelazny, facendosi fare copertine “cosmiche” da Philippe Druillet. Fumettista autore (oltre che di qualche locandina per i film ero-horror di Jean Rollin) di opere fantapsichedeliche come “La Nuit”, “Lone Sloane”, “Mirage”. Riuscite ad immaginare visioni più lovecraftiane dei suoi graphic novel “Yragael” e “Urm”? O del “Necronomicon” precyberpunk di H.R. Giger?
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