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NeXT Hyper ObscureArchivio per Maggio 5, 2015
L’intervista. Burighel (Cagliostro E-Press): “La fascinazione dell’immaginario italiano” | Barbadillo
Bella intervista a Filippo Burighel, della Cagliostro E-Press. Estratto della chiacchierata, qui sotto:
Sull’onda del successo di Watson e Lovecraft, la serie dal sapore horror e weird che l’ha consacrata come una delle realtà editoriali più interessanti del panorama del fumetto italiano, la Cagliostro E-Press, la dinamica casa editrice indipendente che s’occupa preminentemente di genere fantastico, non finisce mai di stupire gli appassionati del mondo dei ballon proponendo storie e personaggi che fanno dell’originalità e della qualità i loro marchi di fabbrica. Per saperne di più su questo vero fenomeno editoriale abbiamo proposto la seguente intervista al suo direttore editoriale, Filippo Burighel.
Potrebbe parlarci brevemente di Cagliostro E-Press?
Cagliostro E-Press è un editore no-profit e una associazione culturale, quindi una ONLUS. Il nostro fine è quello di produrre fumetto indipendente italiano originale e di qualità, offrendo contemporaneamente l’opportunità a nuovi autori e artisti di mostrarsi al pubblico ed emergere.Oltre cento titoli pubblicati: qual è il segreto del vostro successo?
Dipende dalla definizione che si dà di successo: se un autore pubblicato per la prima volta o comunque all’inizio della sua carriera da noi arriva dopo qualche anno a lavorare per Bonelli (es. Marco Perugini ora impegnato sul nuovo Morgan Lost) o Marvel (Mario Del Pennino che ha collaborato al volume Death of Wolverine: Life after Logan), dato che il nostro fine è promuovere le nuove leve del fumetto italiano, per noi è un successo. Quindi potrei rispondere che il nostro segreto è saper riconoscere e valorizzare dei talenti che altri non hanno saputo, voluto o potuto vedere e impegnarci per dare loro visibilità. Purtroppo però l’attuale mercato non è molto comprensivo verso criteri di successo diversi dal profitto e noi il profitto non lo abbiamo e non lo possiamo avere. Siamo una ONLUS, per davvero.
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ODRZ live
ODRZ presenteranno dal vivo a Milano – il prossimo 16 Maggio – il progetto ODRZ42, Sinfonia Industrial Noise. La performance è all’interno della rassegna “Piscolabis: serate di musica, arte, libri”, organizzata da Kipple Officina Libraria e curata da Lukha B.Kremo.
La serata del 16 Maggio è intitolata “Prognosi Riservata”.
Casa Occupata Via Gorizia (ex Cueva), Via Vigevano, 2 – Milano – Inizio ore 21,00, ingresso gratuito a sottoscrizione.
Un beffardo sorriso, di Daniele Modica | Club G.Ho.S.T.
Bellissimo racconto weird, scritto da Daniele Modica, apparso sulle seminali pagine del Club G.Ho.S.T che, lo ricordo, più di dieci anni fa fu il terreno fertile che permise l’aggregazione primeva del Connettivismo. Un grazie sonante a Massimo Ferrara, animatore instancabile e inossidabile del Club, unito ai complimenti per questa nuova pubblicazione. L’incipit:
Zia Tea fu trovata riversa sul pavimento nel corridoio della nuova casa dove si era trasferita recentemente con il marito e i due figli piccoli. Secondo il medico legale il decesso era avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 gennaio 2001, all’incirca verso le due di notte. Due ore e mezza dopo che avevo lasciato la casa. Stando al referto medico la morte era stata causata da emorragia interna provocata da sette colpi inflitti all’addome della vittima poche ore prima. Il ventre e le braccia della zia erano piene di tumefazioni, alcune vecchie di giorni, altre più recenti. I giornali trovarono in zio Sandro il colpevole ancora prima degli inquirenti. Avrebbe picchiato la zia procurandole diversi danni agli organi interni. Ma io so che non è vero, e lo so perché quella sera ero là. Fu l’ultima volta che vidi la zia. Sarebbe dovuta essere una normale visita, noiosa e prevedibile come tutte le altre. Invece lasciai l’appartamento sconvolto, il volto sudato e i polmoni desiderosi dell’aria gelata di quella notte di neve. Ma questo viene dopo.Nelle ultime ore del pomeriggio del 22 gennaio 2001 sono ancora del tutto inconsapevole di quello che avrei visto e sentito. Ci sono io alla fermata dell’autobus nel fragoroso luccichio della periferia, diretto a casa di zia Tea per vedere lei, i bambini e zio Sandro, che è come un cucciolo fedele che scodinzola e mi fa le feste ogni volta che mi vede.
Continua qui.