HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per Maggio 27, 2015
Contenitore quantistico
27 Maggio 2015 alle 21:59 · Filed under Connettivismo, Cybergoth, Empatia, Energia, Experimental, InnerSpace, Inumano, Oscurità, OuterSpace, Surrealtà and tagged: Interrogazioni sul reale, Luce oscura, M. John Harrison, Olosensorialità, Ridefinizioni alternative
Destreggiando le prospettive mi accosto sul lato oscuro della spiaggia cosmica, a infilare le congetture una dopo l’altra nel contenitore quantistico delle realtà.
Quando difettano
27 Maggio 2015 alle 18:53 · Filed under Connettivismo, Empatia, Energia, Experimental, InnerSpace, Inumano, Oscurità, Surrealtà and tagged: No more human, Nulla senziente, Ridefinizioni alternative, Teoremi incalcolabili
Restano le parole sul campo, a testimoniare le differenze estetiche del Nulla senziente quando s’incarnano e difettano di dimensioni.
Michi, 15 anni, per 43 minuti sott’acqua: il risveglio al San Raffaele, miracolo della scienza – Repubblica.it
27 Maggio 2015 alle 16:46 · Filed under Cyberpunk, Experimental, News, Postumanismo, Sociale, Sperimentazioni, Tecnologia and tagged: Application Programming Interface, Controllo sociale, Ibernazione, Silvio Berlusconi, Teoremi incalcolabili, Transumanesimo
Istanti reali di Transumanesimo, di ibernazione, di correlati studi sulla longevità da parte di un istituto che è sicuramente in prima linea, in Italia, in questo tipo di scienze. Da Repubblica.
È la storia di Michi, 15 anni ancora da compiere: il 24 aprile scorso con quattro amici si è tuffato da un ponticello nelle acque del Naviglio, a Castelletto di Cuggiono, in provincia di Milano. Rimasto impigliato sul fondo, non è però risalito. E quando 118 e vigili del fuoco sono riusciti a recuperarlo, la storia sembrava scritta: dopo oltre 40 minuti sott’acqua, con una temperatura del Naviglio di 15 gradi e una corporea di 29, il cuore era fermo e il sangue non circolava più. Ed è per questo motivo che i polmoni non si sono riempiti d’acqua.
Isoccorritori prima, i medici del San Raffaele poi, non si sono però arresi: il 118 ha fatto ripartire il battito e trasportato il paziente con l’elisoccorso in ospedale. Dove l’equipe di Rianimazione cardio-toraco-vascolare, guidata da Alberto Zangrillo, ha avuto l’intuizione: puntare sulla bassa temperatura dell’acqua e sulla possibilità che, quasi “ibernandolo”, avesse protetto gli organi. Di qui, la decisione di attaccare Michi a un macchinario all’avanguardia, l’Ecmo: un “super bypass” che drena il sangue del paziente, lo riscalda, ossigena e rimette in circolo. Una scelta vincente. “Abbiamo considerato – spiega Zangrillo, noto tra le altre cose, per essere il medico di Silvio Berlusconi – la giovane età del paziente, e la possibilità che l’acqua fredda avesse preservato gli organi. Anche se in letteratura scientifica i parametri a cui si fa riferimento in questi casi sono diversi: per permettere la ripresa di pazienti “sommersi” l’acqua deve essere sotto i 5 gradi, e il periodo sott’acqua non deve superare i 20-25 minuti”.
Huawei LiteOs, il sistema operativo da 10 Kb per l’internet delle cose – Repubblica.it
27 Maggio 2015 alle 12:46 · Filed under Cyberpunk, Digitalizzazioni, News, Postumanismo, Sociale, Sperimentazioni, Tecnologia and tagged: Application Programming Interface, Controllo sociale, Huawei, Infection, Internet of things, Teoremi incalcolabili
Uno sterminato sistema di controllo sociale, per sapere esattamente cosa fate dove andate come andate con chi andate, assai più raffinato degli smartphone e dei GPS. Certo, l’utilità che ne deriva da un uso di tale tecnologia è enorme, ma pensate proprio che vogliono soltanto farvi stare meglio e vendere colossali quantità di gadget dal prezzo esorbitante? Governi e multinazionali sapranno ogni cosa di voi, in attesa del trapianto di chips per hackerarvi la mente, oltre che il frigo e l’auto…
Da Repubblica.
Cioè, fra le miriadi di usi, a collegare il forno al sensore del box e a scaldare la cena quando il secondo rileva il nostro rientro a casa. Oppure, più avanti, quando il sensore del semaforo a qualche chilometro dall’abitazione segnala il nostro prossimo arrivo. O ancora, a dare un cervelletto al nostro spazzolino da denti per permettergli, tramite l’app dedicata, di suggerirci come modificare lo spazzolamento. Lo scenario è dunque in pieno fermento. Secondo Huawei entro il 2025 avremo qualcosa come 100 miliardi di dispositivi collegati alla rete. Già ora nel mondo vengono attivati e allacciati fra loro e ai vari tipi di reti due milioni di sensori ogni ora: dai semafori ai lampioni, dagli smartwatch alle t-shirt fino a droni, elettrodomestici, veicoli, router, data center. Quasi qualsiasi oggetto potrà quindi farsi “smart” tramite soluzioni come quelle in fase di sviluppo e lancio in questi mesi. Ogni cosa è infatti destinata a guadagnare una voce e LiteOs punta a dargliene una facile da imparare e replicare, capendosi con gli altri. La guerra di questo nuovo settore ruota insomma tutta intorno agli standard più versatili ed efficaci per connettere prodotti di marchi diversi.
Brain: braccio robotico di grande utilità per soggetti paralizzati | Gadgetblog.it
27 Maggio 2015 alle 08:11 · Filed under Cyberpunk, Experimental, News, Postumanismo, Sociale, Sperimentazioni, Tecnologia and tagged: Application Programming Interface, Interrogazioni sul reale, Transumanesimo
Da Gadgetblog un bel post che ci ggetta subito nel periodo cyberpunk, solo che questa è realtà, i chips craniali esistono eccome! Transumanisti sugli scudi…
Brain è un braccio robotizzato controllato dal cervello che consente a un uomo paralizzato di bere una bevanda. Si tratta di un frutto importante dell’evoluzione tecnologica, in grado di aprire nuove speranze alle persone colpite da particolari patologie.
Un soggetto paralitico, che negli ultimi 13 anni aveva dovuto privarsi del piacere di eseguire in proprio l’operazione della degustazione del liquido, ha finalmente coronato il sogno di superare questo scoglio, attraverso un braccio robotico controllato dal cervello. L’automa è abbastanza abile da eseguire al meglio l’input dell’uomo, consentendogli di bere senza assistenza.
I creatori di questo macchinario sono un gruppo di ricercatori provenienti da diversi istituti. I chip neurali vengono impiantati nella corteccia parietale posteriore (PPC) del cervello dell’individuo. In questo sta la novità rispetto ad altre attrezzature simili, nei cui confronti Brain risulta anche più fluido e naturale nei movimenti.