HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per febbraio 14, 2016
Ricordi pennellati
Pennelli i ricordi con semplici movimenti psichici, ma poi ti perdi oltre la collina a meditare ciò che è altrove e non sai cosa ti sei perso, né cosa hai trovato.
Sensi distesi
Sei sublime quando rivetti le realtà mostrate alla luce inesistente dell’antropomorfismo. Ecco, per vedere ora sai che devi distendere i sensi.
Dimensioni non mappate
Eccomi prostrato alle considerazioni trascendenti del tuo continuum, mi rimbombano esalazioni transoniche di dimensioni non mappate.
Fluido immorale
Non ho nessuna sensazione da restituire al complesso mnemonico delle costrizioni, si muovono percezioni sotto il fluido immorale delle parole.
David Bowie, l’Artista che cadde sulla Terra | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com un omaggio fantascientifico a David Bowie, scomparso poco più di un mese fa e che ha lasciato nel nostro immaginario SF un abisso siderale: abbiamo perso l’artista pop più sperimentale in ambito ScienceFiction.
Un astronauta che perde il contatto con la propria navicella durante il viaggio verso la Luna. Un umano che assurge a messia grazie agli alieni. Un extraterrestre che viene sulla Terra per provare a salvare il proprio pianeta dalla siccità.
David Bowie è stato, nella sua poliedricità, l’artista che più di tutti è riuscito a trasferire la fantascienza nella cultura pop, attraverso i dischi, i concerti, il cinema, i videoclip. E, per uno scherzo del destino, il suo legame con la fantascienza comincia e finisce con la stessa immagine, in una sorta di involontaria Ringkomposition: un astronauta che fluttua inerme nello spazio. Dalle visioni psichedeliche di Space Oddity (1969) all’inquietante videoclip di Blackstar (2015).
Proviamo a ripercorre le tappe principali del lungo viaggio di David Bowie nello spazio e nel tempo.