HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per marzo, 2016
Schianti
Ancora una perfezione mostrata sulle desinenze estemporanee del suolo, proprio nell’istante dello schianto umorale e fisico, giusto il tempo di capire il momento successivo.
Le alternanze
Dispendio oltre le perfezioni mostrate sulle sensazioni indotte, rapito guardo cosa leggo dentro di me mentre i tuoi suoni si alternano alle percezioni.
Abbacinante
Di fronte all’abbacinarsi della luce ti trovi a respirare empatie dimensionali, come un suono disperso in indefinite risorse quantiche.
Proroga scadenza Premio Kipple 2016 | Kipple Officina Libraria
[Letto su KippleBlog]
A grande richiesta abbiamo deciso di prorogare il Premio Kipple di un mese, scadenza quindi non più 31 marzo ma 30 aprile. Vi ricordiamo, qui sotto, i requisiti salienti del concorso riservato ai romanzi italiani inediti di Fantascienza:
1) Sono ammesse solo le opere in lingua italiana inedite, mai pubblicate su carta, neppure parzialmente. I romanzi devono avere la lunghezza minima di 100 cartelle dattiloscritte e massima di 400 cartelle (per cartella s’intende, all’incirca, una pagina da 60 battute di 30 righe, cioè 1800 caratteri spazi inclusi).
2) Il contenuto deve essere SOLO ed ESCLUSIVAMENTE fantastico. Non saranno ammesse opere di fantasy o urban fantasy.
GENERI LETTERARI AMMESSI:
– Fantascienza (hard science-fiction, post-cyberpunk, steampunk)
– Narrativa di anticipazione
– Neo-noir (thriller e new weird)
– HorrorTesti di qualsiasi altra natura NON verranno presi in considerazione.
3) È possibile partecipare con più opere.
Non avete più scuse. Vi aspettiamo, vi chiediamo veementemente di stupirci, abbiamo bisogno di volare alto, andare lontano: dateci l’oltre, Kipple vive per quello. Se cercate l’intero bando, invece, potete trovarlo qui.
Disintegrazione tattica
Controllo la disintegrazione tattica del tuo kernel, fintanto che la storia si ripete oltre le barriere del consesso generale di cui fai parte immorale, e resettata.
Fantasy & Science Fiction, ecco cosa c’è nel nuovo numero | Fantascienza.com
Da Fantascienza.com la segnalazione del nuovo numero di Fantasy & Science Fiction, la pubblicazione periodica di Elara che sonda sistematicamente tutto il campo del Fantastico, con predilezione per il Fantasy e la SF. In questo numero:
Annunciato da una inquietante ma bellissima copertina arriva nelle edicole il numero 14 di Fantasy & Science Fiction. Come di consueto i racconti spaziano tra fantasy, horror e fantascienza, graffiante come al solito la rubrica Plumage from Pegasus di Paul Di Filippo. Degno di nota un racconto inedito di Leigh Brackett, Il mezzolino (The Tweener, 1955), con cui la grande signora della fantascienza regala una delle sue storie poetiche ed emozionanti, protagonista un cucciolo molto, molto lontano da casa.
Una scienza avanzatissima permette la resurrezione nel racconto Gli anni insonni, di Steven Utley, riprova che l’alta tecnologia non sempre avanza di pari passo con l’etica e la morale. Il tema della creazione della vita è comune ai racconti di Laird Barron, Jeffrey Ford e Manly Wade Wellman, già apparso sul dodicesimo numero della rivista. Shiva, apri il tuo occhio e Creazione sono racconti diversi ma entrambi intriganti, scritti in sfumature diverse di horror, Sulle colline e in ogni dove uno splendido esempio di fantastico, come pure Sepoltura domestica di Dale Baley, legato a un’antica leggenda della Virginia.
Il racconto di chiusura del volume è I colori della sabbia di K. J. Kabza, un fantasy che racconta lo scontro/incontro tra uomini e gatti, gatti parlanti, naturalmente. Ultimo ma non ultimo Bruce Sterling che con Negazione regala una grande storia fantastica, dove l’elemento dissonante emerge lentamente ma inesorabilmente.
Il doppiAttore – La voce oltre il buio | FantasyMagazine.it
Su FantasyMagazine la segnalazione di un’efficace modello di esposizione artistica, la visione di un film con i doppiatori che anziché uscire dallo schermo si materializzano dal fondo della sala di proiezione, dando un effetto straniante molto particolare. Il dettaglio:
Il rumore delle onde. Una spiaggia. Un uomo è intento ad accendere un fuoco, ma non ci riesce. A fissarlo, uno strano volto rosso dipinto su un pallone. Quell’uomo è Chuck Noland, ovvero Tom Hanks, e il pallone è Wilson, il suo amico immaginario. Le immagini proiettate in sala sono di “Cast Away”, regia di Robert Zemeckis. Hanks inizia a parlare con Wilson, niente di strano per chi ha già visto il film. Ciò che è strano, in un primo momento, è che la voce di Hanks proviene dal fondo della platea, quasi come se appartenesse a qualcuno degli spettatori. E dal buio della sala, improvvisamente, spunta Angelo Maggi, la voce italiana di Tom Hanks, attore che ha iniziato a doppiare la celebre star americana proprio da questo film.
Non siamo al cinema… ma a teatro. E chi assiste alla scena rimane indeciso. Che fare ora? Guardare la star o l’attore che gli presta la voce? Perché è inutile dire che le intenzioni e il labiale siano precisi, proprio come se si trattasse della traccia audio ufficiale, ma ciò che colpisce è come vengono fuori e da chi. I Chuck Noland sono due, Maggi e Hanks, anche se uno dei due si ritrova in smoking sul palco, ma sempre con l’amico Wilson accanto.
Inizia così Il doppiAttore – La voce oltre il buio, uno spettacolo scritto e diretto da Angelo Maggi, voce di attori come Robert Downey Jr., Gary Oldman, John Turturro, Bruce Willis e, per l’appunto, Tom Hanks. Rappresentato al Teatro Belli di Roma dall’8 al 20 marzo 2016.
Esce Ceneri postatomiche, di Christian Humouda | Kipple Officina Libraria
[Letto su KippleBlog]
Kipple Officina Libraria è lieta di presentare, nella collana VersiGuasti, “Ceneri postatomiche” di Christian Humouda, un viaggio in cui l’Autore vive e racconta il mondo nuovo che si è creato a seguito dell’evento innominato e necessario, dove vi è un tema che ricorre in modo incessante, un topos narrativo su cui soffermarci. Si tratta della lingua sconosciuta che il poeta incontra nel mondo che va vivendo.
Non deve apparire strano se il mondo che circonda il poeta è ontologicamente diverso da quello che ha lasciato anche il linguaggio, che in fondo è creatore di ciò che esiste, che deve essere diverso. Un linguaggio incomprensibile che descrive una realtà che appare così aliena da annientare ogni abitudine, intrecciare disordinatamente i colori e sbarazzarsi di ogni legge fisica precedentemente conosciuta.
E in questo mondo alieno, ma così presente nella narrazione poetica, incrociamo rassegnazione, nuove strane forme di felicità, tensione alla morte e lunghi cammini. Sprazzi di vite che muovono in luoghi terribili di disabitata inumanità in cui la pelle non serve più ai muscoli.
La quarta
Benvenuti nell’Universo post atomico! Benvenuti nell’Oltre in cui ogni cosa non ha significato alcuno, in cui il dolore è caratteristica ontologica dell’esistenza, del reale e dove tutto si maschera di delirante surrealismo.
Siamo aldilà delle poetiche ciniche di un Houellebecq, della disillusione alla Cioran, e persino oltre la rassegnata accettazione del “Caligola” di Camus.
Siamo stati eruttati oltre il vortice più basso del buco nero, in un mondo che non riconosciamo, non comprendiamo.
Non conosciamo ancora, sembra dirci il poeta. Il mondo è lì e lui non fa altro che viverlo. Non c’è nessun intento epistemologico in quello che Humouda fa, nessuna intenzione antropologica o semplicemente etnografica. Il poeta non è viaggiatore ottocentesco avido di scoperte nuove, di avventure mirabolanti in mondi esotici e lontani; esploratore che però sa che ciò che l’attende sarà sempre un tè delle cinque in un salotto elegante e vittoriano.
L’autore
Christian Humouda, nato a Genova nel 1981 e laureatosi in Comunicazione a Savona, si specializza in giornalismo a indirizzo politico presso l’Università di Genova. Divide i suoi campi d’interesse tra: arte, poesia, cinema, recensioni e scrittura. Dal 2013 è vice capo redattore di Words Social Forum. Ha partecipato a vari concorsi poetici e scientifici e pubblicato per diverse riviste online tra cui Bibbia d’asfalto, Nova Rivista d’arte e per la Fondazione di Palazzo Ducale. Nel 2014 il suo articolo “Icastica raccontata da un viaggiatore”, mostra internazionale promossa dalla città di Arezzo, è stato condiviso su diverse testate giornalistiche.
È finalista al 9° festival Internazionale di poesia “La città dei poeti” di Genova e vincitore del premio Fondazione Prof. Michele Erede con un saggio dal titolo “La politica nell’era di internet. Vantaggi e pericoli”, pubblicata per Ecig.
“Ceneri postatomiche” è la sua prima silloge poetica.
La collana VersiGuasti
VersiGuasti è la collana di Kipple Officina Libraria diretta da Alex Tonelli e interamente dedicata alla poesia e alla letteratura lirica in versione digitale, alla costante ricerca di connessioni e poetiche appartenenti al Connettivismo e non solo.
Christian Humouda, Ceneri postatomiche
Kipple Officina Libraria – Collana Versi Guasti – Pag. 68 – 0.95€
Formato ePub e Mobi – ISBN 978-88-98953-49-3
Link
- su Kipple Officina Libraria: http://goo.gl/mXzNfl
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