Archivio per marzo 21, 2016
21 marzo 2016 alle 23:04 · Filed under Creatività, Cyberpunk, Digitalizzazioni, Editoria, Letteratura, SF, Sociale, Tecnologia and tagged: China Miéville, Controllo sociale, Fanucci, Interrogazioni sul reale, Proteste
Su FantasyMagazine la segnalazione di un nuovo lavoro, Embassytown, di China Miéville.
In un futuro remoto, gli esseri umani si sono spinti ai confini dell’universo, colonizzando il pianeta Areka. Qui, i rapporti tra gli uomini e il misterioso popolo degli Arekei, custode di una lingua misteriosa e inaccessibile, sono possibili solo grazie ai pochi ambasciatori terrestri in grado di comprenderne il linguaggio. Avice Benner Cho, una colona umana, ha fatto ritorno sul pianeta, nella città di Embassytown, dopo anni di viaggio nello spazio più profondo. Non è in grado di parlare la lingua degli Arekei, eppure in qualche modo ne rappresenta una parte: lei, come altri esseri umani, è utilizzata dagli indigeni come una “similitudine vivente”, necessaria alla formulazione di concetti altrimenti inesprimibili. A causa di oscuri intrighi politici, sul pianeta è stato inviato un nuovo ambasciatore e il fragile equilibrio tra umani e alieni subisce una violenta scossa. Una catastrofe è all’orizzonte, mentre Avice si trova divisa tra un marito che non ama più, un sistema nel quale non ha più fiducia e una lingua che non può parlare ma che parla attraverso di lei, al di fuori della sua volontà.
In uscita per Fanucci, direi che come sempre è un libro da leggere, tenere, assimilare.
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21 marzo 2016 alle 21:04 · Filed under Creatività, Letteratura, SF and tagged: Davide Del Popolo Riolo, Festa, Premio Cassiopea, Ridefinizioni alternative
Su Fantascienza.com la notizia che Davide Del Popolo Riolo ha vinto il Premio Cassiopea col suo romanzo breve (Delos Books) Erasmo.
Davide Del Popolo Riolo è una specie di bulldozer dei premi di fantascienza: inarrestabile. Venuto alla ribalta nel 2014 con De Bello Alieno, vincitore del Premio Odissea e poi del Premio Vegetti, ha poi vinto il premio Kipple nel 2015 col romanzo Non ci sono dei oltre il tempo, e ora si porta a casa anche il premio Cassiopea col romanzo breve Erasmo, pubblicato nel 2015 nella collana Robotica.it di Delos Digital. Considerato che finora ha pubblicato solo De Bello Alieno ed Erasmo, fa una media di due premi per ogni testo che pubblica. Meglio persino di Ted Chiang.
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21 marzo 2016 alle 19:04 · Filed under Creatività, Editoria, Letteratura, Recensioni, Sociale and tagged: Controllo sociale, Proteste, Valerio Evangelisti
Ennesima bella recensione, apparsa sul blog di Valerio Evangelisti, al suo ultimo romanzo Nella notte ci guidano le stelle. Un estratto:
Tanti sono gli spunti e le riflessioni che terzo volume de Il sole dell’avvenire suscita, come del resto gli altri della trilogia, rispetto all’attualità. E il problema atavico delle divisioni della sinistra – divisioni che spesso sembrano attraversare più i gruppi dirigenti che la base – è quello che emerge con più forza. Eppure al di là di questo e della dichiarazione dello stesso Evangelisti a conclusione della sua nota finale in cui il magister afferma di non voler scrivere seguiti dell’opera perché: «La cupezza ha un limite e io, malgrado la foto della quarta di copertina, sono di indole allegra», il romanzo si chiude con una forte scena di speranza. 21 novembre 1950, i sopravvissuti si riuniscono davanti alla tomba di Canzio Verardi, parte un canto rivoluzionario, tutti alzano il pugno chiuso, anche la più piccola, Stella, tra le braccia della madre lo fa. Il padre lo nota. «Il sole dell’avvenire non si vede ancora, commentò. Chissà che non sia una stella a guidarlo fuori dalla nebbia. Tutto è rimandato di una generazione. O di due, a essere pessimisti».
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21 marzo 2016 alle 17:04 · Filed under Creatività, Experimental, News, Tecnologia and tagged: Droni, Interrogazioni sul reale, Proteste, Ridefinizioni alternative
[Letto su Neural.it]
Artificial Killing Machine, opera di Jonathan Fletcher Moore e Fabio Pipar, e’ un’installazione che conta e traduce in assordanti colpi di pistola (giocattolo), ogni nuova vittima provocata dagli attacchi effettuati con droni da parte degli Stati Uniti in Pakistan, Yemen e Somalia. Come fossero un lampadario, 15 pistole dipinte di bianco sono sospese al soffitto, puntate verso il
pavimento. Ogni tanto una di loro spara un colpo o più di uno, in successione, con il tipico assordante suono secco e profondo, senza ritmo ne’ spartito. Gli spari sono provocati meccanicamente da vari servomotore guidati da una Raspberry Pi e da uno script in Python: ogni colpo parte quando un nuovo record viene aggiunto al dataset pubblico sugli attacchi dei droni militari statunitensi. Questo dataset, di solito pubblicato in forma aggregata o utilizzato a fini statistici, nella sua versione “raw” è composto dai dati raccolti e strutturati sin dal 1999 dal Bureau of Investigative Journalism, accessibili in open-source API grazie a Dronestre.am, opera del data artist Josh Begley. Collegata al processo di estrazione e traduzione dei dati, c’è anche una stampante a carta termica che completa l’installazione: ad ogni update del succitato dataset il dispositivo rilascia uno scontrino con i dettagli degli attacchi effettuati, con numeri e caratteristiche di vittime e luoghi, formando un serpente di carta bianca affatto corto. Con la sua estetica agghiacciante, questo lampadario ha a suo modo una modalità di fare luce. I dati delle vittime così materializzati e trasformati sono recepiti con livelli di percezione differenziati e incisivi. Lo spaventoso sparo di pistole bianche colpisce emotività e coscienza nel suo profondo risuonare nelle viscere. Mentre il sinuoso nastro di carta stampata allunga le sue spire con un ronzio sommesso, intermittente e coraggioso, come se davvero registrasse un conto destinato prima o poi ad essere pagato.
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21 marzo 2016 alle 15:14 · Filed under Accadimenti, Cybergoth, Editoria, Experimental, InnerSpace, Inumano, Letteratura, Onirico, Oscurità, OuterSpace, Quantsgoth, Recensioni, SF, Surrealtà and tagged: Costantinopoli, Giovanni Agnoloni, Impero Connettivo, Infection, Interrogazioni sul reale, Luce oscura, Nefandum psichico, Olosensorialità, Premio Urania, Produco, Ridefinizioni alternative, Roma
Giovanni “Kosmos” Agnoloni recensisce il mio Impero restaurato, covincitore del PremioUrania dello scorso anno. Su LaPoesiaELoSpirito.

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