HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per giugno 9, 2016
Fetido erox subspaziale
Nel discreto si configurano fetide essenzialità ludiche, affinché nulla sia lasciato alla causalità predeterminata.
Desensibilizzato
Desensibilizzato ed esposto alla luce corticale, mi rendo emaciato al solo desiderio e dispongo me stesso oltre la disciplina del mio ego.
Destination
La destinazione si fa concreta, mentre le feritoie si allietano del nuovo percepire l’alba.
Nyarlathotep | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la recensione di una graphic novel ispirata a Nyarlathotep, esponente del pantheon lovecraftiano.
La mitologia lovecraftiana è sempre stata spinosa da rappresentare visivamente. Come rendere al meglio delle opere la cui tensione narrativa è data più dal non visto che dal visto, più dall’evocato che dal rappresentato? A questa domanda rispondono con Nyarlathotep lo sceneggiatore Rotomago (alla sua seconda prova con il mondo di H.P. Lovecraft, dopo U-29, adattamento del racconto Il Tempio) e disegnatore Jean Noirel (al suo debutto nel fumetto).
È un approccio solido, concreto. Basato su un racconto scritto nel 1920, nel quale il male ha una raffigurazione umana, tangibile, come un uomo alto e dalla carnagione scura, ma le cui azioni hanno conseguenze ben più ampie della modesta apparenza.
La città, nel racconto come nel fumetto, è un luogo spoglio e desolato, privato del suo brulicare di vita. Il male incombe, forse più nelle teste e nelle visioni che in un luogo fisico. Incerte e tremanti figure umane fronteggiano desolanti paesaggi fino al confronto con il caos, con rappresentazioni a piena pagina che le inglobano, aumentando la scala di rappresentazione fino al cosmico.
Il finale, senza speranze, ci mostra l’ombra del male, perché è il timore stesso della paura che è il seme della sconfitta.