HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per giugno 10, 2016
Espletando
Superando le distanze attraverso paradossi quantici ti ascolto attraverso pareti dimensionali divisorie, e spiego la tua accondiscendenza usando espletazioni karmiche.
Contemplativo
Il ristoro è contemplato dalle esaustive manovre di avvicinamento alla conquista isterica, ricordi di esitazioni intense oltre l’immaginabile.
Kernel chimico
Indefinito come la percezione insensata del kernel chimico, mi ritrovo a destinare le mie forze alla complessità galattica.
CASUAL FRIDAY #47: BACCO, TABACCO, VENERE | VERDE RIVISTA
Un bel racconto su VerdeRivista, da leggere tutto d’un fiato. Di Flavio Ignelzi che scrive Bacco, Tabacco, Venere. L’incipit:
«Domani fanno dieci anni. È facile da ricordare perché era il mio compleanno e stavo festeggiando.
O meglio: io e quella che era la mia fidanzata tentammo di festeggiare, in camera mia, cioè in quella che allora era la camera mia, ma fummo interrotti sul più bello, possiamo dire così.
Lei s’era presentata a casa in minigonna, tacchi a spillo e una bottiglia di spumante che spuntava dalla borsa. Mia madre e mio padre non avevano fatto in tempo ad uscire per il loro torneo pomeridiano di bridge al circolo canottieri Roma, stavano ancora recuperando i Burberry dal guardaroba d’ingresso quando lei bussò il campanello. Lei un po’ in anticipo, i miei un po’ in ritardo. Io non feci in tempo a scendere ad aprire.
Se la ritrovarono davanti così, per la prima volta.
Lei non s’imbarazzò neanche un po’, provò a tirare giù il lembo della gonna e si presentò come la mia ragazza, porgendo la mano.
Mi scapicollai per i gradini ma arrivai comunque dietro le spalle di mia madre che le faceva i complimenti per lo smalto viola, intonato con il vestitino. L’ipocrisia di quella donna non conosceva limiti.
La mia ragazza ringraziò con sincera gratitudine mentre la tiravo per un braccio e la trascinavo su per le scale.
Mio padre non disse una parola perché non c’era niente da dire.