Archivio per giugno 16, 2016
16 giugno 2016 alle 19:22 · Filed under Accadimenti, Creatività, Empatia, Energia, Experimental, InnerSpace, Kipple, Letteratura, Letture and tagged: Ettore Fobo, Poesia, Versi Guasti
Ettore Fobo pubblica sul suo blog estratti di sue pubblicazioni poetiche. Mi pare il minimo diffondere, Ettore è un artista assai ispirato…
Gli alberi vibrano di buio
e l’attesa fiorisce.
Formidabile sentiero in su la vetta,
la vetta è turbamento di pietra.
Ricordi?
L’ho scritto un tempo.
Vivevo d’altro sogno
che questo vibrare immenso.
Oltre il volo l’aquila sogna,
oltre il canto la cicala
entra nel sogno dell’aquila.
Ovunque è scritta assenza di Dio,
ovunque geme il mondo ed è silenzio.
Chiodo del tempo in ogni cellula,
la nascita è ovunque,
oltremondo che mi spia non nato
in vertigine di pianti inesplosi.
La nascita è un canto immenso.
Tutto l’attimo è qui: universo.
Tutto l’universo è attimo in fuga.
Non c’è Big Bang, c’è musica.
Oltre l’attimo, io, perduto.
Nato adesso alla bellezza
incalcolabile di un tramonto.
Acceso da baci,
odiando i millenni
di una schiavitù automatica.
Origine del silenzio il tempo
si curva in melodia di stupore.
Dimentico…
La nascita è ovunque,
ovunque io nasco.
La montagna ricorda il mondo
prima del sole.
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16 giugno 2016 alle 15:22 · Filed under Oscurità, Sociale and tagged: Animalisti, Femminismo, Omicidio, Roberto Contestabile
Dal blog di Roberto Contestabile, questa sequenza di pensieri che trovo assolutamente condivisibile. Rifletteteci pure voi, chissà non troviate una nuova dimensione:
Mi ha colpito molto una sua affermazione riguardo la sofferenza degli animali con cui noi attivisti siamo costantemente a contatto (anche solo con il pensiero; più spesso per la capacità che abbiamo acquisito di vedere la realtà oltre le lenti del carnismo e dello specismo e quindi nelle sue varie e molteplici manifestazioni di dominio e violenza sugli altri animali) e che si traduce in sofferenza anche nostra personale. L’empatia è infatti quel processo che ci permette di immedesimarci nel dolore altrui facendoci immedesimare nella condizione e stato fisico e psicologico dell’altro, dopo averlo riconosciuto come individuo a prescindere dalla specie o etnia di appartenenza. Questo attributo, l’empatia, è fondamentale per relazionarsi in maniera sana con gli altri, altrimenti si rimane chiusi nel proprio mondo egotico in cui si continua a credere che tutto ciò che ci circonda esista per soddisfare i nostri capricci (mondo del bambino nella prima fase della sua vita, infatti).
Purtroppo nella società del dominio e sopraffazione dell’altro per interessi economici ci fa comodo negare agli altri (che siano animali non umani o umani appartenenti a diverse etnie) la nostra stessa capacità di sentire il dolore o di esperire la realtà in maniera altrettanto ricca e complessa: passaggio che apre la strada a ogni tipo di barbarie e che legittima abusi, sfruttamento e uccisioni di massa.
Vivere senza empatia è fondamentalmente pericoloso perché impedisce proprio di riconoscere l’altro come individuo e conduce a una desensibilizzazione progressiva che può partire sì dalla negazione degli altri animali in quanto individui in grado di soffrire, ma può arrivare anche a legittimare la violenza sui nostri stessi simili umani.
Non è possibile permettere di prendere a calci, sgozzare e fare a pezzi individui senzienti oppure torturarli per la ricerca medica – seppure in ambienti specifici – e pensare che la violenza di queste pratiche non abbia poi delle ripercussioni sul tessuto sociale stesso e sugli individui che ne fanno parte.
Un macellaio che per anni e per tutto il giorno è costretto a stare in mezzo al sangue che scorre e a maneggiare coltelli e quant’altro, non può che essere progressivamente desensibilizzato o comunque subirà un processo di rimozione e adattamento della psiche per poter continuare a svolgere il suo lavoro, convincendosi che chi ha tra le mani non sia un individuo capace di sentire, che quelle urla non siano davvero urla, ma solo stridii meccanici (come sosteneva il buon Cartesio) e che, tutto sommato, non ci sia nulla di male nel suo lavoro, essendo oltretutto legalizzato.
La stessa tesi della violenza dilagante di colui che la percepisce come normale all’interno di un dato contesto è sostenuta nel romanzo della scrittrice argentina Ana Paula Maia, dal titolo Di Uomini e Bestie. Qui il protagonista, che è un macellaio, almeno è consapevole di uccidere individui senzienti e non cerca un’autoassoluzione sociale. Purtuttavia, non esita a uccidere, con la stessa metodica precisione e velocità, un suo collega di lavoro. In fondo, perché mai chi taglia una gola per mille volte al giorno non dovrebbe far suo quel gesto di estrema violenza e non dovrebbe essere pronto a ripeterlo, quasi automaticamente, all’occorrenza?
Non è una questione di preferire gli animali non umani agli umani, ma di risvegliare in noi quell’attributo importantissimo che è l’empatia e che ci permette di non voltarci dall’altra parte di fronte a ogni tipo di abuso e violenza sul vivente, a prescindere se abbia due zampe o due ali o delle pinne.
E, come ha detto il Professor Corsini, non siamo noi a essere patosensibili, è il resto della società a essere folle.
Come altrimenti chiamare la pratica di condannare alla schiavitù e morte prematura miliardi di individui – dopo una non-vita infernale – quando non è necessario? Follia. Una follia da cui, per fortuna, si può guarire.
Come? Beh, intando smettendo di considerare il problema della violenza sugli altri animali come un qualcosa che riguardi solo noi attivisti, ma riconoscerlo come un enorme problema di ingiustizia sociale.”
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16 giugno 2016 alle 15:04 · Filed under Accadimenti, Creatività, Editoria, Experimental, Letteratura, SF and tagged: Clelia Farris, Francesco Verso, Future Fiction, Performance
Da Fantascienza.com la segnalazione di una bella iniziativa che ha il sapore connettivista, e la cosa non stupisce visto che Francesco Verso, l’animatore della label Future Fiction che è al centro dell’evento, è stato spesso a stretto contatto coi connettivisti. Ecco la news:
Giovedì 16 giugno si terrà a Roma, alla libreria Assaggi di via degli Etruschi 4, dalle 19 alle 21, la quarta serata del ciclo AsSaggi, organizzata in collaborazione con Francesco Verso e Mincione Edizioni. Tema dell’incontro saranno i rapporti tra fantascienza scritta e fantascienza visiva. Il relatore sarà Leopoldo Santovincenzo di RAI Wonderland e alla fine si potrà assistere anche una performance multimediale tratta da un racconto di Clelia Farris, presente in sala, interpretata da Katiuscia Magliarisi e dalla soprano Erica Realino.
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16 giugno 2016 alle 14:04 · Filed under Creatività, Editoria, Sociale and tagged: Andrea Pergolari, Giallo, Movie, Poliziesco
Su SherlockMagazine la segnalazione di una trilogia di saggi che indaga il poliziesco italiano in film. A cura di Andrea Pergolari, La polizia s’incazza.
Questo primo volume prende in esame i protagonisti e i personaggi. Precisiamo che l’autore in questa lunga, laboriosa e sistematica ricerca dei film gialli italiani, ha deciso di dividere l’opera in tre volumi di cui il presente è il primo, dedicato agli attori, autori e personaggi, mentre il secondo sarà interamente dedicato ai film a partire del 1930 ai giorni nostri, mentre il terzo sarà dedicato ai materiali e ai percorsi critici individuabili all’interno del genere: città, libri di riferimento, contesto storico, interviste ai protagonisti.
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