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NeXT Hyper ObscureArchivio per giugno 23, 2016
*** Il console della Campania dà le dimissioni | NAZIONE OSCURA CAOTICA
[Letto sul NazioneOscura‘s blog]
Si comunica che il console della Campania, Michele “DottoreInNiente” Nigro, ha dato ufficialmente le dimissioni, quindi dalle ore 0.00 del 2 messidoro 135 (22 giugno 2016) la sede consolare è vacante.
Si ricordano i Ministri, i Consoli e gli Ambasciatori che il giorno 9 brumaio 136 (1° novembre 2016) SCADONO tutte le cariche (scade la III legislazione QUINQUENNALE) e che quindi per tempo verranno richieste le conferme o le rinunce.
Nina Sun Eidsheim – Sensing Sound: Singing and Listening as Vibrational Practice | Neural
[Letto su Neural.it]
Perfino considerando “la voce” come una sorgente sonora, in un “suono” consueto, immaginario e personale, questa è identificata come qualcosa di esterno, mentre in realtà “la voce” è qualcosa d’interno e intimo. Se a questo aggiungiamo l’estrema potenza del linguaggio, “la voce” è ancora più difficile da trattare (e percepire) come un “suono”. La Eidsheim esplora nel suo libro queste contraddizioni con conoscenza e visione d’insieme e la sua teoria del suono come una “connessione universale d’identità”, per esempio, è assolutamente accattivante su come i bisogni e le prospettive umane sono state trasformate attraverso forme disincarnate di comunicazione, comunque sostenendo che, alla fine, “siamo tutti connessi gli uni agli altri attraverso e per mezzo del suono”. Quattro principali casi di studio vengono analizzati: le performance di canto sottomarino di Juliana Snapper; Meredith Monk e il progetto Vocal Ensemble, con i performer trasportano e “custodiscono” le loro voci con i loro corpi; Christopher Cerrone e la sua Invisible City, un pezzo per orchestra e voce, eseguita in una stazione e ascoltato attraverso le cuffie; e Alba Triana con le sue uniche composizioni Body Music, che sviluppano il canto come una “interna corporea coreografia”. La Eidsheim è in grado di delineare un nuovo percorso attraverso il canto e l’ascolto; questo comporta anche che s’illustrino pratiche nelle quali è stata personalmente coinvolta, come ad esempio i Noisy Clothes di Elodie Blanchard, coinvolgendo il linguaggio ed i problemi ad esso relativi, come un ulteriore elemento, alla fine legittimando tutto il suono del corpo come un medium decisamente complesso e stratificato.
Nero Metafisico di Paolo Di Orazio | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione dell’uscita di Nero metafisico, raccolta di racconti di Paolo Di Orazio.
È disponibile da oggi in tutte le librerie e negli store online Nero metafisico, raccolta che contiene ventitré racconti partoriti dal pioniere dello splatter punk horror italiano, dove spirano omaggi a Poe, H.P. Lovecraft e ai Crepuscolari. Tra questi La vendemmia, tradotto con il titolo Hell per la raccolta inglese Dark Gates (edizioni Kipple, con Alessandro Manzetti), inserito nella lista mondiale Best Horror of the Year 2014 redatta da Ellen Datlow.
Possessioni demoniache, patti infernali, paranoia, ossessione, complotti, terrorismo, morti che tornano alla vita, feste di compleanno che portano sangue, cavalieri dopo l’Apocalisse, un bambino che piange lacrime divine, case maledette, santi e miracoli, santeria, vodoo alla romana, demoni cittadini e di campagna, vendette.
PINK FLOYD: IN EDICOLA LO SPECIALE DI ROLLING STONE | PINK FLOYD ITALIA
Su PinkFloydItalia una segnalazione a un bel lavoro di interviste e approfondimenti, dedicato ai Floyd, sulla rivista RollingStone. Ecco il brano, che non so dividere:
«Ho sempre avuto l’ossessione di trovare suoni che avessero una resa tridimensionale», ha detto David Gilmour a Rolling Stone, descrivendo le sue ambizioni per le sonorità dei Pink Floyd. «Ho sempre voluto creare qualcosa che sembrasse distante un centinaio di chilometri». Missione compiuta! Dai fulminanti esordi sulla scena psichedelica di Londra all’egemonia sul prog-rock negli anni ’70, e dalle lotte intestine degli anni ’80 fino alla recente e precaria distensione, nessuna band ha avuto lo stesso impatto dei Pink Floyd sulla nostra percezione del rock. In ogni loro incarnazione, gli album dei Pink Floyd hanno dettato le condizioni di una musica capace di regalare travolgenti ed enigmatici viaggi mentali e una magnificenza spettacolare, anche quando si sono cimentati con un’alienazione opprimente e con gli orrori della fama, «quel mostruoso tritacarne che ci mastica e ci sputa fuori», secondo la definizione di Roger Waters. I loro concerti hanno riempito interi stadi con spettacoli d’avanguardia, decennio dopo decennio. E le elaborate e suggestive copertine dei loro album hanno reso il semplice gesto di comprare un loro disco un’esperienza psichedelica. “Quando scavi a fondo nella loro musica, tutto ciò che trovi porta a qualcosa di interessante”, scrive Wayne Coyne dei Flaming Lips in un illuminante tributo che appare in questo numero da collezione di Rolling Stone.
In questo numero la rivista Rolling Stone ha onorato il patrimonio lasciato in eredità dai Pink Floyd con una guida a ciascuno dei loro album e una raccolta di tributi di alcuni loro eredi, da Jim James dei My Morning Jacket a Robert Trujillo dei Metallica. Abbiamo anche rovistato nei nostri archivi per includere l’ultima intervista rilasciata da Syd Barrett, visionario e tragico fondatore della band. Non è un segreto che i Pink Floyd abbiano creato la loro musica tra forti tensioni personali, e probabilmente saprete che Roger Waters non è esattamente la rockstar più affabile del mondo. Abbiamo raccontato anche questo aspetto. Quando Waters e Gilmour non parlavano tra loro, parlavano con noi, come dimostrano queste pagine, da un intenso racconto del 1987 scritto poco dopo l’uscita di Waters dal gruppo a un pezzo del 2010, in cui Waters riflette sul lascito della band. «Erano tutti sullo spazio interiore. Tutto ruotava sempre intorno a questo», ha dichiarato a Rolling Stone descrivendo i brani della band, «gli esseri umani e la loro interiorità, sia che scrivesse Syd, sia che scrivessi io. La tematica era sempre la stessa». Tutto questo e molto altro in edicola.