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NeXT Hyper ObscureArchivio per luglio 29, 2016
La battaglia ai confini del mondo | ThrillerMagazine
Su ThrillerMagazine la segnalazione de La battaglia ai confini del mondo, di Ian Ross, che ha scritto una quadrilogia intitolata Il tramonto dell’Impero. Un breve descrizione:
Si tratta di una interessante ed entusiasmante serie che attraverso gli occhi di un semplice centurione romano Aurelio Casto, ci narra gli ultimi fatidici anni dell’impero romano.
Nel primo capitolo il lettore si troverà letteralmente immerso nella famosa battaglia che vide l’esercito romano, forte di venticinquemila uomini, guidato da Cesare Galerio, affrontare nelle piane dell’Armenia, l’esercito di Narsete, il grande re di Persia, composto da oltre quarantamila uomini. E’ una battaglia terribile vinta dai romani e in questa battaglia Casto con un eroico atto che gli costa la lussazione della spalla si guadagna la “torque al valore” che gli viene consegnata da Cesare Galerio in persona.
Seguiremo la marcia di Casto e di tutto l’esercito romano fino alla conquista della capitale persiana: Ctesifonte che si trovava sulla riva sinistra del Tigri.
Sette anni dopo troviamo il soldato semplice Aurelio Casto, promosso centurione, a Eburacum nella Britannia Settentrionale (siamo nell’aprile del 303 d.C.). I legionari di stanza in quella località (non sono neanche una centuria ma solo sessanta soldati) che un tempo era un forte del “vallo di Adriano”, demotivati e abituati a passare il tempo senza fare nulla: Casto ribalta immediatamente la situazione e li fa diventare dei veri legionari romani.
Fantasceneggiati – Carmilla on line x
Su CarmillaOnLine una bella trattazione sugli sceneggiati fantastici visti in TV nell’Italia del boom economico, a cura di Valter Catalano. Per Elara, è uscito Fantasceneggiati. Sci-Fi e giallo magico nelle produzioni RAI 1954-1987, pubblicazione scritta da Leopoldo Santovincenzo, Carlo Modesti Pauer, Marcello Rossi. Un estratto:
Noi, la generazione del baby-boom, nati fra gli ultimissimi anni ’50 e i primissimi ’60 ce lo ricordiamo ancora con un leggero brivido lungo la schiena: infrangendo il divieto di andare a letto “dopo Carosello”, una fatidica sera ci eravamo attardati troppo di fronte all’imponente schermo a tubo catodico e da quel momento i nostri sogni notturni avevano cambiato tono e registro: non si trattava più della TV dei ragazzi, dei cattivi pirati de “L’isola del tesoro” le cui voci sgraziate intonavano minacciosamente “Quindici uomini, quindici uomini, sulla cassa del morto…e una bottiglia di rum !”, non era neanche la Biblioteca di Studio Uno, quando il grande Virgilio Savona del Quartetto Cetra, tra una canzoncina e l’altra, trangugiava la fumigante pozione e si trasformava in Mister Hyde; era qualcosa di molto peggiore e perturbante: l’ombra nera e allampanata di un fantasma si era protesa su di noi e da quell’ombra fluttuante sul pavimento le nostre anime non si sarebbero risollevate Nevermore !
Belfagor, il fantasma del Louvre aveva colpito: perfino sulla spiaggia, l’estate successiva, con i coetanei non si sarebbe giocato a nascondino ma a “Belfagor”, molto più emozionante. Era il 1966, e due anni più tardi, sempre la ORTF francese avrebbe rincarato la dose passando alla RAI I Compagni di Baal, primo sceneggiato tv a parlare di satanismo e di una Parigi misteriosa ed esoterica che molto doveva (ma questo lo avremmo scoperto solo qualche decennio più tardi) al Là-Bas di J.K. Huysmans; ricordo ancora, non senza una lieve inquietudine, la voce oltretombale che accompagnava i titoli di testa a base di maschere, bassorilievi e statuette demoniache: “Baal, il demone tricefalo che regna sulla parte orientale dell’Inferno…”.
De I Compagni di Baal il bel libro di Leopoldo Santovincenzo e Carlo Modesti Pauer, non parla, ma è giusto perché Fantasceneggiati – Sci-Fi e giallo magico nelle produzioni RAI 1954-1987, pubblicato da Elara, è dedicato solo alle serie gotiche e fantascientifiche di produzione italiana e, dopo aver citato l’apripista transalpino Belfagor – così fortunato da aver scavalcato addirittura il palinsesto, passando dal secondo al primo canale in prima serata e da essere replicato per ben tre volte, nel 1969, 1975 e 1988 – non restava spazio per soffermarsi su altri prototipi stranieri. Certo i nostri sogni ed incubi infantili non si esauriscono qui, e mi piace rievocare, anche se di sfuggita, almeno la musichetta frissonnant dell’americana Twilight Zone, da noi Ai confini della realtà, imprinting irrevocabile che, come le paperette di Konrad Lorenz o i topi del Pifferaio di Hamelin, seguirò sempre, ciecamente, verso qualche pregustata elucubrazione fantascientifica…
Le conseguenze
Subdoli momenti interiori riportano la devastazione esteriore a livelli preadolescenziali: è la conseguenza del karma!
Ranghi raccolti
Dovrei prestarmi alla consueta mietitura psichica, fa strano per loro non avermi tra i loro ranghi raccolti promiscuamente.