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NeXT Hyper ObscureArchivio per agosto 17, 2017
Lankenauta | Challenger
Su Lankenauta la recensione a Challenger, romanzo di Guillem López (già affrontata su CarmillaOnLine) che parte da un evento noto (l’esplosione della navetta Challenger e dei suoi occupanti nei cieli americani pochi secondi dopo il decollo) per partire con un’iperbole fantastica verso ogni lido del genere, e anche non di genere, sottolineando la caoticità e la natura quantica del nostro universo. Interessante…
Da qualche parte abbiamo letto che lo scrittore Guillem López ha sempre avuto una sorta di ossessione per quanto accadde il 28 gennaio 1986 sopra il cielo della Florida. O quanto meno ci è sembrato di aver letto qualcosa del genere: anche se non proprio rispondente al vero questa idea è in fondo una possibilità, qualcosa di plausibile. Difatti, proprio in virtù dell’idea di “possibile”, López ha voluto realizzare il suo “Challenger”: 73 capitoli, 73 short stories per un romanzo che progressivamente svela il legami esistenti tra personaggi che, poco prima, durante o poco dopo l’ora fatidica 11:39 a.m., gravitano in quel di Miami e che comunque, nei dintorni e nel mare circostante, vengono coinvolti dall’esplosione della navetta spaziale. Interconnessioni sempre più evidenti e che, tra l’altro, sono state messe nero su bianco su di una mappa allegata al libro: elemento che evidenzia non soltanto la filosofia che ha animato l’esperimento letterario dello scrittore spagnolo, ma anche una particolare cura per i dettagli, illustrazioni di Sonny Partipilo comprese; merito indubbio delle edizioni Eris. Il fatto poi che si possa parlare di filosofia non significa affatto che la lettura di “Challenger” risulti complessa oppure faticosa. I racconti – o capitoli – del romanzo, anche se il contesto potrà inizialmente apparire caotico (poi le tante connessioni fanno venire meno anche questa impressione), scorrono via in maniera fluida grazie ad un linguaggio che, sorprendendo il lettore, di volta in volta ha a che fare con il noir, col fantastico, col pulp, con l’horror, con la critica sociale e con molto altro. È del tutto evidente che López, utilizzando anche elementi presenti nelle opere “di genere”, ha inteso rappresentare il caos dell’esistenza, sempre connesso con il probabile, il plausibile; e forse anche con un immaginario che, per il solo fatto di essere presente nella mente di una persona, svela una sua concretezza.
Echoes of screams
Desiderio d’intimità interiore oscura, ciò che giace silenzioso negli abissi dell’animo.