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NeXT Hyper ObscureArchivio per settembre 26, 2017
Una Tomba per gli alieni: Romanzo in uscita nel 2018 con Eris Edizioni
Dal blog di Uduvicio “Leo Bulero” Atanagi la segnalazione di una sua prossima pubblicazione. Ne sono davvero felice, se lo merita eccome!
“Diamo il benvenuto a bordo a un nuovo autore: Uduvicio Atanagi. Nel 2018 pubblicheremo il suo romanzo per la collana Atropo Narrativa. È un libro disturbante che sa di terra e di fango e che ci mostra le nostre campagne come non siamo abituati a vederle. Una scrittura potente capace di fare avvertire l’orrore senza descriverlo direttamente. Un libro in pieno stile Eris che proviene dal sottosuolo, da un mondo di narrazioni e percorsi estranei a scuole e riviste letterarie.”
Strani giorni: Il porno chic di Isabella Santacroce
Sul blog di Ettore Fobo una recensione alla produzione similporno di Isabella Santacroce, argomento che mi accorgo essere affine a una mia prossima pubblicazione di sesso quantico. Ecco un estratto della valutazione:
“Luminal” di Isabella Santacroce è un esperimento di scrittura lisergica, è uno scavo nel malessere vagamente psicotico di due adolescenti, Dave e Demon, dedite a una forma di prostituzione che non esclude il piacere. Non sono condannate da un destino funesto ma intraprendono quest’attività con la foga di un’innocenza brutale. Se incarnano il ruolo di bambole – feticcio è solo per il loro piacere. Sembra un libro trasgressivo ma lo è ancora di più nella forma che nel contenuto. Si tratta di qualcosa a metà fra il flusso di coscienza, in cui alcune frasi ritornano ossessivamente, e il poema in prosa, non privo di un certo esibizionismo sterile, ma anche di un magnetismo animale che cattura, dove il sesso, giocato come una possessione dolorosa, è immagine di una vita forse alla deriva ma ricca di una strategia di splendore quasi divistico.
Le due diciottenni dedite alla lussuria come fosse un gioco sono, o si sentono, due star del sesso vissuto con nonchalance ma oscuramente. È, infatti, un mondo oscuro in cui la disperazione dilaga negli atteggiamenti dei clienti, nei comportamenti delle giovani prostitute ma non c’è all’opera il sentore di una punizione divina, manca il senso del peccato, per questo l’innocenza è diabolica ma non insana o viziosa. È il potere di una vulnerabilità magica, la scrittura ipnotica di Isabella Santacroce seduce a tratti, a tratti respinge con pose di affettazione eccessiva. Certe scene porno horror lasciano il tempo che trovano anche se contribuiscono ad alimentare questa atmosfera surreale e conturbante.
Gotica, dark, rococò, punk, trash, pop, porno chic; questa è una scrittura che cade nella carne come in un abisso. Perché sembra essere la pulsione di morte a trascinare questi corpi a fondersi. C’è il difetto di un maledettismo manierato e la sensazione che il testo non superi indenne la prova del tempo, parendo un po’ datato, legato a un’idea di trasgressione maledetta troppo rimasticata; fu pubblicato, infatti, per la prima volta nel 1998 da Feltrinelli. Le città raccontate nel testo, Zurigo, Amburgo e Berlino, sono luoghi vuoti, pretesti narrativi deboli, non vengono approfonditi gli scenari che rimangono sfondi simbolici, specie i locali dove le giovani vivono le loro perversioni.
Atomiche contro Cthulhu: ecco Guerra Gelida di Charles Stross | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione dell’uscita di un racconto chiave di Charles Stross, Guerra gelida, che ha generato poi il ciclo della Lavanderia, in cui immagina un’agenzia segreta del governo britannico costituita per combattere minacce occulte, dove per occulte si intende tutto uno spettro che va dai Grandi Antichi di Cthuliana memoria a videogiochi demoniaci. Gli agenti della Lavanderia non sono maghi, stregoni o cose del genere: la loro guerra la combattono del tutto scientificamente.
Ecco quindi la quarta di Guerra gelida, in uscita per i tipi Delos Digital:
Al termine della Seconda guerra mondiale la Russia ebbe accesso alle scoperte scientifiche tedesche sul nucleare, e anche su quelle basi poté sviluppare il proprio programma atomico. Ma i nazisti avevano molti interessi: tra gli altri, è noto, anche quello per alcuni ambiti piuttosto oscuri. E se anche queste nozioni fossero finite in mano ai Russi? E se invece di bombe atomiche i russi avessero sfruttato la magia nera, l’evocazione di demoni e di mostri lovecraftiani? Il programma nucleare americano sarebbe stato sufficiente a contrastare questa minaccia?
Da questo lungo racconto Charles Stross ha poi sviluppato il ciclo di grande successo della Lavanderia, col quale ha vinto due premi Hugo.
Pellegrinaggio nero – Carmilla on line
Su CarmillaOnLine la prefazione dell’autore Massimo Spiga al suo volume digitale Pellegrinaggio nero, dedicato ai luoghi dove ha vissuto Lovecraft, cioè Providence.
Aristotele, nella sua Poetica, definì l’agnizione come il momento culminante di una tragedia; l’attimo in cui il protagonista, in un lampo di consapevolezza, riconosce le terribili afflizioni dell’animo che l’hanno inevitabilmente condotto su un sentiero destinato al dolore e alla caduta. Howard Phillips Lovecraft, uno dei più importanti autori horror del ventesimo secolo – anche se, a detta di molti, potremmo tralasciare il termine “horror” in questa definizione – ebbe modo di aggiornare l’agnizione, offrendone una radicale revisione.
Invertendone la polarità, dall’interno dello spirito umano all’esterno, HPL effettuò quella che Fritz Leiber definì una “rivoluzione copernicana”. Nelle sue storie, il pathos non giace nelle drammatiche imperfezioni della sfera emotiva: al contrario, questo aspetto è assente, o sbrigativamente accantonato. I protagonisti, giunti al climax delle loro vicende, si rendono conto che è il mondo stesso a essere imperfetto, condannato fin dal principio, privo di significato. Questa forma di oscura apocalisse (nel suo originario senso di “rivelazione”, “svelamento”) costituisce il fulcro della poetica e della filosofia lovecraftiana, ed è direttamente mutuata dall’esperienza scientifica del suo autore. Quando, da bambino, si appassionò alle stelle e all’astronomia, ben presto assaporò l’acre realizzazione che l’universo è un luogo sconfinato e insondabile: la Terra è una briciola in quell’immensità. Le nostre esistenze, le nostre ideologie, i nostri affetti si costituiscono come irrilevanti transizioni in uno spazio freddo, buio, indifferente. Lovecraft ebbe modo di codificare questa percezione nichilista in un pantheon di divinità aliene dalle medesime caratteristiche e, in questo modo, riuscì a rivoltare l’antica illusione illuministica secondo cui “il sonno della ragione genera mostri”: è la ragione stessa, con gli occhi spalancati, a produrli o a riconoscerli come pre-esistenti, distinguendone i confini in uno sfondo di caos ed entropia senza nome. Questa intuizione, forse in nuce presente anche nel Marchese De Sade, fornì una nuova, terribile lucidità allo sguardo sul rapporto tra uomo e natura, ed ebbe modo di svilupparsi nel ventesimo secolo attraverso il pensiero di molti intellettuali, tra cui possiamo citare, a mero titolo esemplificativo, la scuola di Francoforte e il loro “Grand Hotel Abisso”.
Qui è possibile scaricare liberamente il PDF, assai interessante, come avrete potuto arguire dalle poche note incollate qui sopra.