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NeXT Hyper ObscureArchivio per ottobre 18, 2017
Il graphic novel tra Maus, Jimmy Corrigan, Sandman e Zerocalcare – Carmilla on line
Su CarmillaOnLine un articolo che spiega bene le caratteristiche della graphic novel rispetto al fumetto, domanda che mi ero fatto proprio nei giorni scorsi e che finalmente riesco ad avere esaudita. Un estratto:
Punto d’incontro tra romanzo e fumetto, il graphic novel ha conosciuto negli ultimi tre decenni uno sviluppo importante ed a questo particolare media verbovisivo Stefano Calabrese ed Elena Zagaglia hanno dedicato il libro Che cos’è il graphic novel (Carocci editore, 2017).
Quello del graphic novel è un linguaggio che i due studiosi definiscono “vecchio-nuovo”; vecchio perché riprende le tecniche del fumetto introdotte tra il XVIII ed il XIV secolo da artisti come Wiliams Hogarth e Richard Felton Outcault e nuovo in quanto «il romanzo grafico è in grado di superare i fumetti tradizionali in profondità e sottigliezza: oltre a muoversi in ambiti creativi e forme estetiche assai differenti, esso può riutilizzare format discorsivi quali la biografia, l’autobiografia, l’indagine giornalistica e il reportage storico-cronachistico, il cosiddetto graphic-journalism» (p. 8).
Nel saggio di Calabrese e Zagaglia vengono passati in rassegna gli elementi semiotici che distinguono il graphic novel tanto dalle immagini fisse che dalle narrazioni verbali, visto che questo particolare linguaggio verbovisivo si presenta come un sistema semiotico caratterizzato dalla multimodalità (parole/immagini) e dalla simultaneità (con il tempo codificato secondo un “sistema spazio-topico”). Dal momento che su questa parte del volume ci siamo soffermati in un intervento pubblicato recentemente dalla rivista «Il Pickwick» [qua], dedichiamo questo scritto alla parte del saggio di Calabrese e Zagaglia che ripercorre, sin dalla nascita, alcune tappe importanti della storia della narrazione grafica con particolare attenzione ad alcuni rilevanti case study.
Il termine graphic novel viene introdotto sia per indicare una modalità testuale diversa rispetto a quella del fumetto che per presentare il prodotto come forma letteraria complessa indirizzata ad un lettore tendenzialmente adulto. I confini delineati da questa etichetta restano decisamente incerti: si tratta di un libro figurativo che racconta una storia lunga o diverse storie brevi, che ricorre ad una modalità seriale o autoconclusa, che generalmente rispetta le convenzioni tipiche del fumetto o veicola istanze autobiografiche, storiche, giornalistiche ecc. Secondo alcuni studiosi il termine viene coniato da Richard Kyle attorno alla metà degli anni Sessanta del Novecento per divenire d’uso alla fine del decennio successivo, ma è a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta che il termine ha iniziato ad indicare una tipologia testuale precisa e non più esperimenti editoriali frammentati ed estemporanei.
Inevitabilmente occorre partire dal fumetto, che secondo diversi studiosi prende vita negli anni Trenta dell’Ottocento e si sviluppa con la pubblicazione delle vignette nelle edizioni domenicali dei quotidiani americani. È soltanto a partire dagli anni Trenta del Novecento che i comic books permettono ai fumetti di essere commercializzati e distribuiti al di fuori dei quotidiani, prima per pubblicizzare altri prodotti, poi in maniera del tutto autonoma con protagonisti eroi e supereroi. «Con i supereroi degli anni Trenta e Quaranta, in inquietante simultaneità con l’imporsi delle dittature in alcuni paesi occidentali, il fumetto conosce grande fortuna e si espande sia come numero di lettori, sia per elaborazione di sottogeneri narrativi, sino a divenire un simbolo della nascente potenza culturale degli Stati Uniti» (p. 13).
17 October 117 – Hadrian arrives in Tyana (#Hadrian1900) – FOLLOWING HADRIAN
Sul blog FollowingHadrian il racconto in tempo reale – traslato però di 1900 anni e in lingua inglese – del viaggio che l’imperatore Adriano fece dalla Siria verso Roma, proprio in questi esatti giorni, per prendere possesso del trono dopo che il suo predecessore, Traiano, morì improvvisamente lontano dalla Capitale. Emozioni storiche, ed empatiche, oltre le suggestioni letterarie, qui, qui, qui e qui. Il viaggio continuerà nei prossimi giorni, v’invito a seguirlo…
Violente tempeste per ridisegnare il “volto” di Titano – OggiScienza
Su OggiScienza un post che spiega le tempeste di metano liquido su Titano, un paesaggio esotico, affascinante, alieno che ogni volta esalta la mia empatia. Un estratto:
I ricercatori hanno così scoperto che la superficie ghiacciata di Titano è incredibilmente simile a quella del nostro pianeta, con zone desertiche localizzate alle basse latitudini, quelle prossime all’equatore, e regioni caratterizzate da mari e laghi di metano liquido che vengono spazzate da tempeste simili ai monsoni nelle latitudini più alte e in prossimità dei poli. Tempeste simili a quelle terrestri a eccezione di un elemento: a precipitare nelle stesse quantità portate da uragani come Harvey, che si è abbattuto sul Texas questa estate, è metano liquido e non acqua.
Altra similarità con la Terra non è solo la quantità di precipitazioni, ma anche il loro effetto sulla superficie del corpo celeste. Se l’acqua infatti scava coni alluvionali portando via sedimenti e innescando smottamenti e frane nella crosta terrestre rocciosa, il metano liquido scava il ghiaccio di Titano scavando a sua volta coni alluvionali che ne ridisegnano la superficie e che sono stati osservati dagli scienziati e confrontati con i risultati delle simulazioni al computer del gruppo di Mitchell.
Il Nodo di Eymerich | scheggetaglienti
Alessandra Daniele analizza sul suo blog ScheggeTaglienti la narrativa di Valerio Evangelisti quando scrive dell’inquisitore Eymerich. Riporto integralmente e ringrazio per l’omaggio.
I romanzi Eymerichiani hanno sempre almeno tre livelli di lettura che possono essere risaliti come gradini d’un percorso di autocoscienza individuale e collettiva.
Al primo livello, quello narrativo, l’intreccio delle trame mescola fantascienza cybergothic e feulletton dumasiano in un’originale architettura piranesiana che trascende i generi.
Al secondo livello, quello metastorico, la ricostruzione puntuale e accurata degli eventi passati serve a esaminare la dinamica di quelli presenti che rispecchiano.
Al terzo livello, quello cosmologico, l’analisi della psiche di Eymerich svela la reale struttura dell’universo che l’inquisitore plasma a sua immagine. Il nostro.
Che la sua timeline si sia chiusa come un Ouroboro quindi non può che rimandare a riflessioni sulla natura ciclica della nostra realtà, e del nostro tempo.La saga letteraria di Eymerich, come la sua stessa vita, adesso è un nodo di Moebius, che non ha bisogno d’un finale perché nello stesso tempo ce l’ha già, e non l’avrà mai.