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NeXT Hyper ObscureArchivio per gennaio 3, 2018
Le basse aspettative
Nessun suono altrove, nessun tipo di ricordo cristallizzato in immagini, nello spazio siderale le onde psichiche si avventurano oltre promesse di eternità, nuclearizzando le basse aspettative incarnate.
Il fine termine
L’estensione di un abisso sensoriale è la disamina accurata del continuum di riferimento, semanticamente ciò assume le devastazioni di un fine termine spesso occultato, ma presente.
Bassi orizzonti
Sei accatastato sulle lungaggini di un iter troppo legato alle confusioni incarnate, hai distolto il tuo focus dalle altezze inumane e così, sai soltanto balbettare inezie e bassi orizzonti.
Superiorità
Le definizioni sono stanti di acute illuminazioni sul continuum, ragguardevoli empatie su devastanti visioni intrise di superiorità.
“Flavio Belisario” di Alberto Magnani: la sua lunga carriera dentro e fuori dalle braccia dell’imperatore | OUBLIETTE MAGAZINE
Per me, che ho scritto l’Impero Restaurato, trattare dei Bizantini, di Giustiniano I e del suo tempo è sempre un’emozione. Segnalo quindi questa pubblicazione, Flavio Belisario, che parla diffusamente del generale di Giustiniano che conquistò buona parte dell’Italia e della parte occidentale di quello che una volta era l’ecumene romano. Da OublietteMagazine.
La parte occidentale dell’impero, dopo la caduta di Roma, era stata occupata da popolazioni di origine barbarica che, a più riprese, si erano appropriate di porzioni di territorio fino a diventarne i proprietari assoluti.
È proprio in questo spirito di rivincita e rivalsa che nasce Flavio Belisario (Flavius Balisarius), che fu uno degli ultimi grandi generali della romanità tutta.
Il generale nacque nella città di Germania nel 500 a.C. circa e morì a Costantinopoli nel 565, anno in cui morì anche l’imperatore a cui aveva dedicato la sua vita: Giustiniano.
I primi anni alla corte di Costantinopoli, Belisario li passò dedicandosi al suo addestramento, entrando prima nel corpo dei “protectores” e arrivando, infine, a ricoprire, lungo i suoi anni di servizio, numerose altre cariche militari e politiche affidategli dallo stesso Giustiniano.
La figura di Belisario, le sue azioni e la sua vita ci vengono narrate dallo scrittore Procopio di Cesarea che, al fianco del generale, svolgeva il compito di consigliere o segretario. All’inizio i rapporti tra i due erano idilliaci ma, ad un certo punto, si incrinarono fino a raggiungere, quasi, la derisione e il biasimo nelle “Carte Segrete”.
Il suo “biografo” non è l’unico con cui Belisario si trova ad avere dei dissapori. Durante la sua lunga carriera, tra successi e cadute in disgrazia, il generale si scontrò con altri suoi colleghi, alcuni usati come pungolo nei suoi confronti proprio dallo stesso imperatore.
Magnani, in questo suo scritto, ci illustra la figura, mostrandoci il suo essere soldato ma anche il suo essere uomo. Dai rapporti burrascosi con la moglie Antonina, che gli era infedele, alle sue difficoltà a comprendere per quale ragione l’imperatore lo caldeggiasse offrendogli il comando ma, al contempo, lo sminuisse inviando altre figure, come quella di Narsete, che erano pronte ad ostacolarlo.
Il quadro che ne risulta è quello di un generale che ha consacrato la sua esistenza all’unico compito di servire Costantinopoli – Roma e il suo imperatore Giustiniano ma anche quello dell’uomo che, spesso, si è sentito tradito e messo in ombra proprio da colui che così fedelmente serviva.