HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per gennaio 9, 2018
edited by Garnet Hertz – Disobedient Electronics | Neural
[Letto su Neural]
Dopo la sua famosa serie di zine “Critical Making”, Garnet Hertz ha prodotto un’altra pubblicazione sulle tecnologie critiche, chiamata “Disobedient Electronics”, nel suo sofisticato settore in stile zine. È tornato con un singolo numero (al momento) raccogliendo ventiquattro progetti di design e arte politica, presentati brevemente su uno o più articoli dai rispettivi autori. Essi sono il risultato di un invito a proporre progetti, e in questo piccolo formato, è possibile riconoscere una piccola “famiglia” di artisti. Il loro atteggiamento politico è piuttosto esplicito, sebbene l’autore riesca a estendere la sua selezione sia a opere storiche che a quelle attuali meno conosciute. Il bisogno di essere critico e “fattibile” è affrontato nella sua introduzione, dove egli si affida anche alle fonti di ispirazione. Complessivamente costituiscono già un piccolo manuale di guerriglia tecnica creativa, con una serie di casi eccellenti. Il valore di protesta tangibile è espresso come un bisogno emergente, e una possibile linea condivisa di pensiero e azione tra l’editore, gli artisti e i fortunati ricevitori. In effetti Hertz applica un altro schema di distribuzione intelligente: trecento copie sono state distribuite gratuitamente alle persone che le hanno semplicemente richieste tramite il modulo sul sito Web, fino ad esaurimento scorte. Sei mesi dopo, caricherà un pdf liberamente scaricabile, che potrebbe anche diventare un libro destinato alla vendita. Ancora l’attuale forma di una zine in edizione limitata numerata, si presenta come un’opera d’arte seriale e, grazie al suo contenuto dinamico un’altra opera “fattibile”.
Cervello Elettronico – Polarity, featuring Karloz M
Nelle spire di uno spaziotempo cibernetico, i rimandi sono alle perfezioni ingegnerizzate.
Gli incontri ravvicinati di Ian Watson | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione del nuovo Urania a firma di Ian Watson. Intrigante la quarta:
Un ragazzo in bicicletta. Un disco volante. Tre “ufonauti”. E un’indagine da cui tutto prende avvio. Niente sembra come appare, e tutto è pronto a riservare nuove sorprese ai protagonisti di questo romanzo che brilla per acume e originalità. Ma che cos’è il “Vuoto”? E da dove arrivano gli UFO, se mai sia possibile dimostrare che esistono davvero? Su questi piani molteplici si muovono i protagonisti del romanzo, seguendo le trovate intelligenti di un autore che, secondo il grande J.G. Ballard, è stato “il più interessante, anzi il solo, scrittore di idee della fantascienza inglese”.
Reminiscenze sciamaniche sullo sfondo alla maniera di Graham Hancock, e tanta fantasia che si muove sul filo dell’attenzione.
Claire Tolan – Shush Tones | Neural
[Letto su Neural]
Shush Tones, che si presenta a prima vista nella forma d’un tradizionale cartonato 12”, è in realtà un’edizione limitata a sole 100 copie – e fin qui niente di rilevante – che al posto del vinile custodisce però una lastra quadrata di acrilico trasparente incolore (plexiglass) con sovraimpresso un numero di codice per il download dell’opera. Nelle intenzioni del collettivo della panke.gallery questo design intende enfatizzare il carattere di oggetto digitale da collezione – quindi ancora d’arte – non mancando tuttavia allo stesso tempo di diffonderne i contenuti sostanziali, naturalmente anche questi imbevuti di contemporanea creatività, a loro volta e in maniera meticolosa adesso organizzati da Claire Tolan. Insomma, attivismo digitale, net art e club culture convergono negli interessi della crew elettronica che guarda a tali edizioni come a una delle possibilità per sostenere gli artisti e l’intensa progettualità della galleria. Per questa edizione Claire Tolan ha prodotto nuovi set esclusivi di SUSH Tones, sistemi di suoni e suonerie per iOS e Android, che prendono i nomi di SHUSH Basilisk, Truth To SHUSH, Bayesian SHUSH, Rare Earth Tones, SHUSH Vuln e SHUSH Yoke. Nella costruzione di specifici immaginari tecnologici si allude a sistemi complessi, a una coscienza collettiva riformattabile e alla comunicazione su scala planetaria. I telefoni cellulari, che sono onnipresenti e sempre più pervasivi nella nostra vita quotidiana, diventano allora il mezzo d’elezione per questi esperimenti, con toni che in qualche maniera “drammatizzano” le nostre giornate e stimolano differenti e non convenzionali suggestioni. Le suonerie, per lungo tempo utilizzate al fine di fidelizzare un marchio o per sottolineare la propria aderenza a determinati memi culturali, ricevono qui una sorta di reinterpretazione critica, proprio relazionandosi alla cultura di massa e a quello spazio sottocategorizzato dei sistemi d’allarme (alcuni dei toni creati sono per avvisi specifici mentre altri, invece, non sono riferiti a qualcosa di preciso, attingendo a una “narrazione” ancora più astratta ed evocativa). SHUSH, insomma, vuole rimodellare la nostra percezione: non sappiamo se ci riuscirà, ma almeno ogni messaggio è insinuante, ogni avviso è meditativo, una piccola goccia di straniamento sintetico in un oceano di parole spesso troppo banalmente conformate.