HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per gennaio 31, 2018
Julee Cruise – Into The Night
La Via Lattea si apre mentre ti mostri nell’anima più siderale che sei.
Eymerich.com – Il Sito Ufficiale di Valerio Evangelisti
Il sito ufficiale di Valerio Evangelisti, eymerich.com, è stato riorganizzato e ora è parecchio più fruibile e organico, è suddiviso per cicli letterari e rende subito disponibile la biografia e la bibliografia dell’autore; è possibile iscriversi anche alla mailing list dedicata alle opere di Valerio.
Burning away
Le continue rimodulazioni si riconfigurano sulle tue spalle, dando vita sempre nuove incarnazioni di te stesso.
Pink Floyd – Shine On You Crazy Diamond Part 6-9 (1975-06-28)
Una versione live davvero folgorante della parte finale di Shine on you crazy diamonds, dei Floyd, performata alla fine di giugno del ’75 in Canada.
L’Universo è troppo grande anche per la fantascienza | L’indiscreto
Su L’indiscreto un interessante articolo che, partendo dalla oggettiva vastità dell’universo e dalla evidente infima posizione dell’uomo in esso, invita gli scienziati e gli scrittori di SF a prendere le misure dell’inumano, per quanto sia possibile percepirlo da un incarnato.
L’astronomo statunitense Neil deGrasse Tyson una volta disse: “L’Universo non è obbligato ad avere un senso”. Allo stesso modo, le meraviglie dell’Universo non hanno alcun obbligo di aiutare gli scrittori di fantascienza a raccontare storie su di loro. L’Universo è per lo più uno spazio vuoto, e le distanze tra le stelle nelle galassie, e tra le galassie nell’Universo, sono incomprensibilmente vaste, se paragonate a una scala umana. Cogliere la vera dimensione dell’Universo, legandolo in qualche modo agli sforzi e alle emozioni umane, è una sfida ardua per qualsiasi scrittore. Olaf Stapledon ha raccolto questa sfida nel suo romanzo Star Maker (1937), in cui le stelle, le nebulose e il cosmo nel suo insieme sono coscienti. Mentre siamo umiliati dalla nostra piccolezza rispetto al cosmo, i nostri cervelli possono nondimeno comprendere, in una certa misura, quanto sia grande l’Universo che abitiamo. Ce lo auguriamo, perché, come ha detto l’astrobiologo Caleb Scharf della Columbia University: “In un mondo finito, una prospettiva cosmica non è un lusso, è una necessità”. Esprimerlo al grande pubblico è la vera sfida che devono affrontare gli astronomi e gli scrittori di fantascienza.