Fahrenheit 451 è il nome della nuova serie Tv di fantascienza dell’emittente televisiva statunitense HBO. Tratto dall’omonimo romanzo del 1953 del grande autore statunitense Ray Bradbury, la serie TV racconterà le avventure del protagonista Guy Montag in una società distopica, dove i libri rappresentano la cosa più pericolosa per lo status quo. Fahrenheit 451 andrà in onda sull’emittente HBO a partire dal 19 maggio.
Un lungo excursus a puntate sul tema della prostituzione sacra. Sul blog Paveseggiando. Interessanti alcuni passaggi antropologici e culturali, religiosi per lo più; eccone un paio:
In Mesopotamia il sesso era vissuto come un valore importante, non solo come mezzo riproduttivo, ma anche come funzione religiosa; ciò si evince dal passo della Saga di Gilgamesh dove è Shamkat, prostituta sacra di Ishtar e del dio del sole Shamash, a dover iniziare alla civiltà Enkidu, trasformandolo da uomo primitivo ad eroe.
Nel santuario della dea Ishtar coesistevano tre diversi tipi di prostitute: le ishtaritu, ragazze vergini destinate unicamente agli dei, e non agli uomini; le qadishtu che, proveniente tutte da una buona famiglia, si concedevano unicamente ai fedeli, dietro compenso; le harimtu, prostitute profane, solitamente chiamate presso il tempio solo durante ricorrenze speciali.
E poi:
Anche a Cartagine sarebbe esistita la prostituzione sacra, da quanto ci riporta Giustino, il quale scrive che simile prostituzione sarebbe stata introdotta, nel Nord dell’ Africa, da Didone. Ella avrebbe ordinato ai suoi uomini, una volta sbarcata a Cipro, di rapire e imbarcare sulle navi almeno ottanta delle giovani che si stavano prostituendo sulla spiaggia. Il numero delle rapite, inoltre, corrisponderebbe a quello delle famiglie più influenti di Cartagine, riporta Cristiano Panzetti nel suo libro La prostituzione sacra nell’ Italia antica. Il rapimento, molto simile al ratto delle Sabine, sarebbe stato necessario affinché i soldati di Didone potessero avere spose e dare una discendenza alla futura Cartagine.
La chiosa è interessante, abbastanza scontata per chi ha occhi per vedere, ma di certo non così ovvia per chi si è fatto blindare la consapevolezza dai dogmi religiosi monoteistici e dalle scontate percezioni maschiliste della nostra società.
Quindi, prima dell’avvento delle religioni monoteiste, intente a rendere il sesso un fattore unicamente atto a procreare, la prostituzione sacra era considerata una parte fondamentale della società, tanto che le famiglie nobili erano le prima a dare le proprie figlie, affinché queste divenissero tramite tra gli dei e gli uomini.
Più il dominio maschile si stringeva attorno alla figura della donna, e più la prostituzione perse di sacralità, andando a divenire un mero sfruttamento del corpo femminile.
Questo tipo di sacrificio da parte di giovani belle e di buona famiglia, si infiltrò nei racconti del folklore, però sotto forma di fanciulle offerte a mostruose creature. L’alto lignaggio e la bellezza eccelsa rendevano queste vittime perfette per essere prede sessuali, di una sessualità più nascosta, ma sempre presente.
Sul blog di Luigi Milani interessante segnalazione della Mostra “Gravity. Immaginare l’Universo dopo Einstein”, che si sta svolgendo (quasi chiudendo) al MAXXI di Roma. Vi riporto l’efficace descrizione che il buon Luigi ha espresso. Andateci, fate presto!
Vengono esposti concetti chiave fra loro dipendenti e interconnessi, di fondamentale importanza per accostarsi a un percorso di comprensione del nostro universo, della cosmologia e delle leggi che governano la nostra stessa esistenza.
Nel 1917 Albert Einstein pubblicò un articolo che di fatto pose le basi della moderna cosmologia, stravolgendo i modelli di cosmo e universo immaginati fino a quel momento da scienziati e pensatori, rivoluzionando le categorie di spazio e tempo. A cent’anni da quella pubblicazione il museo MAXXI dedica un’esposizione a uno dei giganti del pensiero moderno.
La mostra è composta da installazioni artistiche e scientifiche immersive affascinanti, ma direi quasi spericolate: la sala che ospita la mostra è immersa nel buio e i filmati a corredo sono spesso dotati del solo audio in lingua inglese.
Scelte indubbiamente di grande effetto, ma che rendono la fruizione faticosa, impegnativa e poco adatta ad esempio al pubblico anziano. Il legame tra arte e scienza viene dunque affermato con convinzione e orgoglio, ma il risultato non è del tutto convincente, a mio modesto avviso.
Sono presenti poi diversi reperti storici e simulazioni di esperimenti per accostarsi all’essenza delle innovazioni scientifiche introdotte da Einstein e far almeno intuire le profondità sottese all’Universo conosciuto.
02 dicembre 2017 – 06 maggio 2018
Gravity. Immaginare l’Universo dopo Einstein
Galleria 4
a cura di Luigia Lonardelli, Vincenzo Napolano, Andrea Zanini
consulenza scientifica: Giovanni Amelino-Camelia
La chiusura della mostra è stata prorogata al 6 maggio 2018
Novità dalle attività di Giovanni Agnoloni. L’autore e traduttore, nonché esperto saggista tolkeniano e non solo, è prossimo ad alcune attività, copiate e incollate qui sotto dal suo post.
L’11 aprile, tra le ore 17.30 e le 20.00, a New York, partecipazione come ospite straniero al reading primaverile del “Literary Lights Writers’ Group” presso la Jefferson Market Library (Avenue of the Americas, at 10th St.). Interverranno, oltre a me, Richard Merli, Lola Rodriguez, Evan Joseph Cerniglia, Mindy Ohringer, Ann Ormsby ed Elvira Veksler.
Un incontro universitario
Il 12 aprile, sempre a New York, tra le ore 16.00 e le 17.15, lezione presso la Fordham University (Lincoln Campus), nell’ambito del corso del prof. Joseph Perricone, sul tema “La trilogia della fine di internet di Giovanni Agnoloni – La Rete tra libertà di espressione e dinamiche ‘mafiose’”.
Auspico un podcast degli incontri, i temi sono ghiotti e sono interessanti le possibile derive che potrebbero prendere. Auguri a Giovanni!
Potrei disegnare grafi quadridimensionali e poi trasferirli sulla tua pelle, donandoti una visuale del continuum più ampia della solita, però ti indico la scorciatoia psichica, un letto liquido di DMT ti accompagna sui rilievi montuosi dei Padri e rimane soltanto da percorrerla, quella via, restando ancorati al sogno lucido della tua condizione incarnata.
Sul DelosStore è disponibile la quinta uscita per la collana non-aligned objects, che ho il piacere di curare per l’editore DelosDigital; si tratta di un saggio, E nondimeno l’anarchia, di Carmine Mangone, in cui l’autore affronta temi ideologici spinosi e apparentemente irrisolvibili, usando come metodo di comprensione eventi storici che hanno lasciato il s […]
Questo post per ringraziare chi ha permesso che L’Impero restaurato salisse al terzo posto tra gli ebook più venduti sul DelosStore, nella neonata e dedicata collana L’orlo dell’Impero. Ringrazio tutti voi, davvero molto. L’Impero Connettivo è governato da una stirpe di principi semieterni ed estende il suo dominio sullo spazio e sul tempo, fino a […] […]
Pubblico più sotto un terzo estratto dalla mia novelette Radici dell’orrore, edito nella collana InnsMouth di Delos Digital a cura di Luigi Pachì; questa è la quarta: In un borgo a nord di Trento, nel prossimo futuro, potrà davvero capitare di veder camminare un giovane Hitler, appena scampato alla Grande Guerra, diretto verso la birreria […]
Come riportato su Fantascienza.com, è disponibile per i tipi di DelosDigital la riedizione in ebook del romanzo – arricchito da una personale “nota di scrittura” – L’impero restaurato, che nell’edizione del 2014 mi ha permesso di vincere il Premio Urania.L’altra novità, in cui questa pubblicazione è incastonata, è la nascita di una collana dedicata alle […] […]
Ecco un altro estratto dal mio romanzo breve Radici dell’orrore, recentemente uscito per i tipi DelosDigital nella collana InnsMouth, diretta da Luigi Pachì; buona lettura! —– Sono subissato dal verde. È ovunque, noto con un sussulto di sorpresa e meraviglia mentre precipito in me stesso, attirato da connessioni con qualcosa che non conosco, ma che […] […]
Su Fantascienza.com la segnalazione dell’uscita del quarto numero di “non-aligned objects”, la collana anarcopunk che curo per DelosDigital in cui trovano spazio testi non allineati col pensare comune, né come ideologia e nemmeno come tipo di narrativa fantastica; è il momento di But the telemetry data, instant anthology nata dalla constatazione che la sonda […]
In esclusiva, ecco l’incipit del mio racconto lungo Radici dell’orrore, pubblicato pochi giorni fa nella collana weird “InnsMouth, per i tipi di Delos Digital; buona lettura! Era comparso all’improvviso, come se svoltando l’angolo ci si ritrovasse davanti il suo viso affilato, il respiro del male come una zaffata di alitosi. Ma non c’erano angoli visibili, [ […]
Su FantasyMagazine la segnalazione di Radici dell’orrore, mio racconto lungo uscito nell’ambito della collana weird di DelosDigital, InnsMouth, diretta da Luigi Pachì. Questa è la quarta: In un borgo a nord di Trento, nel prossimo futuro, potrà davvero capitare di veder camminare un giovane Hitler, appena scampato alla Grande Guerra, diretto verso la birreri […]
Un omaggio a Valerio Evangelisti. Glielo devo perché, a prescindere dal discorso umano, dalla persona che conoscevo poco, era nella lista dei più grandi autori che abbia mai letto, insieme a un gigante che risponde al nome di Bruce Sterling e con altri scrittori non più, Shirley Jackson e Algernon Blackwood. Valerio ha lasciato dietro […]
Su Lankenauta la recensione di Ettore Fobo a Chthulupunk, lavoro recente – a metà strada tra narrativa quantica, saggio e autobiografia, senza che sia davvero nulla di tutto ciò – di Lukha B. Kremo uscito nella colla non-aligned objects, da me curata per i tipi di DelosDigital. Vi lascio a un estratto: Si tenta la via […]
"L'unico uccello che osa beccare un'aquila è il corvo. Si siede sulla schiena e ne morde il collo. Tuttavia l'aquila non risponde, nè lotta con il corvo, non spreca tempo nè energia. Semplicemente apre le sue ali e inizia ad alzarsi piu'in alto nei cieli. Piu' alto è il volo, piu' è difficile respirare per il corvo che cade per mancanza di ossigeno".
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"Scrivete quel che volete scrivere, questo è ciò che conta; e se conti per secoli o per ore, nessuno può dirlo." Faccio mio l'insegnamento di Virginia Woolf rifugiandomi in una "stanza", un posto intimo dove dar libero sfogo - attraverso la scrittura - alle mie suggestioni culturali, riflessioni e libere associazioni.
“Siamo l’esperimento di controllo, il pianeta cui nessuno si è interessato, il luogo dove nessuno è mai intervenuto. Un mondo di calibratura decaduto. (…) La Terra è un argomento di lezione per gli apprendisti dei.” Carl Sagan