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NeXT Hyper ObscureArchivio per ottobre 19, 2018
Autobiografia di Carmilla 2/2 – Carmilla on line
19 ottobre 2018 alle 21:35 · Filed under Cognizioni, Connettivismo, Creatività, Experimental, Fantastico, Futuro, InnerSpace, Interviste, Letteratura, Onirico, Oscurità, OuterSpace, Quantsgoth, Sociale, Surrealtà and tagged: CarmillaOnLine, Interrogazioni sul reale, Proteste, Punk, Ridefinizioni alternative
La seconda puntata dell’intervista alla redazione di CarmillaOnLine. Qui la prima parte. Significativi estratti; adoro questa redazione di cui condivido il modo punk, il metodo e gli obiettivi culturali e politici, nonché il vomito verso il mercato fine a se stesso.
Come conciliare la necessità di farsi leggere con quella di pubblicare contenuti autentici, anche andando contro quelle che sono le logiche di mercato, contro il gusto prevalente?
Come detto, non ci poniamo a priori il tema che un articolo piaccia a una certa percentuale di lettori, se il testo ci sembra buono e adatto a una normale fruizione online (cioè non diluviale, non inutilmente “tecnico” – anche se a volte pubblichiamo articoli con dati tecnici che ci sembrano rilevanti). Non dobbiamo piacere a tutti i costi, e cerchiamo di essere chiari nelle nostre posizioni.
Qual è il vostro bacino medio di utenza: chi sono i lettori, quanti sono, dove sono? Pubblicate rivolgendovi a un target, a un pubblico specifico, oppure no? Perché? Come vi ponete rispetto alla logica dei like e delle visualizzazioni, nonché della monetizzazione della visibilità mediatica?
Non ci curiamo di tutto ciò. Ci legge chi vuole leggerci. Molti o pochi, dipende dalle stagioni dell’anno o anche dai giorni della settimana. A noi interessa divulgare i nostri materiali, poi li recepirà chi nutre interesse. Siamo fuori da ogni logica mercantile. I like li usiamo come indicatore (benché poco affidabile). Siamo risoluti nemici del mercato, e non ne accettiamo le presunte leggi.
La critica ha senz’altro un ruolo forte, in Carmilla, ma con ampia libertà di declinazioni: le forme che citate e anche altre più creative o (se si preferisce) sperimentali. L’importante è la qualità degli scritti, non il taglio formale. Parlare dell’immaginario significa compiere un lavoro sulla realtà scardinando il mimetismo delle rappresentazione del reale, trovando nuovo significato e diverse possibilità. Ci ha fatto pensare il fatto che questa stessa parola sia presente nella vostra intestazione. Come mai l’avete scelta? Perché per voi è importante? Credete che sia categoria fondamentale attraverso la quale analizzare e capire la modernità e la contemporaneità? Perché?
L’abbiamo scelta perché ci pare che oggi una grande partita da giocare sia proprio sull’immaginario. Anzitutto in riferimento al peso di strutture dell’immaginario sul dibattito pubblico; e prima ancora su ciò che non è “dibattito” e resta invece inavvertibilmente, pericolosamente presupposto sotto ogni soglia critica, impattando sulla vita collettiva e le esistenze personali. Basta dare un’occhiata alle pagine web dei siti istituzionali per renderci conto di quanto immaginario (in senso retorico, simbolico, mitico) venga mobilitato da quel linguaggio a rendere la realtà quella che conosciamo. Pensiamo a quanto immaginario sedimenti in una formula come “la Buona Scuola”, a fingere una sintesi di quanto di buono la scuola italiana ha offerto nel tempo – e certamente ne ha offerto – con istanze presentate come “nuove”. Una vera e propria colonizzazione dell’immaginario a suon di parole-chiave, magari nella forma artificiosamente giovanilistica dei giochini con gli hashtag.
Ma pensiamo anche a quanto l’immaginario collettivo sia toccato tutti i giorni in modo solo apparentemente neutro da istanze artistiche: la letteratura come altri linguaggi, spesso popolarissimi (il genere) compresi ovviamente quelli di cinema e televisione. E compreso l’ambito – che su Carmilla ha uno spazio importante, come del resto già nella rivista cartacea che ne ha costituito l’immediato precedente – del cosiddetto fantastico, nelle sue varie forme. Dove fantastico, facciamo attenzione, non è tanto un contenuto quanto un modo di narrare: cioè una forma più o meno libera, più o meno cosciente, di gioco coi pesi specifici dell’immaginario. Anche se poi spesso il contenuto guarda a una realtà concretissima – nel bene e nel male, di implicazioni critiche o invece di manipolazione – a livello individuale, sociale o anche politico. Il fantastico è un linguaggio-laboratorio che ci permette di esplorare la realtà nelle sue possibilità più estreme. Come ha detto qualcuno, il fantastico è come un paio di occhiali che ci agevola una certa messa a fuoco sulla realtà, uno dei modi possibili di collocarla alla giusta distanza per cogliere alcune cose.
Carmilla è appunto uno spazio di riflessione, di provocazione a rileggere anche sottotesto questo orizzonte di suggestioni. Attenzione, non per contribuire a lottizzarlo, come in tema di fantastico ha fatto in Italia per decenni una certa cultura neofascista a tutt’oggi ben radicata, a suon di strumentalizzazioni evoliane di autori come Lovecraft o Tolkien. Non si tratta di lottizzare, di aggregare capziosamente consenso, ma di fare resistenza culturale, proprio nel rispetto della complessità, a una certa colonizzazione dell’immaginario; di leggere con rigore, di evidenziare le contraddizioni e le ambiguità, le potenzialità e le provocazioni in gioco in chiave di macchine per pensare e di una sana controinformazione. E tutto ciò senza temere di ammettere che certe letture, certe visioni ci piacciono: da cui anche lo spazio all’ironia, a una percezione “complice” – in modo avvertito e critico ma divertito e magari appassionato – di tutta una produzione fantastica anche popolarissima. E di tutto ciò le Schegge taglienti della nostra Alessandra Daniele, che grondano grande fantascienza letteraria e cultura “popolare” in un confronto lucidissimo con le maschere della politica, rappresentano una sintesi esemplare ed esplosiva.
Senza poi tener conto del fatto molto più grande e innovativo del rendersi conto che l’immaginario non occupa soltanto uno spazio ristretto dell’attività di pensiero umana e delle azioni che ne conseguono, ma in realtà costituisce e riassume in sé tutte le formulazioni del pensiero e dell’attività intellettuale. Quindi, rovesciando un assunto novecentesco, non si può più affermare, ad esempio, che l’immaginario è politico (che dipende soltanto dalle scelte che fa il singolo pensatore/autore oppure dal trend politico circostante), ma piuttosto che il politico è uno degli elementi, dei territori dell’immaginario. Così come lo sono la letteratura, l’arte, l’economia e la scienza stessa nelle sue congetture e formulazioni precedenti alla conferma sperimentale.
Mio conforto
19 ottobre 2018 alle 19:34 · Filed under Cybergoth, Empatia, Energia, Experimental, InnerSpace, OuterSpace, Quantsgoth, Reading, Surrealtà and tagged: Infection, Interrogazioni sul reale, Luce oscura, Nefandum psichico, Olosensorialità
Il mio conforto è una penalità espansa di angosce, sento di regredire a uno stadio di pura essenzialità ma nulla, niente delle prerogative incarnate che vedo, sono estendibili alle occhiate psichiche che ricevo.
Altri collassi
19 ottobre 2018 alle 17:32 · Filed under Experimental, InnerSpace, OuterSpace, Reading, Ricordi, Surrealtà and tagged: Attraverso le dimensioni, Differenze quantiche, Interrogazioni sul reale, Luce oscura
Nel dissenso manifestato oltre le barriere dimensionali, i ricordi sono ritrovi di un ordine dismesso, si lamentano come l’attimo prima di essere collassati da altre realtà.
Sangue Selvaggio: Incubi Dal Profondo West | HorrorMagazine
19 ottobre 2018 alle 15:11 · Filed under Creatività, Editoria, Fantastico, InnerSpace, Letteratura, Oscurità, OuterSpace, Quantsgoth and tagged: Claudio Foti, Claudio Vergnani, Danilo Arona, Gianfranco Staltari, Infection, Interrogazioni sul reale, Luigi Boccia, Luigi Musolino, Maico Morellini, Nefandum psichico, Nicola Lombardi, Stefano Di Marino, Western
Su HorrorMagazine la segnalazione di un’antologia particolare, e disturbante: Sangue Selvaggio: Incubi Dal Profondo West. Nicola Lombardi cura un’opera particolare, racconti che riguardano il selvaggio West scritti da autori eccelsi, come Danilo Arona, Luigi Boccia, Stefano Di Marino, Claudio Foti, Maico Morellini, Luigi Musolino, Gianfranco Staltari e Claudio Vergnani.
Esistono territori, a Ovest, al di là dei sogni, in cui il mondo si sfalda in fantastici inferni popolati da demoni e spettri, pistoleri d’oltretomba e antiche divinità assetate di vendetta.
Un universo intriso di sangue e polvere da sparo, sospeso nel tempo e nello spazio, che otto grandi autori hanno esplorato per raccontarci incubi e visioni di un West selvaggio e allucinato, accompagnandoci in una cavalcata senza freni nelle più tenebrose terre dell’immaginazione. Là dove vita e morte si incontrano.
Oltre la Frontiera.
Nuova tappa del SensoriumTour, a Ostia oggi 19 ottobre (last seal)
19 ottobre 2018 alle 05:57 · Filed under Connettivismo, Cybergoth, Deliri, Editoria, Empatia, Energia, Erox, Experimental, InnerSpace, Inumano, Letteratura, Oscurità, OuterSpace, Presentazioni, Quantsgoth, SF, Surrealtà and tagged: Delos Books, Infection, Interrogazioni sul reale, Ksenja Laginja, Luce oscura, Nefandum psichico, Produco, Ridefinizioni alternative, Sesso quantico, Sonia Caporossi, TukTuk
Riparte il SensoriumTour con una tappa alla libreria Orto dei Libri, che Giorgio Galli ha recentemente riaperto a Ostia in via Diego Simonetti 70; oggi venerdì 19, alle ore 17.30, con Ksenja Laginja come illustratrice e con Sonia Caporossi come moderatrice presenteremo il progetto di sesso quantico Sensorium, raccolta di miei racconti a tema edita da Delos Digital tramite la sua collana cartacea TukTuk. Qui l’evento FaceBook.
Ci vediamo lì?
Sette voli senza rete nel mondo dell’eros del futuro, del transumanesimo, del postumanesimo, dell’eterotopia connettivista. Dove il godimento si alterna all’acuto dolore puro e dilaga tormentosamente in ogni vibrazione quantistica dell’essere. Il sesso quantico: un piacere che risuona nel continuum.
Dal vincitore del Premio Urania Sandro Battisti, il più lirico tra gli autori del movimento Connettivista, una collezione di brevi racconti erotico-fantastici.