Su L’Indiscreto un articolo che esplora il rapporto che Aleister Crowley ha avuto con gli I Ching, la cui consultazione ha avuto , tra gli effetti, la scelta del soggiorno all’Abbazia di Thelema, vicino Cefalù.
Aleister Crowley (1875-1947) fu mago, poeta, alpinista, libertino e rivoluzionario sociale, più avanzato di mezzo secolo rispetto alla sua epoca. Fu soltanto con il fiorire della cultura hippy negli anni Sessanta che nel mondo sorsero alcune visioni analoghe alle sue in rapporto alla libertà individuale, all’emancipazione sessuale e all’uso di droghe, per non parlare del suo rifiuto della religione regolata dalla chiesa. Tuttavia non si è ancora sviluppata alcuna visione della magia analoga alla sua. Tecnicamente l’I Ching di Aleister Crowley non è una traduzione, bensì una versione poetica e magica della traduzione di Legge.
Come scrisse Richard Kaczynski ≪Crowley allestì “traduzioni” dei classici cinesi Tao Teh King e King Kang King [che erano] in realtà parafrasi illuminate di James Legge≫ . Quest’opera di adattamento fu intrapresa nel 1918 durante un magico ritiro sulle rive di Aesopus Island, sul fiume Hudson. Durante tale ritiro Crowley ebbe la visione di una vita precedente da lui vissuta come Ko Hsuen, discepolo di Lao Tzu, e questo lo spinse ad assimilare i classici taoisti. È molto probabile che egli abbia redatto la sua versione dell’I Ching in quello stesso periodo. Per quanto ne so, Crowley non leggeva il cinese, tranne forse quanto bastava per riconoscere i caratteri cinesi corrispondenti agli otto trigrammi. Non lo affermo per denigrare il suo lavoro, ma unicamente per considerarlo in prospettiva. A differenza di molti commentatori e traduttori accademici, egli interpretò l’I Ching dallo stesso punto di vista dei suoi creatori originali, cioè lo considerò uno strumento per la divinazione, anziché un classico confuciano, taoista o letterario. Crowley sintetizzò la traduzione di Legge principalmente condensando nella forma più succinta possibile le sentenze e soprattutto i commenti alle linee mobili, in modo tale da non interferire con il processo divinatorio. Voleva ottenere risposte rapide senza doversi aprire la via nel sottobosco della letteratura cinese.
Aleister Crowley arrivò il 31 marzo 1920 a Cefalù, in Sicilia, località scelta consultando, come ormai faceva regolarmente da tempo, l’I Ching. Lo scopo era quello di insediarvi il Tempio da dove avrebbe diffuso il proprio pensiero magico fondato sul principio: ≪Fai ciò che vuoi sarà tutta la Legge. Non c’é altra legge oltre Fai ciò che vuoi. La parola della Legge è θελημα.≫
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