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NeXT Hyper ObscureArchivio per marzo 21, 2019
L’odio superiore
Un istante di perfidia inanimata e la complicità diventa complessità strutturale, una surrealtà esposta agli agenti psichici dell’atmosfera per nascondere la natura tutt’altro che amicale dei nostri rapporti.
Fairies, streghe e dee: il “nutrimento sottile” e il “rinnovamento delle ossa” – A X I S m u n d i
Su AxisMundi un lungo trattato sulle abitudini fameliche che le streghe e gli spiriti affini abbiano tenuto nel corso dei secoli, documentate da libri e citazioni di cui l’epoca umana post classicità ha disseminato il suo cammino. Un estratto, che compendia ovviamente anche lo sciamanesimo, come già Graham Hancock ha analizzato nel suo tomo Sciamani:
Si può dunque a buon diritto ipotizzare che dietro i misteriosi “raduni stregoneschi” che si verificarono in Italia nei secoli XIV – XVI (e con tutta probabilità anche nei secoli precedenti) si debba riconoscere un substrato euroasiatico di tipo sciamanico la cui origine si perde nella notte dei tempi, ma che sappiamo caratterizzato dall’adorazione di una divinità ora femminile (Madre Mattino, Madonna Oriente, Erodiana, Frau Venus, Frau Holle, ecc.) ora maschile (Thor, Horagalles, Ärlik/Erlik Khan, ecc.) considerata per prima cosa «Signore/a delle bestie/della selvaggina» e, in seguito, dell’abbondanza e della fecondità.
Negli antichi racconti mitici, nelle saghe di eroi e santi, nelle testimonianze processuali dell’Inquisizione e nei resoconti di “viaggi” sciamanici viene detto che questa divinità è in grado di “rinnovare la vita” miracolosamente, facendo rinascere buoi, cervi e oche dalle sole ossa, con l’imposizione di uno scettro o bacchetta con un pomo all’estremità, estremamente simile alla proverbiale “bacchetta magica” della fate e accostabile per funzionalità mitica al martello folgorante di Thor nel mito norreno. Ginzburg allarga ulteriormente il parallelismo al gandus, bastone degli sciamani lapponi, al «bastone a forma di cavallo» degli sciamani mongolo-buriati e al manico di scopa su cui le streghe affermavano di recarsi al sabba.
Edizioni NPE presenta “Incubi” di Michele Penco | HorrorMagazine
Su HorrorMagazine la segnalazione di Incubi, graphic novel di Michele Penco edita da Nicola Pesce Editore. La sinossi:
L’orrore ignoto e cosmico delle pagine di H.P. Lovecraft tradotto dallo stile meticoloso ed evocativo di Michele Penco.
Un artista vittima di un incubo senza fine, un villaggio che si popola di creature mostruose, una macabra verità che si cela dietro alla realizzazione di un dipinto, un uomo errante ossessionato da una figura che gli appare in sogno: quattro storie originali, ispirate ai racconti del solitario di Providence, accompagneranno il lettore in un viaggio ai confini del sogno: una dimensione oscura e indefinibile, entrata nelle mente e nelle mani dell’autore, quasi a guidarne la penna sul foglio.
Dracula ed io | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la segnalazione di Dracula ed io, romanzo ispirato al Dracula di Bram Stoker, scritto da Gianluca Morozzi. Ecco la sinossi:
Dracula è un vampiro molto più vecchio di quanto ci abbia raccontato Bram Stoker. Ha imparato da moltissimo tempo ad andare in giro di giorno.
Basta vestirsi in modo adeguato e camminare il più possibile nell’ombra (Bologna, con i suoi portici, è perfetta). Non teme cosette quali l’aglio, l’acqua santa, la croce o il frassino.
Periodicamente, Dracula torna a Bologna per vari motivi, tra cui la partita a scacchi con Indaco. Che, come Dracula, è virtualmente immortale. Ogni volta che muore, rinasce a sesso invertito rispetto alla vita precedente. In questo romanzo riappare anche Lajos, il protagonista dell’Era del porco, che recentemente ha avuto una brevissima fase di insolita ricchezza. Frequentando la stessa osteria dove Dracula gioca le sue partite a scacchi, Lajos viene scelto come aiutante nelle indagini che il vampiro compie su una serie di delitti e scoprirà così una Bologna vampiresca sotterranea e parallela…