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NeXT Hyper ObscureArchivio per aprile 6, 2019
Le collane “defunte” di Kipple Officina Libraria | False percezioni
Dal blog di Luigi Milani rimbalzo un suggerimento riguardo le collane dismesse di KippleOfficinaLibraria dove, tra le varie cose, potrete reperire alcuni numeri ormai introvabili di NeXT, anche il mitico e prezioso numero 0.
Un consiglio (dis)interessato, se, come me, amate la migliore narrativa di genere e, al contrario, aborrite la letteratura “usa e getta” da mediastore o ipermercato: affacciatevi sul sito di Kipple Officina Libraria.
Oltre alle consuete novità pubblicate nel corso degli ultimi, frenetici anni, tutte di livello a dir poco stellare, potrete trovare delle vere e proprie perle nella sezione collane “defunte”.
Il nome della sezione, l’ammetto, suona un po’ da “necro-bibliofili”, ma posso assicurarvi che i testi in questione sono vivi e vegeti. Dunque non abbiate timore ad avvicinarli (e acquistarli, ovviamente)!
Le parodie e le false promesse
Nel controllo dei gesti, i ricordi hanno un ruolo determinante nel disvelamento delle parodie e delle false promesse, quando sai cosa ti può attendere alla fine del percorso e delle parole che ti sono state dette.
Ager Sonus – Ritual
Quella percezione di un abisso di tristezza e passato, malinconia esplosa, espansa, che non ti aspetti di vivere in una sola esistenza.
“Giuliano. L’imperatore filosofo e sacerdote che tentò la restaurazione del paganesimo” di Arnaldo Marcone | Letture.org
Su Letture.org la segnalazione di un’intervista ad Arnaldo Marcone, autore di una biografia su Giuliano l’Apostata, l’imperatore nipote di Costantino che tentò, fuori tempo massimo, la restaurazione del paganesimo e la rivitalizzazione del cadente Impero Romano, prima che il definitivo split in Oriente e Occidente decretasse la dissoluzione della pars occidentale. Cognizioni interessanti di un periodo storico decadente, da tenere sempre a mente soprattutto quando i segni di una decadenza simile sembrano scorrere sull’orizzonte degli eventi.
Prof. Arnaldo Marcone, Lei è autore della biografia di Giuliano. L’imperatore filosofo e sacerdote che tentò la restaurazione del paganesimo edito da Salerno: qual è l’importanza storica dell’imperatore Giuliano?
L’importanza storica del regno di Giuliano è inversamente proporzionale alla sua brevità. Nipote di Costantino, regnò infatti come unico imperatore per soli diciotto mesi, tra il dicembre del 361 e il giugno del 363. Uomo di profonda cultura lasciò un segno profondo nella letteratura greca e nel pensiero filosofico del suo tempo. Contribuì anche, indirettamente, alla riflessione critica e autocritica dei Padri della Chiesa. Il suo tentativo di riforma dell’organizzazione imperiale rivela una notevole capacità di messa a fuoco delle sue criticità. Fu tra l’altro l’ultimo imperatore romano a guidare un esercito in una campagna militare offensiva in grande stile. La sua morte in Persia, il plurisecolare nemico di Roma, vi pose fine.Qual era il progetto di governo di Giuliano?
Il progetto di governo di Giuliano va senz’altro al di là della questione religiosa anche se questa è predominante nelle nostre fonti. Era fortemente animato da un sincero interesse per la tutela delle finanze pubbliche che erano state messe a repentaglio dalle spese eccessive dei suoi predecessori, del cugino Costanzo oltre che di Costantino. La tutela degli interessi delle città per certi aspetti si combina con la sua politica anticristiana. Una delle vie privilegiate per sottrarsi agli oneri legati al governo delle comunità cittadine era, a seguito della cristianizzazione dell’Impero promossa da Costantino, entrare a far parte del clero. Si tratta di un caso esemplare di come la tutela dell’interesse statale si saldi in Giuliano con la sua politica religiosa. Gli organismi fondamentali di autogoverno delle città, ormai non erano più organismi vitali. La responsabilità dell’amministrazione e della gestione tributaria era diventata un onere pesantissimo che, reso ereditario, si cercava di sfuggire. Tanto minore era il numero dei decurioni (i membri dei consigli comunali), tanto maggiore era evidentemente l’onere delle imposte che gravava su ciascuno di loro. Giuliano richiamò alle curie chi si era sottratto al proprio dovere, a cominciare dagli ecclesiastici. Tra l’altro era proprio sulle città che ricadevano gli oneri, particolarmente gravosi, di mantenimento del cursus publicus, del servizio postale di Stato.