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NeXT Hyper ObscureArchivio per novembre, 2019
Quarant’anni di The wall, l’album icona dei Pink Floyd
Come ricorda Repubblica, oggi sono passati esattamente quarant’anni dalla pubblicazione di The wall, l’album che il mondo intero ricorda se gli si chiede qualcosa dei Pink Floyd.
Potrei scrivere fiumi di parole, una quantità smodata di post sull’argomento, ma in realtà ognuno ha la sua particolare visione dell’opera e dei Floyd, personalmente so che loro hanno segnato la mia vita artistica e tuttora ne tracciano molti contorni, che pur navigano negli universi oscuri e tutt’altro che mainstream; perciò, lasciate che si festeggi questo quarantennale, con i Floyd tuttora sull’onda della creatività, anche se di fatto non hanno realizzato nulla di nuovo: e quale altro cenno volete che diano degli artisti che non fanno altro che esprimere grandiosità senza tempo, e senza forma?
Risposte cristallizzate
Muovi le tue pedine in un confronto non serrato, ma cristallino; ricordi cosa è successo qualche eone fa, nell’angolo remoto della tua coscienza? La risposta è cristallizzata quantisticamente in innumerevoli olografie…
Sempre lì, passare…
Rispetto alle tue esistenze, hai soltanto un punto girevole attraverso cui passare. Sempre.
Marooned Jam (1994 Recording) – Pink Floyd
Una versione abbastanza diversa del brano conosciuto; e sì, è magia…
Evoluzioni liminari
La sommossa ondeggia su frequenze karmiche, evoluzioni energetiche vibranti oltre gli abissi dimensionali del Nulla senziente.
Compressioni cognitive
Nei residui della compressione cognitiva, ciò che rimane è polvere di niente, estensioni di cui non si conoscerà mai la precedente espansioni, cadaveri di qualcosa che è solo inconsistenza vitale.
Stolto
Suscitando momenti interiori, il difficoltoso della tua desistenza è locato su alture inaccessibili, dove non potrai mai giungervi da solo – nemmeno se accompagnato dalla tua stoltezza.
Introiettare
Le segnalazioni nel tuo carapace si sintonizzano su esistenze altre, vibrazioni appena percettibili che si amplificano una volta ingoiate.
Marco Milani e l’apoteosi della Fantascienza | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione – qui un altro mio link – a Stacho Quzbic, il viaggiatore, di Marco Milani, uscito per le Edizioni Watson. Dalla mia prefazione, l’articolo segnala le coordinate concettuali del romanzo:
I topoi del viaggio e della crescita interiore utilizzati sovente dalla letteratura mainstream, assumono qui una declinazione autenticamente fantastica. In tale stato alterato questi temi si riflettono sulla realtà distorcendola tanto profondamente quanto irrimediabilmente. Ciò significa che la funzione e l’azione della fantascienza sul reale, anche quando parla il linguaggio corrente della quotidianità, è di iniettarvi i germi di un altro reale, di un mondo nuovo, diverso. E in questo senso, ha qualcosa di divino.
È una bella storia, non a caso finalista dell’Urania 2017; mi sento davvero di consigliarla, illustra assai bene l’arte di Marco…