HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per dicembre 18, 2019
L’empatia oscura del solstizio
Sento l’oscurità premere da ogni iato, invadere il mio spazio cognitivo e così, in queste ore, percepisco un magnifico castello di abissi inenarrabili in cui muovere le dita, dove i pensieri esistono in comunione estrema con l’oscuro più profondo.
Lo spleen nel solstizio
Vorrei soltanto assorbire la perfezione di una caduta, sentire lo spleen vincere fino all’ultimo stadio e così abbondonarmi nella sublime decadenza di me stesso; una volta tanto tornare a me, l’istante finale, solo quello…
Plastiche estetiche
Ti trovi a tempestare le complessità sistemiche del tuo spazio siderale, ma non hai idea di come quelle siano soltanto apparenze, manifestazioni di un’estetica plastica regolata sulle tue distorte percezioni.
Desolato
Poche immagini mostrate sul desktop craniale, e poi la desolazione che s’impossessa di ogni singolo strale della mia anima.
Snow Crash: la HBO conferma la serie per il suo canale online | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com un articolo segnala l’adattamento di Snow Crash, romanzo seminale di Neal Stephenson, in serie TV. Ecco i dettagli.
È una sorta di cerchio che si chiude su sé stesso: nel gennaio di quest’anno il regista Joe Cornish (Attack the Block, Il ragazzo che diventerà re) raccontava a Syfy Wire come la Paramount lo avesse messo al lavoro su una sceneggiatura basata sul celebrato romanzo di Neal Stephenson Snow Crash, solo per poi cancellare il progetto perché ritenuto troppo sofisticato e costoso per essere realizzato. Ci sarebbero poi state voci di serie tv basate sul romanzo, ma doveva arrivare la HBO e il suo prossimo canale via cabo HBO Max per far partire il progetto e, ironicamente, mettendoci al lavoro proprio lo stesso Cornish.
Snow Crash è il secondo romanzo di Stephenson, pubblicato in origine nel 1992 (BUR Rizzoli 2017 da noi) che Bleeding Cool ha definito come un “di tutto e di più”: contiene storia, linguistica, antropologia, archeologia, religione, scienza informatica, politica, crittografia, memetica e filosofia all’interno di un folle contesto cyberpunk.
In quella che era all’epoca la visione del ventunesimo secolo, il mondo aveva subìto un non meglio identificato collasso economico e città come Los Angeles non erano più parte degli Stati Uniti ma erano state vendute, come altre zone del paese, alle multinazionali.
Hiro è un fattorino che consegna pizze nel mondo reale, ma (molto prima di Ready Player One) una principe nel mondo virtuale. Un giorno, in ritardo con una consegna, incontra una ragazza che si fa chiamare Y.T. (Yours Truly) e che parla di sé stessa in terza persona. Y.T. lo aiuta ad arrivare in tempo e tra i due si instaura un rapporto di scambio di informazioni tramite la rete. Nel metaverso il ragazzo incontra un uomo che si fa chiamare Raven, il quale gli offre un file dati chiamato Snow Crash che gli dice essere una droga informatica. Infatti, quando il suo amico Hacker Da5id prova ad analizzare il file soffre danni cerebrali nel mondo reale. Ed ecco arrivare l’ex ragazza di Hiro, Juanita, la quale gli fornisce un database contenente una enorme ricerca che collega il virus all’antica cultura sumera e la leggenda della torre di Babele.
Le ricerche congiunte del protagonista e di Y.T. portano a una organizzazione religiosa chiamata Pearly Gates e un magnate dei media chiamato L. Bob Rife e le due entità sono collegate a Snow Crash, che sembra essere in grado di programmare le funzioni cerebrali usando stimoli audio e un virus in grado di alterare il DNA. E questa sarà l’inizio di una lotta contro il tempo per impedire che Snow Crash invada le menti di tutti gli abitanti del metaverso e quindi di quello reale.