HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per gennaio 8, 2020
Ronzio di fondo quantico
Criogenie di uno spazioporto appeso sulle rive dimensionali di servizio, i segnali del tuo essere si spengono in un ronzio di fondo quantico.
GERALD SCARFE: “IN SOFFITTA HO TROVATO BIDONI PIENI DI PELLICOLA 35MM” | PINK FLOYD ITALIA
Su PinkFloydItalia un’intervista a Gerald Scarfe, disegnatore degli incubi floydiani più prestigiosi, come WishYouWereHere e soprattutto TheWall. Un estratto:
“Vorrei, se possibile, che gli oggetti restassero tutti insieme. Potrebbero essere divisi, ma l’ideale per me sarebbe vendere tutto a un singolo collezionista, perché l’archivio contiene ogni cosa che ho fatto su The Wall dal giorno del primo incontro con Roger Waters. Appunti, bozzetti e cose del genere, che poi ho sviluppato in opere più grandi. Ho anche dei filmati; l’altro giorno in soffitta ho trovato bidoni pieni di pellicola 35mm, frammenti che risalgono fino al periodo di Wish You Were Here“.
“Quando li ho incontrati per la prima volta non sapevo cosa volessero da me, e non credo lo sapessero neanche loro. Credevo che l’animazione fosse una forma d’arte inesplorata. Pensavo: ‘Perché l’arte non può muoversi? Perché non può essere come Picasso e Matisse?’ L’animazione non è necessariamente fatta di animaletti che saltellano tutto il tempo“. Nel corso degli anni Roger Waters e Gerald Scarfe sono rimasti amici: “Giocavamo molto a biliardo e bevevamo birra forte. Un giorno Roger si è presentato a casa mia, a Chelsea, con le prime demo. Erano mesi che mi diceva: ‘Un giorno finirò questa cosa, ti mostrerò tutto e ci lavoreremo insieme’. Me l’ha promesso mentre lo scriveva, perché aveva compreso il potere delle immagini accostate alla musica“.
L’archivio di Scarfe contiene tutto il materiale raccolto nei cinque anni passati dal primo incontro con Waters fino all’uscita dell’adattamento cinematografico del 1982 diretto da Alan Parker: i primi bozzetti disegnati a mano, i quadri stampati nel libretto del vinile dell’album, gli storyboard, sceneggiature complete di illustrazioni, oggetti di scena dello stravagante tour di The Wall e del film. Nella collezione ci sono anche “cinque anni di ephemera”: i dischi d’oro di The Wall, statuette, pass per il backstage, una giacca da tournée personalizzata per The Wall e strani oggetti utilizzati durante le riprese del film.
Junkie dell’oscuro
Nei contorni di un abisso memorabile hai espresso la tua infinita ricerca dell’oscuro, delineando la volontà di essere parte del nulla più buio e dopante.
Il buio più nero
Muoversi a tempo di possessione, mostrando i gesti e le danze come un rito sciamanico mosso dalle oscurità più abissali; sentirsi parte di un legame profondo orchestrato come un’opera complessa, mentre ti inebri del buio più nero.
I fiori di Edo | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la recensione a I fiori di Edo, racconto lungo di Sua Maestà Bruce Sterling, edito da Delos Digital. Un estratto:
In tutto il racconto aleggia poi, nascosta in un alone di “realismo magico”, una presenza demoniaca. Si tratta di una forza tecnologica misteriosa e imperscrutabile che scorre lungo i fili del telegrafo, fa muovere gli ingranaggi dei treni che corrono veloci sulle rotaie e alimenta le lampade a gas che illuminano Edo, trasformando l’antica città feudale in una metropoli moderna, destinata a somigliare sempre di più a quelle occidentali.