Walter Catalano recensisce, su PulpLibri, il nuovo romanzo di Valerio Evangelisti: 1849, i guerrieri della libertà, libro dedicato agli eventi successi a Roma durante l’esistenza della repubblica di quell’anno. Un estratto:
Questo romanzo, uno dei più riusciti fra gli ultimi scritti da Evangelisti, è anche un bildungsroman “politico” che vede il giovane “uomo senza qualità” Folco, acquisire dignità e consapevolezza sul campo di battaglia e guadagnarsi faticosamente il rispetto e infine l’amore della proto-femminista Adelaide, donna disincantata ed estremamente libera di pensieri e di costumi.
Seppure nella sconfitta militare il finale della storia – come probabilmente la consuetudine del grande romanzo popolare vuole – sarà, tutto sommato, lieto: i due amanti si ricongiungeranno, il loro futuro fiorirà certamente migliore, più pieno e più sensato – in prospettiva – così per loro come per molti altri reduci. La Repubblica romana non ha lottato e non è morta invano, la sua sconfitta è solo temporanea e il suo sacrificio ha piantato un seme che fruttificherà: lo spirito della sua Costituzione potrà ancora animare e ispirare gli ideali di nuove future battaglie.
Questo era uno dei libri che avevo messo in lista da quando è uscito. Evangelista è uno scrittore che mi piace molto e la trama di queso libro e i suoi argomenti mi avevano incuriosito.
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Io l’ho letto. Ed è bellissimo
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