La verità di Oblio, così limpida e disarmante da inchiodarmi io stesso all’evidenza di un nulla che annichilisce.
Oggi stranamente la bolla spazio tempo a velocità contraria era più abitata del solito: tre auto dai finestrini specchiati (l’oscurità palesa) ad incrociare i miei finestrini specchiati.
Successivamente: monitor – login – password – accesso.
Sempre, solo, gli stessi movimenti e nessuna sensazione ulteriore degna di essere considerata.
Una comfort zone nella quale morire in comoda anestesia.
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