Incollo qui sotto un post di Vinicio Motta, uno dei tanti artisti che agitano dall’interno il mondo connettivo; vi evidenzio lo stile e i contenuti, e la carica estetica innovativa, quasi lessicale, contenuti nel testo: a voi il senso stellare del tutto.
Il fuoco ammalia… ti ammalia. Perfettamente naturale, ma per fortuna anche reversibile. Sono sempre stata al mio posto… al tuo fianco, a tenere fede al nostro patto di carne. Godi ancora, quando ricordi la nostra unione? Facciamo tutto nel Suo nome, non dimenticarlo mai… Perché se dimentichi tutto, se non rimani sul sentiero che abbiamo tracciato con le nostre carni, beh, tutto sarà stato vano… l’allucinazione diventerà la nuova legge e a quel punto nessuno di noi potrà più nulla… nemmeno Lui, che, per quanto inibito, incatenato, rimane comunque al di sopra di tutto. Ti ho visto suonare, ho visto la tua chitarra cadere. So perché l’hai lasciata andare. Ma Inana è solo un mezzo. Stavolta il guardiano è duale e le tue mani, pertanto, dovranno essere quattro.
Ti ringrazio. 🙏
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