HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per maggio 16, 2020
PoisonedYourSelf
Sono diversi e si estinguono in modalità alternative, sfrondando le loro esistenze con proclami al vetriolo con cui finiscono per avvelenarsi loro stessi.
Conversando tra le stelle – interviste di Filippo Radogna
L’attivissimo Filippo Radogna ha appena collazionato le sue celebri interviste per la WorldsSFItalia in un libro uscito per le Edizioni Scudo e ordinabile in cartaceo attraverso la piattaforma Lulu o in digital su Amazon. Titolo dell’opera: Conversando tra le stelle.
“La fantascienza è un grande esercizio di immaginazione teso a ideare il futuro”, queste le parole che utilizzò l’attore hollywoodiano, William Shatner alias il leggendario capitano Kirk della serie classica di Star Trek, rispondendo sull’argomento fantascienza al giornalista Filippo Radogna. E proprio con quest’espressione altamente simbolica, si apre il volume “Conversando tra le stelle – Percorsi di vita nel mondo della fantascienza e del fantastico”, pubblicato dalle Edizioni Scudo e patrocinato dalla World SF Italia nel quale Radogna ha raccolto quarantacinque interviste con scrittori, studiosi, giornalisti, registi, divulgatori, traduttori e artisti aderenti alla World Science Fiction Italia, sodalizio che, come è noto, nasce per diffondere e supportare la cultura della fantascienza e del fantastico. I testi che coinvolgono sia grandi autori sia giovani promesse, sono già comparsi negli ultimi due anni sul sito ufficiale dell’associazione www.worldsf.it
Ho l’onore di aprire le danze nel volume, e soprattutto ho il piacere di essere stato coinvolto a suo tempo da Filippo: grazie ancora, infinite. E voi, non fatevi scappare quest’importante pezzo di fantascienza nostrana attuale.
Parallassi
Preventivamente sei assiso su un trono di pura spazzatura psichica, sei in attesa che qualcosa si formi da quel formidabile kipple e renda te e ciò che hai intorno quello che per l’oro significava Mida.
I nuovi mondi
Accattivanti estremi sulle note notturne di un sogno trascendentale, mostrato a tre domini oltremare.
I Figli di Hypnos. Intervista ad Andrea Vaccaro – Pulp libri
Bella intervista ad Andrea Vaccaro di Hypnos su PulpLibri. Un estratto, che è poi l’incipit, perché Andrea di cose ne dice tante, molto belle, davvero interessanti:
Hypnos ormai rappresenta una realtà piccola ma ben consolidata nel panorama dell’editoria specializzata. Come è nata la casa editrice, come hai mosso i primi passi? È stato difficile farsi strada e quanto è cambiata la situazione nel corso degli anni?
L’idea della casa editrice nasce in seguito all’esperienza della fanzine Hypnos, in cui avevo convogliato la mia passione per il fantastico e la consapevolezza della pletora di opere e autori ancora in attesa di pubblicazione in questo campo. L’esigenza era di andare “al di là di Lovecraft”, non perché non amassi questo autore, tutt’altro, ma perché mi rendevo conto di tutto il materiale ancora in attesa di pubblicazione in Italia. La vera scintilla scoppiò quando lessi su una vecchia rivista Psyco il racconto “I ciceroni” di Robert Aickman (recentemente ristampato in Sub Rosa, 2018). Com’era possibile che un autore come Aickman fosse ancora quasi del tutto inedito in Italia? Io pubblicherò Aickman! E così è nata l’idea del progetto, che poi pian piano si è concretizzato nei primi due volumi della collana Biblioteca dell’Immaginario, Il Re in Giallo di Robert W. Chambers, e Il Gran Notturno di Jean Ray. L’idea era di puntare immediatamente a colmare le più importanti lacune del panorama editoriale italiano, e così ai primi due sono seguiti nella stessa collana i volumi dedicati a Fitz-James O’Brien, Stefan Grabiński e Aickman. Grazie al progressivo affermarsi dei social network e anche al pur ristretto pubblico conquistato negli anni precedenti con la fanzine, siamo andati avanti, prima inserendoci nel circuito delle fiere, poi nella vendita on line, prima con IBS e poi Amazon, sino a ottenere, dopo qualche anno, una distribuzione anche nelle librerie, non solo specializzate. L’altro grande passo è stata la collana Modern Weird, che per noi ma soprattutto per il nostro pubblico ha rappresentato una vera e propria sfida e novità. Il notevole abbassamento dei costi della stampa digitale (le prime stampe dei due volumi di esordio erano di tipografia, ma il passo alla stampa digitale è stato quasi immediato, vista anche la qualità di resa) e l’esplosione dei social network hanno portato negli ultimi anni a dare la possibilità a nuove realtà di affermarsi, creando così una cerchia di appassionati sempre più ampia, fattore di cui tutti attualmente beneficiamo. A ottobre festeggeremo il decennale della casa editrice, un traguardo comunque importante vista l’aleatorietà di molti progetti che nel tempo sono nati e morti nel giro di pochi anni. Si parla molto di professionalità o meno all’interno dell’ambiente della micro e piccola editoria, ed è in effetti un discorso importante, in quanto purtroppo spesso è proprio questa a mancare, nell’aspetto puramente letterario e artistico, o in quello più prettamente di gestione, nel marketing, e via dicendo. È difficile trovare nella microeditoria una vera professionalità in tutti questi aspetti insieme. Credo che oggi, ancor più di prima, due fattori siano fondamentali: il senso critico e il gusto. Nella pletora di pubblicazioni che oggi affollano il mercato, è importante impiegare il più possibile il proprio senso critico e fornire un prodotto che sia figlio di scelte ben precise e non un caotico assemblaggio di titoli. Al mese di giugno arriveremo al sessantesimo titolo cartaceo pubblicato, direi un bel traguardo, soprattutto per una casa editrice così specializzata come la nostra.