HyperHouse
NeXT Hyper ObscureArchivio per luglio 2, 2020
Psyclon Nine – Warm what’s hollow
Quando il sole va giù, rimane solo l’angoscia di chi non ama le tenebre.
Stelle cognitive
Il tratto dei tuoi pensieri somiglia alla definizione dei tuoi atti, ed è forse per questo che non riesci a spiccare il balzo quantico verso le stelle cognitive.
PINK FLOYD: SPECIALE LIVE 8 | PINK FLOYD ITALIA
Sono passati quindici anni esatti dall’ultima esibizione, in assoluto, dei Floyd – sì, lo so, c’è stato poco altro ancora, ma avvenne senza Waters, durante un ricordo di Barrett. Su PinkFloydItalia un piccolo reportage con interviste alla band e altre curiosità, per ricordare un concerto che è entrato nella storia, nonostante fosse durato venti minuti.
Sono sicuro che ogni fan dei Pink Floyd si ricordi la sera del 2 Luglio 2005: quando arrivò l’annuncio (il 12 Giugno 2005) che i Floyd si sarebbero riuniti, insieme a Roger Waters, sinceramente ho pensato ci fosse un errore, invece dopo qualche verifica, quello che tutti aspettavano, è accaduto. Seppur per poco più di 20 minuti, il mondo ha smesso di girare, il tempo si è fermato, e chi ama profondamente i Pink Floyd sa di cosa parlo. In questo articolo, oltre al video integrale, riscopriamo le dichiarazioni dell’epoca e tutti i video correlati.
I Pink Floyd provarono per soli tre giorni prima del Live 8, il 28, 29 e 30 Giugno, ai Black Island Studios di Londra (oltre naturalmente alla prova generale ad Hyde Park), ed è stata la loro prima volta insieme dall’ultimo show di The Wall all’Earls Court del 1981. La scaletta del set fu stilata dieci giorni prima del gran giorno, il 2 luglio, al Connaught Hotel di Londra.
Sul palco, insieme a David Gilmour, Nick Mason, Roger Waters e Rick Wright, hanno partecipato Jon Carin (tastiere e voci), Dick Parry (sax), Tim Renwick (chitarre) e Carol Kanyon (cori). Lo show fu trasmesso in diretta da 182 Televisioni e 2000 network radiofonici. Al concerto di Londra parteciparono oltre 200.000 persone, i Pink Floyd si esibirono per penultimi, prima del gran finale con Paul McCartney, cui Gilmour, Mason e Wright si aggiunsero insieme a tutti i musicisti per “Hey Jude”.
Stross omaggia Asimov ed Heinlein: I figli di Saturno | Fantascienza.com
Su Fantascienza.com la segnalazione dell’Urania di questo mese: I figli di Saturno, di Charles Stross. Intrigante, come ogni libro dell’autore:
Con la morte dell’ultimo essere umano avrebbe fine anche il retaggio dell’umanità? Non secondo Charles Stross.
Ne I figli di Saturno la razza umana si è estinta da tempo, lasciando il Sistema Solare del XXIII secolo in mano a una complessa società di intelligenze artificiali intente a replicare vizi e virtù della specie che li ha creati.
Oggi non siamo rimasti che noi robot. È questa la piccola sporca bugia ipocrita che sta alla base della nostra società: loro, i nostri defunti Creatori, ci hanno costruiti per servirli, e si sono dimenticati di affrancarci prima di morire.
Freya Nakamichi-47 è un’androide di vecchia generazione, una concubina robotica progettata per compiacere una razza che neanche esiste più. Modello di perfetta, obsoleta bellezza in un mondo dominato dagli aristo, sofisticate intelligenze artificiali che intendono la parola “robot” come un insulto, Freya accetta una missione apparentemente semplice: portare un misterioso pacchetto da Mercurio a Marte. Sarà questo l’inizio dei suoi guai…
Il romanzo, primo capitolo della serie Freyaverse, è dedicato alla memoria di Robert A. Heinlein e di Isaac Asimov ed è un dichiarato omaggio al lavoro dei due giganti della fantascienza, in particolare a Friday(Operazione domani, Classici Urania n. 227) di Heinlein, di cui è ritenuto una riscrittura in chiave satirica.
Humor e azione non mancano in questa space opera post apocalittica costellata di memorabili personaggi non umani.
Davvero, questo mese è particolarmente ghiotto per Urania, più del solito voglio dire…
Fiore d’agave, fiore di scimmia. La sicilia magica di Irene Chias è in libreria | FantasyMagazine
Su FantasyMagazine la segnalazione di Fiore d’agave, fiore di scimmia, romanzo davvero particolare di Irene Chias. La quarta:
Adelaide Dattilo ama il fantastico, le distopie, Dick e Lovecraft. Ha pubblicato due romanzi che il fidanzato Simone trova raccapriccianti. Il suo agente la spinge a creare qualcosa di più vendibile: un “romanzo femminile siciliano”. Adelaide decide di provarci e va a trascorrere tre settimane nel paesino di sua nonna: Sant’Angelo Muxaro. Qui inizia a scrivere una storia di passioni e antiche tradizioni, con Adelasia come personaggio principale. Mentre la sua protagonista, distrutta dal tradimento del fidanzato, ritrova se stessa e risolve un antico mistero, Adelaide affronta l’arrivo di Simone, incontra lontani parenti e conosce una sfuggente vicina. Al paese da cartolina del suo romanzo fa da contraltare quello reale: svuotato di possibilità, afflitto da disoccupazione, arretratezza e abbandono, dove la distopia è cronaca quotidiana. Guidata come Dick dall’I-Ching, Adelaide farà i conti con le sue origini e il suo presente. Adelasia, inizialmente lontanissima, finisce col somigliare alla sua autrice, come le due Sicilie inizialmente contrapposte finiscono con lo sfumare l’una nell’altra.