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NeXT Hyper ObscureArchivio per luglio 30, 2020
Tineidae – Abandoned Mothership
Le colonie extraspazio attendono il risvolto melodico degli androidi.
Hanno 100 milioni di anni. Scoperti i batteri che conobbero i dinosauri – la Repubblica
Su Repubblica un interessante articolo su cosa vuol dire vita, e cosa senzienza.
C’è vita lì sotto, e ha appena spento 101 milioni di candeline. Seimila metri sotto al mare, 75 metri sotto al fondo dell’oceano, in una fanghiglia nerastra che ha visto pascolare i dinosauri, degli scienziati giapponesi alla ricerca dei segreti della crosta terrestre hanno fatto la scoperta più inattesa. Batteri vitali, antichissimi, pronti a risvegliarsi, nutrirsi e dividersi. Solo tracce di ossigeno, rimaste intrappolate fra i sedimenti che si sono accumulati in tempi lentissimi, un po’ di carbonio e forse anche minerali, usati come nutrimento aggiuntivo.
L’età di 101 milioni di anni si riferisce alla roccia in cui i microrganismi sono stati ritrovati, quindi alla colonia nel suo complesso, non ai singoli batteri. Ma l’idea che a tali pressioni, temperature, condizioni estreme per buio e mancanza di cibo, degli organismi possano sopravvivere, fa capire quanto elastico sia il concetto di vita.
La vita biologica ha strani modi di proliferare, a volte assurdi; ma ciò non vuol certo dire che questi batteri siano coscienti di sé, ed è qui la differenza fondamentale tra ciò che è etico e ciò che non lo è.
Energia concretizzata
Sogno il tuo intervento onirico, lo stratificarsi dell’irreale fino a divenire reale, la complessità che erutta e diviene articolazione massima per chi non è in grado di sfogliare l’energia che si concretizza.
Coscienza dileguata
Rispetto alla complessità del luogo, mi sento inadeguato fino alla scomparsa dei miei idiomi interiori, fino al dileguarsi della mia stessa coscienza.
Flussi di autocoscienza
Dovresti immedesimarti in un flusso di autocoscienza, non la tua ma di altri incarnati, e respirare la preoccupazione di essere, non quella di apparire. Perché quella di un altro, mi dici? Perché non dev’essere il tuo punto di vista, ma qualcosa che ti può sorprendere, o farti arrabbiare, o renderti spettrale.