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NeXT Hyper ObscureArchivio per settembre 6, 2020
Processi di ibridazione. Il demone (è) sotto la pelle – Carmilla on line
Su CarmillaOnLine una recensione a Human Fly. David Cronenberg e i luoghi della mutazione, di Diego Altobelli, che esplora le suggestione del celebre regista e le sue ispirazioni da due autori di letteratura tra i più seminali del secolo scorso, ovvero William S. Burroughs e James G. Ballard. Un estratto.
Sin dagli inizi degli anni Ottanta, David Cronenberg afferma di essersi reso conto durante la realizzazione dei suoi primi film di essere più interessato a quanto accade all’interno dell’individuo, mentalmente e fisicamente, rispetto a ciò che avviene al di fuori di esso ed è per tale motivo che, secondo il regista canadese, si può dire che nelle sue opere il mostro coincida con il corpo stesso.
La produzione cinematografica di Cronenberg è sicuramente influenzata dalla letteratura di William S. Burroughs e James G. Ballard, anche al di là dei film in cui si confronta direttamente con le loro opere. Dal primo scrittore il canadese sembrerebbe derivare “l’onirismo visionario” e la convinzione di un’umanità avviata a una vera e propria metamorfosi. Nei confronti di quest’ultima, così come Burroughs, anche Cronenberg pare essere al tempo stesso affascinato quanto spaventato.
Con Ballard, invece, il regista condivide un analogo allontanamento dalle etichette “di genere” della prima ora (scrittore di fantascienza l’inglese, autore di film horror il canadese) che conduce entrambi a ripiegare su un tipo di metamorfosi che riguarda lo spazio interiore dell’individuo, il corpo e la mente. Insomma, i demoni non vengono da fuori ma alloggiano e proliferano sotto la pelle e all’interno della mente, avendo non di rado a che fare con un processo di ibridazione tra essere umano e tecnologia capace di mettere in crisi ogni certezza identitaria e il confine stesso del corpo.
Spesso nella produzione cronenberghiana il disastro prende il via da qualche esperimento scientifico che determina negli esseri umani trasformazioni che questi non sono in grado di fronteggiare e quasi sempre nella cinematografia del canadese le mutazioni dei personaggi non sono collocabili entro la netta distinzione hollywoodiana tra Bene e Male.
Nonostante il regista sia stato per comodità a lungo associato ai b-movie di genere horror, nelle sue opere vengono affrontate tematiche complesse che hanno a che fare con le facoltà percettive della mente, con l’identità, la sessualità e il rapporto dell’essere umano con i media e, più in generale, con la tecnologia e tutto ciò fa di Cronenberg uno degli autori che maggiormente hanno saputo mettere lo spettatore di fronte ai suoi demoni anticipando persino le riflessioni sul rapporto tra individuo e tecnologie e sul pericolo del controllo proposte dalla serie televisiva Black Mirror (Id., dal 2011 – in produzione, Channel 4 – Netflix), tanto che la studiosa Claudia Attimonelli coglie nel titolo stesso della serie espliciti rimandi al finale di Videodrome (Id., 1983)
Amministrare le fantasie
Sbatti le compressioni neurali per far defluire ogni immagine da lì dentro, ma tu non sei in grado di amministrare alcunché della tua esistenza, figurarsi le fantasie.
Ricordi collaterali
Le infertilità del tuo strano abisso mentale si rivoltano continuamente in una strana rete psichica, dove ogni ricordo è collaterale a tutte le tue fantasie.
Fino all’ultimo
Infervorato dai tuoi lamenti ti ricordi, soltanto all’ultimo, di essere vivo. Fino all’ultimo iato quantico.
Pink Floyd – Moonhead (BBC broadcast) 1969 – 24/96
Un materiale iconografico che fa da contorno a questa meravigliosa colonna sonora floydiana dello sbarco lunare. 20 luglio ’69.